testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Italia. Tossicologo: l'efficacia farmacologica della marijuana
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
3 maggio 2006 0:00
 
La marijuana fa bene a molte patologie ed ha il vantaggio di non avere una dose letale come altre medicine, certo, pero', "e' importante dire che non si tratta di una panacea valida per tutti i malanni". A ricordarlo e' Nunzio Santalucia, tossicologo medico, socio fondatore del Forum droghe e dell'associazione Canapa terapeutica. La marijuana, o meglio il principio attivo Thc, "ha degli effetti collaterali- spiega il medico- ma non richiedono un intervento medico". Ci sono quelli di tipo psichico (come si dice in gergo, la "paranoia" o le crisi di panico), "ma non richiedono interventi e sono comunque sono ben al di sotto di quelli dell'alcol- aggiunge Santalucia- in ogni caso, si tratta di un farmaco sicuro".
Di certo, la marijuana offre una cura sintomatica "molto forte per malattie importanti come la sclerosi multipla e la para e tetraplegia e in genere per tutte le malattie con sofferenze spastiche dei muscoli: e' infatti un antispastico molto efficiente". Inoltre "inibisce la nausea e il vomito nei trattamenti chemioterapici e stimola l'appetito nei malati terminali di Aids". C'e' poi l'efficacia nei casi di glaucoma: "Riduce infatti la pressione endoculare ed e' anche un antidolorifico, particolarmente efficace per i dolori neurologici, specialmente per le infiammazioni del trigemino". Ancora, "e' utile nell'asma: e' un potente broncodilatatore, buono per gli asmatici che, fumandola regolarmente, non usano piu' gli spray".
Insomma, una pianta che puo' alleviare i sintomi di malattie gravi, alleviando l'esistenza di persone gia' colpite da patologie profondamente invalidanti. Ma una pianta proibita, benche' ci siano farmaci con Thc sintetico, quando il principio attivo esiste in natura e si potrebbe facilmente reperire. "I motivi li ho cercati in mille maniere- spiega Santalucia- ma l'unico che ho trovato e' quello economico".
Esistono estratti naturali, che si vendono liberamente in Olanda, Belgio, Svizzera, e non ci si deve "fare le canne" per forza, visto che e' prescrivibile anche in pillole o estratti naturali. "Il problema e' l'ideologia proibizionista, che in tutto il mondo ha creato danni enormi- rileva il tossicologo- ma la legislazione si sta rivedendo ovunque, in Europa e nel mondo".
Ma, come dimostra la Fini-Giovanardi che vieta l'uso terapeutico della canapa, non in Italia. "Oggi ci sono malati in carrozzina che non hanno mai nemmeno bevuto, figurarsi fumato, che iniziano a usarla vedendo i benefici sui loro amici con le stesse patologie- conclude Santalucia- sono malati gravi che hanno bisogno della marijuana, e Fini dice no all'uso terapeutico. Che dire, il dio denaro comanda".
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS