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 ITALIA - ITALIA - Fecondazione. Appello: chiedo ad una mamma di aiutarmi a diventare mamma
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28 settembre 2016 12:07
 
"Vorrei chiedere a una mamma di aiutarmi a diventare mamma". E' l'appello di Maria Sole, giovane donna nata senza utero, lanciato insieme all'associazione Luca Coscioni in occasione della presentazione del XIII Congresso dell'associazione che si svolgerà a Napoli dal 30 settembre al 2 ottobre, con la partecipazione, tra gli altri, di Emma Bonino e del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. "Sono fertile - ha precisato Maria Sole - i miei gameti sono idonei al concepimento, ma non ho nel mio corpo la culla dove consentire che un embrione si annidi e cresca". Per realizzare il proprio desiderio di maternità insieme al compagno ha scelto la strada della gestazione per altri, "che non so se sia del tutto vietata in Italia, perché la legge 40 parla solo di divieto di commercializzazione dell'utero. Se fatta senza sfruttamento e costrizioni, è una tecnica medica e una possibilità che dovrebbe essere permessa, non riesco a comprendere - obietta - quali siano le ragioni morali, etiche e giuridiche per cui potrei donare un mio ovulo a una estranea per far nascere quello che in Italia sarebbe 'suo' figlio e non posso far nascere nostro figlio con un dono temporaneo di utero". "Per tutti questi motivi ho deciso di lanciare un appello che possa arrivare al cuore di una donna, già madre, che capisca quanto profondo sia il nostro desiderio di diventare genitori. Delle spese ci faremmo carico noi", assicura Maria Sole, e conclude: "Se come spero il nostro appello sarà accolto, ci atterremo scrupolosamente ai dettami della proposta di legge presentata dalla associazione Luca Coscioni".
"La legge italiana punisce la commercializzazione dell'utero con pene da 3 mesi a 2 anni e una multa da 600.000 a un milione di euro, ma noi non parliamo di commercializzazione. Parliamo invece di una cosa che gli italiani sanno fare molto bene: donare", ha spiegato Filomena Gallo, segretario dell'associazione. Al congresso di Napoli, il primo senza Marco Pannella, l'associazione fornirà informazioni e assistenza non solo a chi voglia accedere alla gestazione per altri: "Continueremo ad aiutare i malati ad andare a morire in Svizzera", fa sapere il tesoriere Marco Cappato, che con Mina Welby porta avanti da mesi una disobbedienza civile per chiedere la legalizzazione dell'eutanasia anche in Italia, come prevede la legge popolare presentata dall'associazione Coscioni e dal comitato Eutanasia Legale con 67mila firme e ferma in parlamento dal 2013. L'associazione metterà inoltre a disposizione, nella sede del congresso, notai che autenticheranno gratuitamente testamenti biologici e medici che prescriveranno farmaci cannabinoidi a chi ne abbia bisogno. "Il metodo - spiegano Gallo e Cappato - è sempre quello di portare ogni singola storia nel cuore della politica. La crisi delle 'democrazie', sulla quale Marco Pannella suonò l'allarme, è oggi un fatto evidente. Per arginarla dobbiamo rafforzare la scienza, la libertà di ricerca e di accesso ai suoi benefici, superando i proibizionismi e investendo risorse. Se non lo faremo, la ricerca si sposterà nei Paesi autoritari, privi di controllo democratico e legalità".  
 
 
 
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