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 GRAN BRETAGNA - GRAN BRETAGNA - Gb. Calciatori conservano cellule staminali dal cordone per curare futuri infortuni
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Notizia 
31 agosto 2006 17:22
 
Cellule staminali per curare gli infortuni. In Inghilterra, scrive il "Sunday Times", alcuni calciatori vedono nelle cellule staminali la soluzione ai propri infortuni piu' gravi, dalle cartilagini ai legamenti, cosi' hanno preso a conservarle dal sangue del cordone ombelicale dei figli appena nati. Il giornale inglese cita un giocatore di Premier League, tra i 5, che ha gia' eseguito l'operazione, grazie a un centro specializzato di Liverpool, l'International CryoGenesis.

COMMENTI

"Per le cellule staminali da cordone ombelicale non esiste nessun riscontro terapeutico al di fuori di alcune malattie del sangue, peraltro curabili, nella maggior parte dei casi, attraverso cellule provenienti da midollo osseo". Non ha mezzi termini il professor Alessandro Nanni Costa direttore del Centro nazionale di Trapianti commentando la notizia e dice "basta alle staminali fai da te". E mette in guardia inoltre dal considerare queste cellule una panacea utile per qualsiasi tipo di malattia, "non e' assolutamente cosi. Forse in un domani queste cellule avranno delle potenzialita', ma per ora non abbiamo riscontri, su questi temi servirebbe maggiore informazione".
"La gente pensa che il trapianto di staminali da cordone ombelicale sia tutto fare, invece si possono curare solo un numero ristretto di malattie che riguardano malattie del sangue. Tutto questo viaggia su una credenza popolare che non ha alcuna base scientifica".
"Conservarle credendo di poterle usare per qualsiasi malattia e' un gesto inutile inoltre da un punto di vista pratico nessuno sa come vengono conservate nelle banche private".
In quanto alla possibilita' di infiltrarle direttamente nel ginocchio, come riporta oggi un quotidiano, Nanni Costa sostiene che "le cellule per far ricrescere la cartilagine esistono gia' e non serve per questo prelevarle dal cordone ombelicale".

"E' un discorso molto interessante, ma ancora tutto da scoprire". La notizia proveniente dall'Inghilterra, che sembra aprire anche le porte dello sport all'uso delle cellule staminali, trova interessato il medico dell'Italia Under 21 Carlo Tranquilli.
"Per ognuno di noi potrebbe essere utile conservare delle cellule staminali nel calcio se sara' dimostrato che, ad esempio, sono decisive per la ricostruzione piu' rapida della cartilagine, non vedo perche' non aprire il discorso anche in Italia". E il medico dell'Under 21 fuga anche tutti i dubbi sul legame tra staminali e il doping: "Non c'entrano nulla; diverso e', invece, se si parla di fattori di crescita che, in paesi come la Germania, vengono abbondantemente utilizzati nel calcio per guarire traumi di gioco. In Italia abbiamo deciso di aspettare per capire meglio la situazione".

