I pediatri dell'ospedale universitario di Santiago de Compostela hanno deciso di modificare la loro decisione e ieri hanno deciso di staccare la sonda di alimentazione di Andrea, levandogli cosi' il supporto che la teneva in vita. In questo modo hanno prestato fede alla richiesta della famiglia di dargli una morte degna in seguito alla malattia degenerativa e irreversibile che la attanagliava. I medici hanno previsto di sedarla nelle prossime ore mantenendo una minima idratazione.
La salute di Andrea, dopo l'ingresso della bambina nell'ospedale pubblico, e' peggiorata negli ultimi giorni, cosi' come fa sapere la famiglia della piccola. I pediatri del complesso ospedaliero -che fino ad ora si erano rifiutati di sospendere il sostentamento, nonostante le pressanti richieste da parte della famiglia- hanno preso atto di questo peggioramento.
La decisione dei medici e' giunta mentre la famiglia stava per rivolgersi ai giudici e chiedere loro un'autorizzazione alla sospensione del mantenimento in vita della bambina. Il peggioramento delle condizioni e' giunto proprio quando pressioni esterne erano state attivate per avvallare la posizione intransigente dei medici alla continuita' dell'alimentazione: l'assessore alla Sanita' della Giunta della Galizia aveva sostenuto i medici dicendo che, in caso contrario, la richiesta della famiglia sarebbe stato un caso di eutanasia attiva. Mentre il timore dei medici di una sentenza che li avrebbe obbligati alla sospensione, e' stata uno stimolo perche' gli stessi valutassero con maggiore attenzione la situazione medica.
Alla fine, la direzione dell'ospedale ha fatto sapere che il corpo medico si e' attenuto al rispetto delle leggi vigenti e all'”esercizio di una adeguata pratica” clinica.