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 ITALIA - ITALIA - Italia. Il sogno di Veronesi, la cittadella della scienza
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27 maggio 2004 20:15
 
"Il terreno c'e' e lo abbiamo gratis, i contatti con gli altri partner sono avviati, un apposito comitato sta lavorando, ma ancora siamo agli inizi...": l'antico sogno di Umberto Veronesi e' piu' vicino, e gia' ben delineato, anche se il professore tende alla prudenza. Ma nella sua testa ha gia' preso forma quella 'Cittadella della scienza' che dovrebbe sorgere a Milano intorno all'IEO, con tre altri 'Istituti Europei', in particolare quello di Cardiologia, quello dedicato alle Neuroscienze e quello di Neonatologia.
Ne ha accennato lo stesso oncologo nel suo intervento lo scorso 24 maggio all'inaugurazione del 'Crocevia della lotta contro il cancro', una serie di eventi didattici, dimostrativi, associativi, strategici promossi tra oggi e il prossimo primo luglio dall'IEO in una struttura provvisoria realizzata a fianco dell'Istituto di via Ripamonti. E alle richieste di precisazioni dei giornalisti, Gabriele Galateri, presidente dell'Ieo e di Mediobanca (che rappresenta le aziende milanesi proprietarie dell'Istituto), ha indicato il Centro Cardiologico Monzino come primo partner, visto che e' gia' 'fratello' dell'IEO (stessa proprieta'). E l'amministratore delegato, Carlo Ciani, ha parlato di un 'comitato' gia' all' opera che ha preso contatti con altri Centri milanesi. Uno di questi e' l'Istituto Neurologico Carlo Besta per quanto riguarda le Neuroscienze e l'altro e' la Clinica Macedonio Melloni per la Neonatologia.
"Ma per carita' non parlate di accordi perche' verreste smentiti, anche se e' vero che ci sono stati e ci sono contatti su questa prospettiva", ha detto Veronesi. Che non si limitera' solo a raggruppare i quattro istituti fisicamente, qui attorno all'Ieo, ma a mettere in comune l'utilizzo dei servizi di un Istituto di ricerca di biologia molecolare, "perche' lo studio delle cellule staminali, ad esempio, coinvolge un po' tutti gli organi del corpo" e quindi l'oncologia come la cardiologia, la neonatologia come le neuroscienze.
"Gli Stati Uniti hanno dato una enorme spinta in avanti alla ricerca con la nascita del National Institute of Health (NIH), costituito da 10 grandi istituti federali con le massime potenzialita' di ricerca biomedica, che sono stati un punto di coordinamento per tutti gli stati americani. Senza l'NIH gli Usa non sarebbero arrivati ad avere i risultati che hanno avuto ai massimi livelli mondiali nella ricerca scientifica biomedica".
"L'Europa sta diventando una federazione di Stati, che non potra' piu' permettersi una ricerca biomedica spezzettata. Sarebbe quindi importante avere un grande Centro ricerca, non soltanto per i tumori, che sia anche un Centro di orientamento e di incontro per la ricerca europea. Se non lo realizzera' Milano, lo fara' certamente qualche altra citta' europea".
In attesa di essere "Crocevia della ricerca biomedica europea", per il momento il capoluogo lombardo realizza, proprio ad opera dell'IEO, il 'Crocevia della Lotta contro il Cancro', inaugurato con la celebrazione dei '10 anni di attivita' dell'IEO' e l'apertura di una mostra per i 50 anni dalla scoperta del Dna, curata dal professor Luigi Cavalli Sforza. Ma gli eventi -illustrati dal senologo Alberto Costa- sono una quarantina e si protrarranno fino al primo luglio.
Si va dall'apertura (29/5) di una mostra filatelica 'Francobolli contro il Cancro' alla discussione (5/6) dei progetti di ricerca dell'Associazione 'Alleanza contro il Cancro'. Dall'incontro conclusivo tra le partecipanti italiane alla sperimentazione clinica del Tamoxifene (8/6), alla riunione plenaria della Forza operativa nazionale sul carcinoma mammario (16/6), all'IEO Day (21/6), al 1ø Convegno milanese sul cancro della tiroide (1/7).
 
 
 
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