"Il vero problema e' convincere le cellule del cordone ombelicale a fare una cartilagine o un legamento. Non ci sono evidenze sperimentali solide che dimostrino che una di queste cellule possa fare il suo mestiere al di fuori del sistema ematopoietico". E' il commento dato a caldo da Giulio Cossu, Direttore dell'Istituto Ricerca Cellule Staminali, dell'Istituto Scientifico Universitario S.Raffaele di Milano.
Le cellule staminali che sono nel sangue cordonale sono cellule staminali ematopoietiche e la loro funzione e' formare i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. L'unico scopo clinico che hanno, al momento, e' quello di ricostituire il sistema ematopoietico nel caso che il bambino abbia una leucemia o un'altra malattia del sangue. Si parla di bambino perche', attualmente, con le poche cellule staminali che si ricavano dal cordone si puo' trapiantare un bambino, ma non un adulto".
E' noto che, parecchi laboratori hanno messo ha punto metodi per espandere le cellule staminali del cordone senza compromettere la loro capacita' di formare cellule efficienti. Ma, e' altrettanto noto agli scienziati che, sebbene anche le cellule staminali ematopoietiche possono differenziarsi in altri tipi di cellule, lo fanno con una frequenza molto bassa. Per cui, fintanto, che non si conosceranno bene i meccanismi che regolano questo cambio di destino e si non sapra' come imporli a tutta la popolazione cellulare, le prospettive di utilizzo delle cellule del cordone sono limitate al sistema ematopoietico.
"Che crescano o no, come e' stato detto, e' probabile ma io non conosco nessuno studio che dimostri che con cento cellule staminali del cordone ombelicale, si riescano ad ottenere altrettante cellule, ma anche di meno forse 10 o soltanto una delle cellule che voglio ed usarle, come nel caso specifico per riparare legamenti, cartilagini o membrane sinoviali lesionati".
Finche' la frequenza di differenziazione di queste cellule e' così bassa, secondo gli scienziati non ci sono prospettive terapeutiche. "Se devo riparare una cartilagine, lo faccio utilizzando delle cellule che sono capaci al 90% di formare cartilagine. Quindi, non e' determinante che abbiano lo stesso codice genetico, come viene riportato, che e' un aspetto importante solo ai fini del non rigetto. Il problema e' convincerle a formare il tessuto che serve a noi".
Ma se le cellule staminali cordonali non hanno le stessa potenzialità di differenziazione che hanno le cellule staminali embrionali ed hanno, quindi una bassa efficacia terapeutica al di fuori del sistema ematopoietico ci deve essere qualche elemento che ha convinto giocatori e medici a congelare le cellule staminali del cordone ombelicale dei bambini.
"Il motivo potrebbe essere che di recente e' stato scoperto che nel cordone ombelicale oltre alle cellule staminali ematopoietiche, c'e' anche una piccola percentuale di cellule staminali mesenchimali, e' ancora da dimostrare che ce ne siano abbastanza e se si possono utilizzare, però ci sono e si trovano nel midollo osseo e in bassissima percentuale anche in circolo. Il loro "lavoro" e' fare l'osso, la cartilagine e tessuto adiposo.
Quindi, pensare di usare cellule staminali ematopoietiche per fare cartilagine non ha senso, ma se si riuscisse ad amplificare le cellule mesenchimali che sono presenti, sia pure in bassa percentuale, nel cordone, allora la cosa diventerebbe fattibile".
Ma, e' da sottolineare, come fa notare Cossu che le cellule staminali mesenchimali si possono prelevare senza nessun problema, e in qualsiasi momento, dal midollo osseo dello stesso paziente, perche' sono le uniche cellule facilmente accessibili e prelevabili dal paziente stesso con un "puntato midollare" e immediatamente utilizzabili a fini terapeutici, senza per questo che vengano congelate venti anni prima.

"Ho letto quel che scrivono da Londra, ma non so come interpretarla: dico solo che io una cosa del genere non la farei per alcun motivo", il commento di Rino Gattuso, centrocampista azzurro.
Piu' aperto Fabio Cannavaro, anche se la legge italiana vieta comportamenti analoghi. "Credo che le cure con le staminali rappresentino il futuro, non so se per il calcio. Come mi comporterei se potessi accedere a quelle cure per prolungare la carriera? No, io oramai sono vecchio...", ha replicato con un sorriso il capitano della nazionale Mondiale, 33 anni il prossimo 13 settembre.

"Ho letto, su 'La Gazzetta dello Sport' di ieri, che calciatori inglesi della Premier League faranno immagazzinare da societa' specializzate le cellule staminali dal cordone ombelicale dei propri neonati, per future, possibili cure avveniristiche degli infortuni di gioco. Mi astengo dal dare un giudizio etico sulla priorita' di un tale uso delle staminali, ma riprendo la notizia per tornare sulla necessita' dell'istituzione, in Puglia, della banca del sangue del cordone ombelicale per l'ottenimento di cellule staminali da impiegare nell'oncoematologia pediatrica per la cura di emopatie per le quali non si puo' intervenire con il trapianto di midollo osseo. Lo afferma in una lettera aperta il consigliere de 'La Puglia Prima di Tutto', Ignazio Zullo, sottolineando la necessita' di regolamentare in Puglia la donazione del sangue da cordone ombelicale.
"Il presidente Vendola e l'assessore Tedesco, negando di discutere in Consiglio regionale la regolamentazione della donazione del sangue da cordone ombelicale con argomentazioni prive di fondamento scientifico (la mancanza in Puglia di un centro Trapianti di Midollo Osseo), hanno dimostrato quanto la loro sensibilita' e la loro cultura della donazione siano lontane dalle aspettative, dai bisogni, dalla sofferenza e soprattutto dalla speranza che una famiglia coltiva per la salvezza del proprio bambino. E, mentre in Inghilterra si pensa alle staminali come rimedio agli infortuni di gioco, in Puglia non ci e' dato di coltivare neanche la speranza di salvare vite umane di piccoli pazienti affetti da emopatie a carattere tumorale.
 
 
 
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