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 U.E. - U.E. - Ue. Congresso Eldr approva risoluzione su ricerca con staminali embrionali
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25 ottobre 2007 17:19
 
Pubblichiamo l'articolo di Marco Perduca, componente della Direzione Nazionale di Radicali Italiani, sul Congresso del Partito dei liberali, democratici e riformatori europei (ELDR), tenutosi a Berlino. In questa occasione, l'ELDR ha approvato una risoluzione a favore della ricerca con le staminali embrionali e della clonazione terapeutica umana.

Dopo aver preso parte al Consiglio generale della primavera a Zagabria, dal 17 al 20 ottobre scorsi una delegazione di Radicali italiani (grazie a un contributo del gruppo liberale al Parlamento europeo) ha partecipato per la prima volta al congresso dell'ELDR, il partito dei liberali, democratici e riformatori europei, a Berlino. Della delegazione facevano parte: Rita Bernardini, Elisabetta Zamparutti, Marco Cappato, Marco Perduca, Sergio Rovasio, Ottavio Marzocchi, Antonio Stango, Donatella Trevisan, Lorenzo Lipparini, Marina Szikora, Artur Nura, Yulia Vassilieva e David Carretta che ha seguito la riunione con corrispondenze per Radio Radicale.
A settembre RI aveva formalizzato la candidatura di Elisabetta Zamparutti come membro della direzione che è fatta di 8 persone la cui metà viene rinnovata ogni due anni. I candidati erano il deputato tedesco Markus Loening, vice presidente della Commissione esteri del Parlamento di Berlino, la deputata estone Kristina Ojuland vice presidente del Parlamento, la vice sindaco di Rotterdam Jeannette Baljeu e il giudice olandese Wilfried Derksen.
Tra i 44 partiti membri dell'ELDR ce ne sono quattro italiani: Italia dei Valori, Partito Repubblicano Italiano, Movimento dei Radicali europei e Radicali italiani (la Margherita è uscita l'anno in cui siamo stati accolti noi).
Come annunciato da un comunicato stampa il primo giorno, la partecipazione al Congresso dell'ELDR voleva anche "portare in Europa gli obiettivi riformatori radicali del progetto della "Rosa nel Pugno non solo sul piano della laicità ma anche delle libertà economiche contro statalismo e corporativismo". All'interno della "famiglia liberale" europea esistono infatti diverse sensibilità tanto ideologiche quanto in termini di alleanze strategiche che vedono, per esempio la Presidente del Partito, l'eurodeputata belga Neyts, più intenta nella ricerca di un'identità pienamente liberale, tanto da aver proposto la preparazione di un decalogo di obiettivi liberali da far adottare a tutti i partiti membri in vista delle elezioni europee del 2009, piuttosto che la visione del Presidente Graham Watson del gruppo ALDE al Parlamento europeo (che però include anche partiti, come la Margherita o i francesi di Bayorou, che invece non sono nell'ELDR) che vorrebbe creare una "coalition of the coherent" che aggreghi chi, a destra e sinistra, condivide obiettivi liberali e di progresso ritenendo che il gruppo liberale al PE non possa che essere destinato a crescere.
Il nostro comunicato del 18 ottobre si concludeva dicendo che "riteniamo sia oggi necessario avviare un percorso comune, sia in termini di obiettivi che di soggetto politico, con quelle forze e quelle personalità liberali, repubblicane e laiche che si riconoscono nel Partito dei Liberali europei. Per preparare il prossimo congresso dei Liberali europei, che dovrà decidere su proposte comuni per la campagna elettorale del 2009, lavoreremo a un patto che si allarghi a quei socialisti e quegli ambientalisti liberali che ritengono le libertà economiche e la legalità come condizioni indispensabili per i diritti sociali e la difesa dell'ambiente. "
