testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Cannabis medica. Si procede in Regione Toscana. Incontro tra SSR e associazioni
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
23 febbraio 2013 13:38
 
 A seguito della riunione con il Consiglio Sanitario Regionale, organo consultivo dell'assessorato per il Diritto alla Salute, le associazioni e i malati presenti rendono noto che è apparso chiaro fin da principio dell'incontro il carattere esclusivamente propositivo, dell'apprezzato documento esplorativo elaborato dal CSR su richiesta della Regione, per "provvedere ad un aggiornamento e revisione della più recente letteratura scientifica", e riportante le diverse indicazioni terapeutiche approvate per i farmaci esteri a base di cannabinoidi negli altri Paesi. C'è stato consenso sul fatto che vada inteso come un primo passo nella direzione di rendere meno difficoltoso l'utilizzo di farmaci verso i quali persistono tuttora remore di carattere più culturale che scientifico. E' stato confermato che verrà dato seguito nell'ambito del SSR a tutte le prescrizioni effettuate secondo le modalità stabilite dalle norme nazionali vigenti, senza alcuna limitazione per legge regionale.
Infatti le indicazioni autorizzate di un farmaco nel Paese estero di provenienza sono oggi vincolanti, per i medici che decidono di prescrivere uno di quei farmaci, anche se non lo sono per le preparazioni magistrali fatte in Italia, che seguono altre norme. Queste ultime modalità alla pari dei farmaci confezionati ottengono parere favorevole dal CSR perchè consentono di "utilizzare una stretta titolazione del farmaco, eventualmente attuabile sotto l’aspetto analitico in quanto disponibili i kit per la determinazione del delta 9 THC", in promettente sintonia con il recentissimo Decreto del Ministero della Salute che inserisce nella tabella II sez. B a fianco del THC i "Medicinali di origine vegetale  a  base  di  Cannabis  (sostanze  e preparazioni vegetali, inclusi estratti e tinture)". I pazienti presenti hanno mostrato alcune preparazioni magistrali erogate loro da farmacie ospedaliere e private italiane. Anche la richiesta di "considerare strettamente in ciascun singolo paziente il rapporto rischio/beneficio", espressa nel documento del CSR, ci lascia ben sperare che quanto recita l'articolo 1 della legge toscana, "La Regione... detta disposizioni organizzative relative all’utilizzo dei farmaci cannabinoidi per finalità terapeutiche da parte degli operatori e delle strutture del servizio sanitario regionale, fatti salvi i principi dell’autonomia e responsabilità del medico nella scelta terapeutica e dell’evidenza scientifica" sarà effettivamente applicato, e riusciremo a vedere superati poco a poco i mille ostacoli che si frappongono all'utilizzo di questi farmaci da parte dei pazienti. Nessuno vuole "spingere" i medici nè al contrario limitarne l'autonomia in fase di valutazione e prescrizione della terapia, è stata piuttosto segnalata la necessità di un'attività informativa nei loro confronti, dato che come ben sappiamo, nonostante in Italia siano accessibili da 7 anni i farmaci esteri e da 5 il materiale per le preparazioni magistrali da parte dei farmacisti, le prescrizioni compilate da medici toscani sono stati eventi più unici che rari.
All'incontro non era presente Loredano Giorni, responsabile del settore "Politiche del Farmaco" della Regione e delegato dall'assessore all'elaborazione del regolamento attuativo della legge regionale 18/2012, ma se la volontà politica dei vertici regionali sarà confermata, ci sono le premesse perchè in Toscana possa alla fine del percorso veder luce un lavoro di piena soddisfazione per tutti, che affronti senza reticenze un tema così importante non solamente per i cittadini affetti da tante patologie, ma per il livello di civiltà del nostro Paese.
Ass. radicale "ANDREA TAMBURI" Firenze,
Associazione Cannabis Terapeutica (A.C.T.),
Pazienti Impazienti Cannabis (P.I.C.),
LILA Toscana,
Associazione Luca Coscioni
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS