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 ITALIA - ITALIA - Staminali per l'estetica del pene
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7 novembre 2014 15:29
 
Un'iniezione di grasso addizionato di staminali per 'regalare' all'uomo dimensioni sessuali migliori. E allo stesso tempo una silhouette più sottile, perché tutto il materiale aggiunto alle zone intime viene sottratto a girovita, fianchi e cosce e spostato dove serve. Nessun corpo estraneo introdotto 'sotto i boxer', ma solo ed esclusivamente tessuto naturale e al 100% autologo. Passa dalle cellule-jolly della medicina la nuova frontiera del 'sex design' per lui, interventi che allungano e allargano l'organo sessuale maschile e che nel nostro Paese aumentano al ritmo del 20-25%% l'anno. Capitale del rimodellamento intimo Milano, dove oggi e domani, 7 e 8 novembre, si tiene il secondo Master internazionale di penoplastica. Una scuola ad hoc per chirurghi da tutto il mondo, che dal 1 gennaio diventerà Accademia permanente con corsi itineranti in Italia e all'estero. Anima dell'iniziativa e 'maestro' della nuova tecnica con staminali è Alessandro Littara, fondatore del Centro di medicina sessuale attivo dal 2006 nel cuore del capoluogo lombardo, in viale Vittorio Veneto all'ombra dei Giardini di via Palestro. Nelle sue sale operatorie, solo quest'anno, quasi 300 uomini e 120 donne. "Il successo del primo Master internazionale sulla chirurgia cosmetica genitale maschile, che abbiamo organizzato in maggio con una ventina di partecipanti, è andato oltre le più rosee aspettative - spiega l'esperto all'Adnkronos Salute - Dopo il corso siamo stati sommersi da nuove richieste e così abbiamo fatto 'bis'. In questa edizione ospitiamo altri 20 chirurghi circa, ma le domande erano almeno 3 volte superiori. Abbiamo dovuto selezionare perché si tratta di un Master pratico": i 'camici verdi' vengono addestrati sul campo con interventi live e "in sala operatoria possono entrare solo piccoli gruppi". La provenienza degli 'apprendisti' tocca tutto il mappamondo: "Arrivano da Inghilterra, Germania, Brasile, Venezuela, ma anche da Russia, Emirati Arabi, India, Cina, Corea del Sud e Vietnam".
In ambito estetico le operazioni ai genitali maschili sono "la metodica chirurgica a più alto indice di crescita, insieme alla vaginoplastica e al ringiovanimento vaginale" per la donna, sottolinea Littara. "Anche Paesi storicamente lontani da queste richieste si stanno aprendo ai bisogni di una società sempre più globalizzata, inviando i loro medici a imparare le metodiche". La prima edizione del Master milanese aveva richiamato chirurghi pure da Messico, Repubblica Dominicana, Arabia Saudita, Barhein, Taiwan e Singapore. "Da un lato crollano i 'tabù' e gli imbarazzi e cresce la voglia di mostrarsi - analizza l'esperto - dall'altro si assiste a una progressiva occidentalizzazione di gusti, costumi e consumi: da anni in Cina c'è chi si 'corregge' gli occhi a mandorla, e ora gli uomini sognano 'taglie intime' meno orientali. Misure più caucasiche". Anche in Medio Oriente si sfida la natura: "Dubai ha rubato a Usa e Brasile il titolo di prima piazza mondiale per domanda di chirurgia plastica di ogni tipo". Ogni anno negli Stati Uniti si contano 5 mila interventi di chirurgia intima maschile, mentre in Italia se ne stimano circa 2 mila anche se "mancano numeri ufficiali", precisa Littara. La motivazione principale che spinge il maschio della Penisola al 'ritocco' - ricorda - è "la sindrome dello spogliatoio, la voglia di fare bella figura non tanto con la partner che anzi spesso è contraria all'intervento, quanto piuttosto nel gruppo dei pari", in palestra o sotto la doccia dopo la partita di calcetto. "Dei pazienti che vediamo - riferisce il chirurgo - un 50% circa presenta dimensioni sotto la media nazionale (14-16 centimetri). L'altra metà vive una forma di disagio personale oppure vuole solo piacersi di più, proprio come una donna con un seno già generoso lo chiede ancora più abbondante". Ovviamente ogni caso viene vagliato anche sotto il profilo psicologico, valutando le motivazioni senza escludere il 'no' al bisturi. In 10 anni a Littara è accaduto 4 volte su 10.
La tecnica protagonista del Master meneghino "viene già usata per esempio negli interventi al seno, ma per la chirurgia cosmetica genitale maschile rappresenta una novità assoluta", dice Littara. "Si comincia con una liposuzione a livello di addome, fianchi o interno coscia - spiega - Il grasso autologo ottenuto viene purificato per essere reimpiantato 'in loco'. E grazie a un macchinario innovativo che abbiamo ottenuto in comodato d'uso dall'azienda britannica produttrice, dal tessuto adiposo prelevato vengono isolate anche le staminali. Cellule che, addizionate al grasso autologo, vengono utilizzate per il rimodellamento intimo del paziente". L'uomo, dunque, esce dalla sala operatoria più magro e più 'virile'. Un unico intervento, due risultati. "Rispetto alla tecnica tradizionale, che impiega grasso autologo e plasma arricchito di piastrine e che continuerà a essere la metodica di elezione - puntualizza il chirurgo - per i pazienti troppo magri da consentire l'isolamento di una quantità sufficiente di staminali dal tessuto adiposo, questo intervento permette un risultato migliore e più duraturo, praticamente permanente. Le staminali, infatti, si differenziano nel tessuto in cui vengono inserite. Il rischio di asimmetrie e nodularità è azzerato, mentre nel tempo il riassorbimento del grasso aggiunto è limitato a un massimo del 20%". Ma quanto si paga per "l'ultimissima frontiera" del sex design? "Se l'intervento tradizionale ha un prezzo che va dai 5 mila agli 8 mila euro, la tecnica con le staminali costa un 10% in più" legato alla produzione più complessa della 'materia prima'. Sarà questo il fiore all'occhiello dell'Accademia internazionale di penoplastica ideata da Littara, per "standardizzare la metodica in tutti i Paesi interessati ed evitare ai pazienti di finire in mani poco esperte. Siamo pronti a partire con i Master all'estero", conclude. "Dal 2015 Milano farà scuola nel mondo".
 
 
 
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