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 ITALIA - ITALIA - Fecondazione e ricerca embrioni. Ass.Coscioni lancia due petizioni
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8 aprile 2015 15:28
 
Due petizioni, lanciate da giuristi e scienziati, per consentire la ricerca sugli embrioni e l'accesso dei malati non sterili alla fecondazione assistita. L'iniziativa, promossa dall'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, è stata presentata oggi a Roma nel convegno 'Staminali e fecondazione assistita: evoluzione giurisprudenziale dei diritti della persona'. Il prossimo 14 aprile la Corte Costituzionale deciderà sul divieto della legge 40 del 2004 all'accesso alle tecniche di Pma a coppie fertili ma portatrici di patologie genetiche. Successivamente si pronuncerà sul divieto di ricerca sulle cellule staminali embrionali. "La Corte costituzionale si appresta a decidere su temi fondamentali - afferma Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni - come la ricerca sugli embrioni e l'accesso alla fecondazione assistita di pazienti non sterili. Qualunque sia la decisione della Corte, il Parlamento italiano potrebbe in ogni caso intervenire per rimuovere divieti che danneggiano la ricerca e la salute. Il ruolo della Corte Costituzionale e dei tribunali è stato fino ad ora determinante, ma ora tocca la legislatore riformare la legge e dare vita ad una normativa più laica e liberale. Questo il motivo delle due petizioni al Parlamento che oggi lanciamo". La prima petizione, che vede come prima firmataria Filomena Gallo, chiede al Parlamento italiano ed al Governo di presentare ed approvare le necessarie proposte legislative e regolamentari "al fine di garantire l'accesso alla fecondazione assistita per le coppie non sterili affette da patologie genetiche e cromosomiche". Come hanno mostrato gli esperti di fecondazione assistita e di diagnosi preimpianto (Dgp) presenti oggi al convegno tante persone affette da invalidanti patologie genetiche.
"Se il divieto di accesso alla Dgp per le coppie fertili ma portatrici di patologie genetiche venisse cancellato - precisa Gallo - sarebbero dunque migliaia le coppie che potrebbero tentare di procreare un bambino sano, evitando la trasmissione della malattia ed eliminando il rischio dell'aborto terapeutico". Secondo Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Coscioni, "10 anni fa il comitato promotore referendum per abolire la legge 40 era sostenuto da gran parte dalla sinistra, Democratici di sinistra e Cgil. Oggi molti di loro sono Parlamentari e membri di Governo - osserva - mi auguro che colgano l'occasione di questo incontro per unirsi alla nuova fase di questa campagna che noi non abbiamo mai abbandonato".
 
 
 
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