Oltre alla Neyts e Watson hanno partecipato alla due giorni di dibattiti (il congresso non ha un vero e proprio dibattito generale ma, suddiviso in sessioni tematiche e tavole rotonde per discutere dei documenti presentati consente un minimo di scambio di vedute su temi specifici), anche Ministri e Commissari europei liberali tra i quali il primo ministro danese Anders Fogh Rasmussen, il commissario europeo agli affari amministrativi Siim Kallas, il commissario all'allargamento Olli Rehn, e Emma Bonino. Marco Cappato ha presieduto una sessione in cui si parlava della promozione dei diritti umani e della democrazia alla quale era presente la nostra iscritta cambogiana e membro del Consiglio generale del Partito Saumura Touilong.
Abbiamo cercato di partecipare a tutti i dibattiti in programma prendendo la parola dappertutto includendo nel dibattito, laddove possibile, i nostri obiettivi a partire dal federalismo europeo di Altiero Spinelli e Ernesto Rossi presentandolo come progetto ancora attuale per l'Europa ma incontrando lo scetticismo, se non l'opposizione, dei nordici e dei britannici. Molto accesi invece gli scambi nei gruppi di lavoro sulle mozioni particolari dove, ancora una volta laddove possibile ci siamo infilati nella ricerca di compromessi nelle mozioni altrui su Politica Agricola Comune, visti, ambiente e questioni internazionali. Ad agosto avevamo depositato sei testi: discriminazione linguistica, laicità dello stato e libertà di ricerca, diritti umani in Cambogia, Vietnam, Cuba, e soluzione della questione di Cipro nord, mentre invece per un disguido i nostri emendamenti alla mozione generale, che all'ELDR chiamano tematica, non sono mai arrivati.
Il dibattito al gruppo di lavoro sulle mozioni si è fatto particolarmente incandescente quando è stata affrontata la nostra mozione sulla laicità dello stato, dove, dopo una prima analisi, abbiamo deciso di modificare il testo togliendo la parte anti-vaticano in cui oltre a richiedere la cancellazione dei concordati si chiedeva anche di impegnarsi per degradare la presenza della santa sede all'Onu. Se da molti la concentrazione dello scopo della mozione è stato apprezzato, lo sfrondamento del testo non ha scongiurato un voto in plenaria dove siamo stati osteggiati da Andorra, danesi, finlandesi, svedesi e svedesi di Finlandia coi catalani si sono invece astenuti.
La risoluzione adottata chiede tra l'altro di impegnare i Liberali europei al fine di "consentire autonomia e responsabilità individuali nelle scelte di fine vita, combattendo il fenomeno dell'eutanasia clandestina attraverso il rispetto di una libera e inequivocabile scelta individuale e attraverso il riconoscimento delle direttive anticipate di cura e forme di regolazione dell'eutanasia sul modello olandese, Belga e svizzero o a partire dagli orientamenti che il Parlamento britannico sta adottando". La risoluzione chiede anche di "autorizzare, attraverso limiti e regole certe la ricerca sulle cellule staminali embrionali, anche con la tecnica del trasferimento nucleare", di "liberare la fecondazione assistita e la diagnosi pre-impianto", di garantire la libertà terapeutica con l'utilizzo di RU486 e di Cannabis terapeutica.
Elisabetta ha preso 198 voti ed è arriva quinta su cinque (quattro erano i posti vacanti) con 39 voti di scarto dal quarto, il giudice olandese; il tedesco è giunto primo con 323, seconda la ex ministra estone e terza la vice sindaca. Nella nostra campagna elettorale a più riprese ci è stato fatto notare che era piuttosto improbabile che un partito neo-arrivato potesse riuscire a far eleggere un rappresentante al Bureau la prima volta che presentava un candidato visti i risultati è ragionevole ipotizzare che buona parte dei nordici ci abbia scartato per l'elezione. Tre sono le sedi che si sono candidate per ospitare il congresso: Stoccolma, Barcellona e Bruxelles.
Nel corso dei tre giorni abbiamo fatto incetta di biglietti da visita e ripreso contatti con iscritti transnazionali storici e recenti informandoli della riunione dei primi di dicembre. Nessuna nuova iscrizione.

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