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 ITALIA - ITALIA - Donazioni midollo osseo. Sardegna prima regione
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26 settembre 2015 12:39
 
Con 20.839 potenziali donatori di midollo osseo (erano oltre 26 mila nel 2014), la Sardegna è la prima regione in Italia di iscritti al registro donatori con un indice del 22,98% ogni mille abitanti rispetto alla popolazione residente di età compresa fra i 18 e i 55 anni (35 anni limite massimo per potersi iscrivere). In Italia sono presenti oltre 350 mila potenziali donatori facenti capo a 77 centri e 17 Registri regionali. E proprio il Registro dell'Isola, che ha sede nell'ospedale Binaghi di Cagliari, è stato il quarto nato a livello mondiale nei primi anni '90. Dal 1992 ad oggi 196 volontari sardi hanno già donato il midollo osseo a favore di pazienti, anche ricoverati in strutture nazionali, europee, del Nord America e dell'Australia. Nel 2015 si sono iscritti oltre 1.600 nuovi donatori e sette hanno già donato le cellule staminali. Il 75% delle donazioni avviene attraverso il prelievo di sangue periferico (una sorta di lunga donazione di sangue) e non attraverso il prelievo diretto nella zona lombare. Nella banca del sangue cordonale, nata nel 2010, sono stati effettuati, invece, circa duemila prelievi nei punti nascita della Sardegna. I dati sono stati illustrati, nella settimana in cui si celebra il raggiungimento dei 25 milioni di donatori, dall'assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, dal presidente dell'Admo (Associazione donatori di midollo osseo), Licinio Contu, dal responsabile del Registro regionale, Carlo Carcassi, e dal direttore della Banca di sangue cordonale, Marino Argiolas. Per molti pazienti affetti da malattie ematologiche neoplastiche, come le leucemie, e non neoplastiche, come la talassemia, il trapianto di midollo rappresenta una valida possibilità di trattamento e guarigione. "Vogliamo ringraziare la generosità dei sardi che manifestano una straordinaria sensibilità in questo campo - ha detto l'assessore Arru - e il fatto che la Sardegna sia la prima regione italiana per potenziali donatori ci riempie d'orgoglio. A breve partiranno una serie di azioni per implementare le donazioni". Secondo Contu "il numero di donatori è ancora insufficiente e la sensibilizzazione deve essere fatta tutto l'anno". "Le cellule staminali non si comprano e quindi - ha osservato Carcassi - serve un sistema sociale che supporta la comunità". Mentre Argiolas ha sottolineato che "con il sangue cordonale i neonati diventano donatori".
 
 
 
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