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 ITALIA - ITALIA - Staminali embrionali. Nature: ricercatrici contro tagli governo alla ricerca
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Notizia 
10 febbraio 2010 19:17
 
Una lettera infuocata per denunciare un "abuso di potere", e piu' in generale le "ingerenze della politica nella ricerca" e le modalita' usate per distribuire i finanziamenti pubblici in Italia. Destinataria: la rivista 'Nature' che la pubblica sull'ultimo numero. In calce, la firma delle tre scienziate italiane che la scorsa estate avevano presentato un ricorso al Tar contro la decisione del Governo di escludere le cellule staminali embrionali umane da un bando di ricerca ministeriale: Elena Cattaneo dell'universita' degli Studi di Milano, Elisabetta Cerbai dell'universita' di Firenze e Silvia Garagna dell'universita' di Pavia.
Le ricercatrici tornano di nuovo all'attacco, "come scienziate preoccupate dall'ingerenza della politica nella ricerca". Il loro ricorso sul bando ministeriale ormai scaduto "ad oggi non ha avuto successo - spiegano nella lettera - Ma intendiamo continuare questa battaglia, anche se dovessero essere necessari anni a confronto della rapida evoluzione delle conoscenze scientifiche in questo ambito".
Prima il Tar, a luglio, aveva rigettato la loro richiesta di provvedimenti d'urgenza per rimuovere dal bando il veto alle embrionali, poi e' arrivata anche la decisione del Consiglio di Stato di bocciare, lo scorso dicembre, il loro ricorso.
"Riteniamo che l'esclusione di questo tipo di cellule, legalmente utilizzabili e scientificamente importanti, costituisca un abuso di potere - incalzano dalle colonne della rivista internazionale - e che, pertanto, la nostra azione assuma una valenza sia sul piano politico che culturale di particolare rilievo nella situazione attuale del nostro Paese".
Ma le scienziate vanno oltre il singolo episodio e non risparmiano neanche "l'indifferenza generalizzata" che permette il perpetuarsi di queste situazioni in Italia. "Noi contiamo di sensibilizzare la comunita' scientifica sia nazionale che internazionale sull'importanza di una discussione attenta su come viene destinato il denaro pubblico per la ricerca, allertando studenti, media, politici e accademici sul rischio di qualsiasi tipo di condizionamento ideologico della scienza", avvertono.
Poi la stoccata al Governo: "E' molto grave per la comunita' scientifica cronicamente sofferente per la mancanza di finanziamenti che il Governo italiano abbia deciso di affrontare la crisi finanziaria tagliando i fondi per la ricerca, l'innovazione e l'istruzione e che il sistema di distribuzione dei finanziamenti pubblici usi modalita' meno trasparenti di quelle che dovrebbero essere". Ad essere danneggiati, ribadiscono, sono anche "i contribuenti da cui questi fondi derivano".
La lettera si conclude con un appello: "Auspichiamo che tutti gli scienziati italiani e coloro che si occupano di ricerca di base protestino per l'insostenibile atteggiamento del Governo verso la ricerca. A nostro avviso, il rischio di essere posti al margine della scena scientifica internazionale e' reale".
 
 
 
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