L'amore per la libertà e il rigore della ricerca sono una delle più grandi eredità lasciate da Paolo Bianco: lo ha detto oggi la senatrice Elena Cattaneo ricordando uno dei più grandi esperti di cellule staminali mesenchimali a livello internazionale, morto ieri a Roma e del quale oggi si sono celebrati i funerali della cappella dell'università Sapienza di Roma, dove Bianco dirigeva il laboratorio di cellule staminali. Cattaneo, che insieme a Bianco sì è battuta a lungo nel contrastare la diffusione del cosiddetto metodo Stamina, lo ha ricordato nel convegno sulle sfide della medicina contemporanea che lo stesso Bianco avrebbe dovuto aprire. ''Oggi, di primo mattino, ancor prima della possibilità di stringermi accanto a Paolo, ai suoi familiari, alla comunità accademica tutta per il suo funerale, sono stata chiamata dalla Armenise Harvard Foundation ad intervenire in uno speech che doveva esser il suo'', ha detto Elena Cattaneo. ''Con il groppo alla gola sono intervenuta, consapevole che mai avrei potuto sostituirlo per i contenuti e le idee che avrebbe partecipato ai giovani ricercatori che la fondazione Armenise ogni anno -meritoriamente- seleziona, finanzia e premia'', ha aggiunto. ''Nonostante il dolore ed i pensieri che continuamente rincorrevano il vissuto comune, mi è stato subito chiaro che proprio nella possibilità di parlare e trasmettere conoscenza, amore e rigore per la ricerca, a giovani e promettenti menti italiane e straniere c'è tutto quel che Paolo avrebbe voluto'', ossia ''ricercare, comunicare, studiare e condividere''. Finché tutto questo ''lo si potrà fare in libertà, finché gli scienziati continueranno a farlo con rigore, il testimone di Paolo Bianco - ha concluso Elena Cattneo - passerà felicemente di mano in mano, di mente in mente, in una maratona ben più lunga e affascinante della sola esistenza di ciascuno di noi''.