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 ITALIA - ITALIA - Staminali queste sconosciute. Ricerca Assobiotec/Ispo
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Notizia 
12 luglio 2014 16:58
 
Le staminali? Potrebbero essere l'elisir di lunga vita e avere in futuro lo stesso impatto che ebbe la scoperta della penicillina. O addirittura mandare in soffitta la chirurgia come l'abbiamo fin qui intesa. Ma secondo una ricerca recente dell'istituto Ispo commissionata da Assobiotec solo un terzo dei connazionali dice di averne sentito parlare e oltre l'80 per cento non distingue tra staminali embrionali e cordonali, queste ultime prive di ogni implicazione etica. Eppure le staminali cordonali potrebbero avere applicazioni nel prossimo futuro non solo nel trattamento dei disturbi del sangue ma anche per quella medicina di avanguardia che va sotto il nome di terapia rigenerativa: in America dal 2012 e' in corso un trial clinico per consentire ai bambini di riacquistare l'udito attraverso l'infusione di cellule del cordone prelevate dal neonato al momento della nascita e conservate. E ancora. Scienziati del biomedical research center dell'Universita' di Granada hanno brevettato un nuovo biomateriale che consente la crescita del tessuto osseo. Senza considerare gli impieghi promettenti nell'ingegneria dei tessuti come la cornea, nel trattamento della paralisi cerebrale pediatrica, nelle malattie cardiache congenite.
Ma se gli italiani non sanno o sottovalutano le potenzialita' delle staminali, anche per la categoria insospettabile dei medici restano un mistero fitto. Lo dimostra uno studio (A survey of italian physicians'. Opinion about stem cells reasearch: what doctors prefer and what law requires) condotto su oltre 3360 medici di differente orientamento religioso e con specializzazioni diverse. Lo studio ha dimostrato non soltanto che le implicazioni etiche e giuridiche rappresentano il principale ostacolo alla ricerca sulle staminali embrionali in quanto interferiscono e condizionano l'approccio dei medici. Ma anche che, laddove si tratti di materie prive di implicazioni etiche come nel caso delle cellule da cordone ombelicale, e' necessario migliorare le conoscenze e le informazioni a disposizione del personale medico per dare realmente corpo alla liberta' della donazione e della conservazione da parte dei genitori. Circa il 49 per cento dei medici che hanno risposto al questionario su cui si fonda lo studio che ha dimostrato la scarsa conoscenza delle staminali e delle loro potenzialita' sono infatti ginecologi e pediatri e cioe' il personale medico che e' la fonte o dovrebbe essere la fonte primaria di informazione sulla crioconservazione delle cellule staminali cordonali delle future mamme.
Purtroppo, la percentuale italiana di cellule staminali cordonali crioconservate e' particolarmente basso, constatano gli studiosi che sottolineano l'importanza di un cambio di passo anche alla luce degli standard europei. Un cambiamento "necessario anche al fine di preservare la liberta' personale e il diritto di disporre liberamente delle proprie parti del corpo come espresso nella Convenzione di Oviedo (art. 22) e nel protocollo aggiuntivo alla Convenzione sui Diritti dell'Uomo e la biomedicina, relativo alla ricerca biomedica (art. 149)".
 
 
 
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