Dopo la nuova iniziativa con lancio di vernice sulla sede del consiglio regionale della Toscana a Firenze, il gruppo ambientalista Ultima Generazione, ha colto nel segno. Molti di coloro con poteri istituzionali che hanno condannato il gesto, si sono detti preoccupati rispetto all'allarme sul degrado ambientale, sul quale loro stessi riconoscono di stare facendo troppo poco.

Bene. Vuol dire che la vernice fiorentina ha avuto successo, con un doppio significato:
- l’allarme ambientale è sottovalutato
- le politiche di rimedio sono insufficienti.

Se non ci fosse stata la vernice, oggi staremmo qui a parlarne?

Non solo, ma i rappresentanti istituzionali (Comune Firenze e Regione Toscana), al di là delle dichiarazioni sul loro impegno ambientalista, cosa stanno facendo di più e meglio e, vista la situazione drammatica, di radicale in merito?

Prendiamo atto che tutti sono ambientalisti e che nei loro programmi e fatti ci sono molte iniziative di salvaguardia ambientale, ma questi nostri rappresentanti non si sono fatti una domanda: è sufficiente e giusto quello che stiamo facendo? Domanda che non si sono posti nonostante il degrado e i danni crescono a dismisura, nonostante le loro iniziative e le loro pronunce in merito siano quotidiane.

E’ qui che la vernice degli ambientalisti di oggi svolge un un ruolo importante: ha fatto venire allo scoperto coloro che hanno responsabilità e non le usano in modo efficiente e risolutivo.

E’ per questo che la vernice di via Cavour a Firenze (e tutte le altre nel mondo) non è da condannare, ma da ringraziare.

A questo punto si tratta di capire e verificare se i nostri rappresentanti istituzionali si limiteranno a ringraziare le forze dell’ordine perché hanno fermato i verniciatori o daranno un seguito a quanto riconoscono di fare troppo poco.

Nel frangente, ben vengano le vernici, Sono come un caffè la mattina.
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