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 ITALIA - ITALIA - Staminali cordonali. Le 1300 sacche di Sciacca pronte per essere distrutte
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Notizia 
12 luglio 2014 17:12
 
A breve dovrebbero essere distrutte le prime 1300 sacche stoccate nella banca del cordone di Sciacca delle 20 mila ritenute potenzialmente inidonee dagli ispettori del ministero della Salute. E' con questo esito che si avvia a conclusione una vicenda che ormai tiene banco in Sicilia da diversi anni. "La Banca del Sangue cordonale di Sciacca, a norma secondo i nuovi standard, per come attestato dal Centro Nazionale Trapianti e Centro Nazionale Sangue, si sta occupando da circa un anno di verificare le unita' prelevate prima del 2006, conservate nella stessa area di stoccaggio. Da marzo, la Banca del Sangue cordonale ha avuto l'autorizzazione della Direzione generale della prevenzione per iniziare lo smaltimento delle unita' non idonee prelevate precedentemente al 2006, sulla base di indicazioni tecniche fornite dai due centri suddetti. Sono gia' state selezionate 1300 sacche i cui dati sono stati inviati per acquisire il parere del Comitato Etico Palermo 2. Una volta avuto il parere, si procedera' di conseguenza". Lo dice al VELINO Filippo Buscemi chiamato alla guida della Banca del cordone di Sciacca salita alle cronache un anno fa per il rapporto choc degli ispettori del Centro nazionale sangue che certificarono la necessita' di distruggere i campioni donati dalle mamme siciliane a partire dal 1999 e cioe' dall'inaugurazione della struttura. Un rapporto preceduto da un'inchiesta della magistratura che ha determinato la chiusura del centro nel 2006 (gli imputati nel frattempo sono stati assolti dalle accuse), tre ispezioni da Roma tra il 2008 e il 2013 e da una lotta intestina tra correnti politiche regionali che hanno fatto approdare il caso a Roma, direttamente nelle aule parlamentari. Mentre sull'isola si accarezzava l'idea di aprire una struttura piu' grande o delocalizzarla con le inevitabili polemiche sul rischio di sperpero di ulteriore denaro pubblico. Quel che e' certo e' che la struttura e' stata riaperta e ora tenta di riqualificarsi, ma va gestito il pregresso: le ventimila sacche cordonali accumulate tra il '99 e il 2006 non sono piu' presenti nell'inventario della banca. Fino alle verifiche di qualita' si tratta di un "patrimonio inutilizzabile" per un danno ipotizzato a carico del servizio sanitario nazionale di diversi milioni di euro. "La banca di Sciacca era quella che raccoglieva piu' sacche in assoluto, addirittura piu' del primo centro italiano, quello di Milano. All'epoca non c'erano i paletti stringenti introdotti a partire dal 2009 e le ispezioni hanno verificato l'inidoneita' di quei campioni dal punto di vista della cellularita' rispetto ai requisiti richiesti, sia delle modalita' di conservazione non adeguate agli standard internazionali" dicono dal Centro nazionale sangue che pero' non si pronuncia sulla sorte e cioe' sulle modalita' con cui avverra' lo smaltimento dei campioni biologici. L'imbarazzo e' dunque lampante come pure la cautela. Dunque si preferisce parlare esclusivamente del futuro. Il team di ispettori del Centro Nazionale Sangue e del Centro Nazionale Trapianti con i rispettivi centri regionali ha comunicato il mese scorso che la Banca ha completato in maniera soddisfacente le azioni correttive necessarie a modificare le non conformita' rilevate durante le ispezioni precedenti. Manca ancora la messa a punto delle procedure di gestione dei contatti con il registro nazionale per essere autorizzata a rilasciare le unita' cordonali. Quando questo avverra' i campioni (attualmente 146 sono le unita' tipizzate) potranno essere destinati ai trapianti. Ma la sorte di quelli accumulati fin dall'apertura della struttura 18 anni fa pare segnata.
 
 
 
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