La corsa dei pazienti a trattamenti sperimentali a base di cellule staminali è un problema anche negli Stati Uniti, e non è più sostenibile. A sostenerlo i ricercatori del Baker Institute presso la Rice University e della Wake Forest University, in un articolo in cui analizzano il fenomeno. E lanciano un appello per provi un freno. Pazienti delusi, stanchi di aspettare le nuove cure promesse, navigano in rete alla ricerca di trattamenti a base di cellule staminali non scientificamente vagliati, ma che promettono meraviglie. E non importa se bisogna andare all'estero. Si tratta di 'rimedi' sperimentali che stanno causando più male che bene, dicono gli esperti. Occorre dunque un intervento della politica per contrastare questo "turismo delle staminali" dentro e fuori gli States. Il documento è firmato da Kirstin Matthews e Ana Iltis ed è pubblicato on line sulla rivista 'BMC Medical Ethics'. Tra web e globalizzazione i pazienti ormai si spostano con facilità in cerca di pseudo-cure. "Il panorama attuale del turismo delle staminali dovrebbe" spingere a rivedere "gli attuali approcci alla base degli studi clinici", scrivono gli autori.
"Le parti interessate, tra cui scienziati, medici, autorità regolatorie e associazioni dei pazienti - affermano - hanno bisogno di lavorare insieme per trovare un compromesso per mantenere i pazienti negli Stati Uniti e all'interno dei processi clinici". Il fenomeno è recente, ed è in qualche modo frutto degli annunci dei ricercatori, amplificati dai media. Annunci che generano speranze, così molti pazienti americani stanchi di aspettare decidono di correre il rischio e affidarsi a tecniche sperimentali, spesso all'estero. Senza fermarsi di fronte al fatto è che si tratta di trattamenti non testati e non sicuri, oltre che di dubbia efficacia, per i quali si rischia di rinunciare a trattamenti validati, scrivono gli autori. Fra le altre incognite, non ci sono prove di cosa venga in realtà iniettato o delle quantità usate. Insomma, occorre ormai un intervento articolato per fermare il turismo delle staminali e cercare di rispondere al meglio ai nuovi bisogni dei pazienti.