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 MESSICO - MESSICO - Staminali contro autismo
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Notizia 
7 giugno 2015 16:35
 
L'uso delle cellule staminali ha dimostrato la sua efficacia nel trattare l'autismo, un malattia che appare nei primi tre anni di vita e che colpisce lo sviluppo cerebrale normale delle abilita' sociali di comunicazione.
L'Organizzazione Mondiale della Sanita' (WHO) valuta che l'autismo colpisca 62 bimbi ogni diecimila, mentre il Centro di Controllo e Prevenzione delle Malattie (CDC) degli Usa sostiene che, nel suo Paese, un bimbo ogni 68 ne sia colpito.
In Messico, secondo il ministero della Salute, i bimbi colpiti sarebbero 10mila.
La ricerca ha gia' diversi punti positivi in materia, soprattutto grazie all'Universita' della Carolina del Nord, con l'iniezione di cellule staminali del cordone ombelicale a pazienti con paralisi cerebrale.
In Messico, l'Universita' Autonoma di Nuevo Leon sta sviluppando, con buoni risultati, trattamenti con cellule staminali per contrastare l'autismo. Con effetti positivi in tutti gli organi e i sistemi dell'organismo, con obiettivo principale il trattamento dell'encefalo.
Nell'autismo, le zone dell'encefalo responsabili di memoria, concentrazione, attenzione e linguaggio, sono danneggiate: le cellule staminali migliorano la circolazione del sangue e dell'ossigeno nell'encefalo, rimpiazzando i neuroni danneggiati e stimolando la formazione di nuovi vasi.
E' dimostrato che le cellule staminali mesenchimali possano migliorare il sistema immunitario e contenere l'infiammazione.
La stimolazione delle cellule staminali favorisce la formazione di nuovi vasi nei tessuti poveri di ossigeno, portando ad un aumento della circolazione sanguigna nei lobuli frontali, cosi' come in altre aree dell'encefalo.
 
 
 
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