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 ITALIA - ITALIA - Staminali e Sla. Ass.Coscioni: fondi solo per bando. Reazione di Vescovi. Un nuovo caso stamina?
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26 novembre 2015 13:23
 
-"Per responsabilita' di un emendamento PD al Senato, la legge di stabilita' contiene l'assegnazione senza bando dei 3 milioni euro un tempo previsti per Stamina dal Decreto Legge dell'allora Ministro della salute Balduzzi, che saranno assegnati "per lo svolgimento della sperimentazione clinica di fase II basata sul trapianto di cellule staminali cerebrali umane in pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica" condotta dall'equipe di ricerca diretta dal Prof. Angelo Vescovi". Lo sottolinea l'Associazione Coscioni, secondo cui "per quanto sia ovviamente meritoria ogni ricerca per battere la Sclerosi Laterale Amiotrofica, il criterio di assegnazione dei fondi deve rispondere a criteri di merito scientifico, altrimenti, come ha giustamente sottolineato Gilberto Corbellini, si finisce per fare lo stesso errore compiuto con Stamina calpestando la Costituzione e ignorando la scienza". L'associazione chiede ai deputati "di intervenire urgentemente con emendamenti che, per attribuire i fondi, inseriscano l'obbligo di un bando aperto, ampliando i progetti finanziabili a tutta la ricerca contro la SLA oppure a tutta la ricerca con tutte le staminali. Ne va della credibilita' del Parlamento, altrimenti dovranno occuparsene nuovamente i tribunali".  

"Un fuoco di paglia, che si spegnerà. Anche perché noi abbiamo sempre lavorato secondo le regole e io non ho conoscenze politiche, a differenza dei miei colleghi che siedono in Parlamento. Ma trovo inaccettabile, osceno e stomachevole l'accostamento a Stamina". Così Angelo Vescovi, professore di biologia cellulare all'università Bicocca di Milano, direttore scientifico dell'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e 'padre' della sperimentazione sul trapianto di staminali cerebrali umane contro la Sla, risponde dagli Stati Uniti agli attacchi di questi giorni, dopo l'emendamento alla legge di Stabilità che prevede l'assegnazione dei 3 milioni euro - previsti per la sperimentazione del metodo Stamina - al trial condotto dalla sua équipe. Vescovi si è appena svegliato, ma appare battagliero. "Questo finanziamento, che di sicuro salterà perché a ciò porterà questo fumus, lo possono anche dare via: i soldi per la fase II - dice all'AdnKronos Salute - li trovo a modo mio, a costo di andare in giro con la tazzina a raccoglierli". Anche perché "in ballo ci sono i pazienti, e noi vogliamo dare loro una speranza".
"In questi anni - prosegue Vescovi - mi è stato detto che ero un cialtrone, ma in silenzio abbiamo completato e pubblicato la fase I dello studio, agendo sempre secondo le regole. Ringrazio i parlamentari che hanno proposto l'emendamento, probabilmente hanno seguito la presentazione dei primi risultati, quando ho detto che per la fase II occorrevano fra 3 e 5 mln di euro. Il nostro - sottolinea - è un trial su un trattamento clinico, che non offre una cura ma apre una via per svilupparla". "Ora ci sono due gruppi nel mondo al lavoro su questo approccio, uno negli Usa e noi. Inoltre il finanziamento nella legge di Stabilità non è ad personam, come hanno detto, ma ad hoc per un trial approvato da Aifa e Iss, registrato da Ema ed Fda. Ecco perché l'accostamento a Stamina è inaccettabile - ribadisce Vescovi - Sto facendo verificare dai miei legali se ci sono i profili per la diffamazione".
A bruciare di più allo studioso, che aveva presentato i suoi primi risultati proprio nel periodo caldo del caso Stamina, è proprio l'accostamento con il cosiddetto metodo. "Noi abbiamo sempre agito seguendo le regole più stringenti. Attendendo permessi e autorizzazioni. Lavoriamo not for profit, ma per i pazienti. E trovo che l'emendamento sia stato un atto istituzionalmente corretto a favore dei malati di Sla". "Immagino - continua lo scienziato - che a disturbare qualche associazione sia il fatto che, mentre i loro affiliati dicono ciò che faranno, noi diciamo quello che stiamo facendo. E parlo della sperimentazione sulla Sla, ma anche di quella sulla sclerosi multipla per cui è tutto pronto, e di quella sulle lesioni spinali che seguirà fra qualche anno". Insomma, la ricerca contro la Sla andrà avanti, e se i fondi dovessero sfumare "la cosa non mi preoccupa: li troverò a modo mio, come ho sempre fatto", conclude con un sorriso.

Rischia di scatenare "un nuovo caso Stamina", l'emendamento alla legge di Stabilità che ha stanziato 3 milioni per la sperimentazione di una terapia per la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) basata su cellule staminali. Lo sostengono, due ricercatori da tempo impegnati nella ricerca sulle staminali: Michele De Luca, dell'università di Modena e Reggio Emilia, e Vania Broccoli, dell'Istituto Scientifico San Raffaele e dell'Istituto per le Neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Per De Luca ''l'inevitabile analogia con Stamina si riscontra, all'infuori di qualsiasi dietrologia o strumentalizzazione, nel fatto che l'emendamento votato al Senato nella proposta di legge di Stabilità 2016 mira a modificare proprio la legge che l'allora ministro Balduzzi emanò per 'legalizzare' Stamina, per finanziare in maniera discrezionale lo studio di un singolo ricercatore utilizzando proprio i 3 milioni accantonati allora per la sperimentazione mai eseguita sul 'metodo' proposto da Vannoni''. I due ricercatori si chiedono ''su quale base lo Stato possa decidere per legge quale protocollo sperimentare, senza aver indetto alcun bando pubblico, e quale patologia avvantaggiare a discapito di tutte le altre''. Per i ricercatori sono ''questa ed altre'' le domande che la comunità scientifica si sta ponendo in questi giorni e che ''attendono una risposta dal ministero, dal Governo e soprattutto dalla Camera dei deputati, che ha il potere-dovere di eliminare questa forzatura legislativa contraria alla buona ricerca e agli interessi dei cittadini''.


 
 
 
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