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 CINA - CINA - Baby boom dopo fine politica figlio unico
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30 dicembre 2016 9:56
 
A un anno dall'abbandono della politica del figlio unico, in vigore dalla fine degli anni '70 per controllare l'eccessivo incremento demografico, la Cina sta facendo registrare un piccolo baby boom. Il 2016 si sta per chiudere con oltre 17 milioni e mezzo di nuove nascite, un dato eccezionale, circa un milione in più dell'anno precedente, e che punta a combattere il precoce invecchiamento della popolazione e incoraggiare la crescita della forza lavoro. Nella maggior parte dei casi si è trattato del secondo figlio. Tante coppie che desideravano allargare la famiglia, hanno dovuto attendere a lungo per provare a mettere al mondo un secondogenito. Una politica che per anni ha avuto come conseguenza anche aborti, infanticidi e nascite tenute segrete. Zheng Xiaoyu e suo marito, che vivono a Pechino e sono impiegati statali, violando la legge avrebbero perso il lavoro. "Mio marito ha una sorella e io un fratello - racconta - ma secondo la politica del figlio unico noi non potevamo avere più di un bambino. Quando l'anno scorso la legge è cambiata ed è stato concesso alle coppie di avere due figli, ci abbiamo provato subito. Lo sognavamo da tempo". "Molte madri di questo paese, a causa della vecchia legge, sono figlie uniche - dice ancora - ma ora che possono, loro hanno scelto di dare un fratello o una sorella ai loro bambini, qui dove viviamo noi, quasi il 40% delle madri ha dato alla luce o è in attesa del secondo figlio". Oltre all'addio alla politica del figlio unico, però, secondo molti, il 2016 è stato particolarmente propizio. Nascere nell'anno della scimmia, infatti, secondo il calendario cinese è garanzia di fortuna: vuol dire essere nati sotto una buona stella.
 
 
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