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 ITALIA - ITALIA - Ma ci interessa l'opinione della Chiesa romana?
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Articolo di Vincenzo Donvito
21 agosto 2003 16:58
 
Bene, ora che abbiamo meglio conosciuto l'opinione della Chiesa romana rispetto alla clonazione, e soprattutto la sua ferma condanna rispetto alla clonazione terapeutica, siamo piu' sereni. Perche' e' una conferma che questa opinione non ci interessa. E non abbiamo alcuna puzza sotto il naso o qualche delirio di onnipotenza, ma prendiamo solo atto di cio' che tutti gia' sapevano, su cui -probabilmente, e grazie al fatto che si vive quotidianamente a gomito con le manifestazioni e i riti di questa religione- qualcuno aveva fatto affidamento.
Ad ognuno il suo mestiere?
No, neanche questo. Perche' il mestiere di questa Chiesa non sappiamo quale sia e non pretendiamo ne' di sapere ne' di dire come dovrebbe essere. Lasciamo questo problema a chi, sentendosi congiunto a quella ecclesia, e tenendo bene gli occhi aperti sulle speranze della clonazione terapeutica, sta vivendo dentro di se' una lotta dove il vincitore puo' essere solo lui a stabilire chi sara'.
Se c'e' qualcuno in grado di indicare una sola questione di innovazione scientifico/medica in cui la Chiesa romana abbia brillato per curiosita' di ricerca, si faccia avanti. A noi non ne sovviene alcuna. Nella storia vediamo solo freni, e innovazioni contro la sua volonta'; innovazioni a cui poi, con i giri di pensiero piu' tortuosi e quando ormai erano nelle coscienze dei piu', si e' accomiatata. Ed e' logico che sia cosi'. Perche' questa Chiesa e' nata e cresciuta per indirizzare le coscienze ad accontentarsi dell'esistente, e quindi per meglio affrontare la vita senza quelle fughe che la fantasia e la curiosita' umana la rendono pericolosa (cioe' la negazione dell'innovazione). E sul Governo delle coscienze nell'esistente ne ha fatto potere, e lobby di pressione sugli Stati, ma in modo cosi' raffinato che lo fa coi soldi di questi stessi Stati che, invece, riconoscono cittadinanza e diritti a tutte le altre confessioni. E' abile, capace, informata e in grado di dettare precise indicazioni su come gradirebbe che fosse fatta o disfatta una legge o una norma, in modo che la sua fede rimanga il faro di civilta'.
Queste sono cose che molti di noi sanno, e soprattutto lo sanno tutti quei temerari scienziati e ricercatori che, nei secoli passati, hanno perso anche la vita per non sottostarvi.
A nostro avviso l'importante e' non considerare l'intervento e l'opinione di questa Chiesa come dovuto, ma -ed e' difficile- alla stregua di altre opinioni. Battendoci anche per il diritto che queste opinioni possano essere espresse, ma facendo attenzione a non cascare nel loro tipico tranello ecclesiale, cioe' il confronto. Beh, se qualcuno ha desideri dialettici e tempi a disposizione, e' utile confrontarsi anche con il piu' lontano dal proprio operato. Ma se queste condizioni non ci sono, dovendo sviluppare una difficilissima opera di ricerca, a chi giova dover costantemente rimettere in discussione il punto di partenza (embrione si', embrione no)? Abbiamo l'impressione che giovi solo a questa Chiesa, perche' blocca l'evoluzione di chi ha gia' stabilito "embrione si'".
Chiusura settaria che non porta a niente se non all'isolamento? No, ma un'impostazione mentale per evitare che chi -stabilito che per lui il pareggio e' vincente- cerchi sempre di tenere la partita a centro campo. A questa partita si puo' benissimo non giocare, perche' il campionato non e' lo stesso, pur vivendo entrambi sotto le stesse istituzioni, e con la consapevolezza che queste ultime sono decisamente pendenti dalla parte di questa Chiesa.
 
 
 
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