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 AUSTRALIA - AUSTRALIA - Australia. Un palazzo per cellule magiche
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Articolo di Rosa a Marca
4 settembre 2003 17:48
 
Il 29 agosto a Basilea si e' concluso l'undicesimo congresso europeo di Biotecnologia, e molti di coloro che si ritengono all'altezza dello sviluppo piu' avanzato dovranno fare i conti con un pacchetto di novita' sorprendenti. E a piu' d'uno rimarra' a lungo impressa la figura di uno studioso di ampie vedute, Alan Trounson, direttore del National Stem Cell Centre (NSCC) di Melbourne.
Cio' che ha detto nel suo intervento, alcuni anni fa sarebbe parso azzardato persino a lui, come a molti europei oggi. A Melbourne, nei pressi della Monash University, dove negli anni '60 e '70 perfezionava le tecniche di riproduzione assistita, Trounson sta mettendo in piedi un vero palazzo per la ricerca con le cellule staminali. Dotato di oltre 30 milioni di euro erogati dal Governo australiano e dallo Stato federale di Vittoria -somma che dovra' spendere nei prossimi tre anni-, sorge una delle strutture piu' moderne al mondo per la ricerca sulle staminali.
Il grande progetto australiano e' in un certo senso la punta di un iceberg. Anche nella Corea del Sud esiste un centro biotecnologico simile, e un po' ovunque sono in cantiere istituti per la ricerca con le cellule staminali, generosi di mezzi e forse ancor piu' di aspettative. La Gran Bretagna, in particolare -con il Medical Research Council, che nel frattempo ha creato una banca di cellule staminali e istituito un Forum internazionale per il coordinamento dei vari progetti- si e' imposta come la piattaforma piu' aperta per questo tipo di ricerca. Li' sta per nascere un'infrastruttura globale. E Alan Trounson sarebbe il piu' propenso all'istituzione di un Centro Internazionale di Ricerca sulle staminali come se ne sta discutendo all'interno della International Stem Cell Society. In sostanza, si tratterebbe di portare avanti le ricerche con le cellule staminali embrionali in maniera piu' mirata e all'interno di una cornice legale piu' sicura. Una sede in Europa -in Belgio, Svezia o Gran Bretagna- sarebbe l'ideale. Trounson ha lasciato aperto il discorso sul ruolo che il suo grande progetto di Melbourne potrebbe assumere. Ma, a dimostrazione che non si ritiene un principe di provincia nel campo delle staminali, ha illustrato apertamente gli intenti del suo NSCC. Con le cellule staminali intende ottenere terapie e tessuti sostitutivi per la cura di malattie degenerative come la sclerosi multipla o il diabete e le malattie del sangue e della circolazione e, non ultime, le affezioni polmonari che sono la sua specializzazione. In altre parole, tutto cio' che oggi appare possibile ottenere con le cellule staminali dovra' essere oggetto di ricerca in un certo luogo.
Naturalmente, spiega Trounson, si fara' ricerca anche con le staminali adulte. Ma le sue grandi speranze sono chiaramente riposte nelle cellule staminali embrionali.
Nei prossimi mesi dovrebbe coltivare almeno una ventina di nuove linee staminali, quasi la meta' di quelle oggi disponibili al mondo. Trounson ha escluso che a Melbourne ci possano essere difficolta' come quelle incontrate dai ricercatori britannici, i quali, per anni hanno tentato invano di coltivare in maniera duratura le staminali ricavate da blastocisti. "Abbiamo ottenuto sei linee da esattamente tredici embrioni" ha spiegato. Intanto il suo gruppo provvede a rifornire piu' di duecento laboratori sparsi sul pianeta. E in quanto alle premesse per la produzione di nuove linee, la situazione l'ha definita "ideale". Nelle cliniche australiane di fecondazione assistita giacciono 20.000 embrioni sovrannumerari, che normalmente vengono distrutti dopo cinque o dieci anni. Manca solo il consenso delle coppie perche' siano resi disponibili, "ma da noi non e' un problema", ha concluso.
 
 
 
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