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 ITALIA - ITALIA - Fecondazione eterologa. In attesa della Corte Costituzionale
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3 aprile 2014 13:16
 
Consulta di nuovo riunita, in udienza pubblica il prossimo 8 aprile, sulla legge 40/2004 che regola la procreazione medicalmente assistita in Italia. La questione di legittimita' costituzionale riguarda questa volta la donazione di gameti, ossia la cosiddetta fecondazione eterologa: la possibilita', quando uno dei due partner e' sterile, di ricorrere a spermatozoi o a ovociti 'esterni' alla coppia per concepire un bebe', pratica oggi vietata in Italia. Per quanto riguarda il divieto di ricerca scientifica sugli embrioni in surplus, la Consulta attende invece una decisione della Corte dei diritti dell'uomo. Il giudizio che si discutera' l'8 aprile e' stato richiesto da 3 coppie, rispettivamente di Firenze, Milano e Catania, che si erano rivolte ai Tribunali di queste citta' nel 2010. Ma davanti alla Corte costituzionale saranno discusse solo le ordinanze di Catania e Milano. Posta 'sotto processo' per una trentina di volte di fronte a tribunali da Nord a Sud e anche alla stessa Consulta, che ha gia' analizzato una volta anche la tematica dell'eterologa, "la legge 40/2004 - ricorda all'Adnkronos Salute l'avvocato Maria Paola Costantini, anche referente nazionale di Cittadinanzattiva per le politiche della Pma, che insieme a Marilisa D'Amico, Massimo Clara e Sebastiano Papandrea difende le due coppie, sostenute dalle Associazioni Hera, Sos Infertilita' e Cittadinanzattiva - e' gia' stata giudicata incostituzionale dalla Consulta con la sentenza 151/2009, che ha dichiarato illegittime le norme sul divieto di creazione di piu' di 3 embrioni, sull'obbligo di trasferimento di tutti gli embrioni prodotti in un unico e contemporaneo impianto e sul divieto di crioconservazione in caso di pregiudizio alla salute della donna. La Consulta ha riconosciuto che vanno tutelate 'le giuste esigenze di procreazione', che e' prioritaria la salvaguardia della salute della donna e che a lei insieme al medico spetta la decisione in merito all'applicazione delle tecniche di fecondazione assistita".
"Le coppie che questa volta hanno sollevato la questione - ricorda il legale - sono affette dalla sterilita' di uno dei partner e, in particolare, a Catania la donna e' affetta da menopausa precoce, mentre a Milano l'uomo ha avuto problemi di azoospermia assoluta. La richiesta e' stata quindi di accedere alla donazione di gamete intesa come unica procedura medica in grado di consentire di aver un figlio e quindi di poter perseguire un progetto genitoriale. La questione e' quindi ancorata alla richiesta di tutela della salute riproduttiva". La Corte costituzionale si era gia' pronunciata nel maggio 2012 (ordinanza 150/2012) sulla fecondazione eterologa, senza giungere a una decisione, ma restituendo gli atti ai giudici rimettenti per valutare la questione alla luce della sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo del 3 novembre 2011 sulla stessa tematica. Questa volta,"il risultato importante dell'eventuale eliminazione del divieto di fecondazione eterologa oltre a dare una possibilita' a persone con problemi di sterilita' - riflette Costantini - e' quello di eliminare in Italia il mercato dei gameti e ridurre drasticamente il turismo procreativo. Lo sviluppo e l'affermarsi di una migrazione riproduttiva e' infatti legata a bypassare i divieti presenti nel proprio paese di appartenenza. Questo comporta che alle 'ovodonatrici' sono offerte somme di denaro in cambio degli ovociti da destinare a donne di Paesi che prevedono divieti. Su Internet ci sono innumerevoli pubblicita' di centri europei e americani che offrono denaro a giovani donne fertili le quali per pagarsi gli studi o per necessita' mercificano i propri gameti".
 
 
 
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