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 ITALIA - ITALIA - Cannabis terapeutica. Consiglio Regione Lombardia esamina pdl
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9 febbraio 2016 14:40
 
Sarà esaminata dal Consiglio regionale della Lombardia la proposta di legge regionale di iniziativa popolare sull'uso dei farmaci a base di cannabis anche a casa. Valutati i requisiti, l'Ufficio di presidenza del Consiglio ha infatti dichiarato all'unanimità ammissibile la proposta, che chiede di estendere l'uso della cannabis terapeutica, possibile ora in Lombardia solo in ambito ospedaliero. La documentazione è arrivata in Regione corredata da 6.032 firme riconosciute valide, come spiegato in una nota di Palazzo Pirelli, ed entro 10 giorni il testo andrà in commissione Sanità per essere discusso. Entro 3 mesi la proposta di legge dovrà essere iscritta all'ordine del giorno del Consiglio regionale. 

"Prendiamo atto con soddisfazione che la proposta di legge regionale d'iniziativa popolare sull'uso gratuito e senza restrizioni della cannabis terapeutica sarà discussa dal Consiglio regionale. Invieremo una lettera al presidente della commissione Sanità per chiedere che la proposta sia abbinata al nostro progetto di legge già depositato nel 2013 sulle modalità di erogazione e somministrazione di farmaci e preparazioni a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche. Ci auguriamo che la Lombardia faccia da apripista". Così Iolanda Nanni, consigliere regionale del M5S Lombardia e prima firmataria della proposta di legge, dal titolo 'Modalità di erogazione dei farmaci e delle preparazioni a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche'.
L'auspicio - ha aggiunto - è "che si raggiunga rapidamente una sintesi anche perché il Consiglio regionale si è già espresso favorevolmente, ad agosto, su un nostro ordine del giorno che invitava la Giunta Maroni a riconoscere l'uso dei farmaci a base di cannabis a fini terapeutici e ad avviare una sperimentazione per il trattamento di malattie come Sla e sclerosi multipla". "La letteratura medica è chiarissima: i cannabinoidi hanno un elevatissimo potere antidolorifico e riducono gli effetti collaterali della chemioterapia. E' assurdo che il ministero della Salute sia così tiepido su questi medicinali", ha concluso Nanni.
 
 
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