'Dalla Spagna alla Gran Bretagna, dall'intellettualita' laica francese ai medici olandesi: l'eutanasia piace sempre meno ai suoi sostenitori. L'Italia ci rifletta, un motivo ci sara'...'. Sono le considerazioni del docente di Teologia e bioeticista, Michele Aramini, che dalle pagine di Avvenire fotografa l'evoluzione del dibattito sull'eutanasia in Europa. 'Soffiano venti di cambiamento', avverte, 'e piano piano si comincia un po' ovunque a comprendere come eventuali leggi che consentissero la depenalizzazione o la legalizzazione della 'dolce morte' non avrebbero alcuna utilita', anzi, danneggerebbero la buona qualita' della convivenza civile'. E cita i casi della Spagna, 'dove il Parlamento ha respinto coi voti del partito socialista al Governo, una proposta di legge del partito di sinistra Izquierda Unida per la depenalizzazione dell'eutanasia' con la 'interessante motivazione che non e' un problema prioritario per la gente e che la proposta di introdurla viene da gruppi minoritari, fortemente ideologizzati', per passare alla Gran Bretagna 'dove, nonostante le forti pressioni, la Camera dei Lords rimanda continuamente e per lunghi periodi la discussione sulla questione', 'per il semplice motivo che l'eutanasia non appare ai piu' come una soluzione convincente alle problematiche dei pazienti terminali'. 'In Francia, d'altronde un netto no e' stato pronunciato dalla recente legge sulle decisioni di fine vita', 'ma suscita interesse la presa di posizione di intellettuali laici pronunciatisi contro l'eutanasia e a favore dello sviluppo delle cure palliative'. Ultimamente, conclude Aramini, 'anche l'Olanda che e' stata pioniera in Europa e nel mondo della pratica eutanasica ha cominciato a riconoscere che la via delle cure palliative si presenta come quella piu' attenta ai bisogni delle persone sofferenti o prossime alla morte per malattie incurabili. Dobbiamo auspicare che il dibattito italiano faccia tesoro di questa nuova consapevolezza e che si sviluppino celermente politiche per assicurare su tutto il territorio nazionale cure palliative di di alta qualita''.