Salve, ho proprio bisogno di un consiglio per risolvere una situazione complicata. Mio fratello che oggi ha 56 anni, da quando ne aveva circa 19 ha
condotto una vita da tossicodipendente prima e alcolista poi, causando enorme
dolore alla mia famiglia per non parlare di tutte le altre problematiche che
sicuramente immaginerete. Malgrado una permanenza in comunità e l'aiuto da
parte di tutti a ricominciare daccapo, lui ci è ricaduto e non ha più voluto
essere aiutato anche se però ci chiedeva soldi in continuazione. Negli ultimi
anni conduceva una vita da barbone. Ora è ricoverato in lunga degenza dopo aver
subito un intervento alla testa per una emorragia celebrale causata da una
caduta mentre era ubriaco e attualmente non è più in grado di intendere e di
volere ed è in sedia a rotelle. Il medico che lo ha in cura ha richiesto
l'assegnazione di un amministratore di sostegno che cercherà una struttura che
lo possa accogliere in modo permanente.
Mio fratello non si è mai sposato, non ha figli, non ha un reddito e non
possiede niente. C'è solo mia mamma anziana con una pensione di 900 euro, io
e un altro fratello entrambi con una famiglia e un mutuo da pagare. Cosa ci
dobbiamo aspettare da questa situazione e soprattutto, visto le nostre scarse
sostanze economiche, dovremo contribuire al pagamento della retta della struttura che verrà scelta? So che verrà chiesta la pensione di invalidità e credo anche l'accompagnatoria ma non so se il comune o la asl possa pretendere un contributo da noi. Vi ringrazio.
Adriana, da Pieve Di Soligo (TV)
Risposta:no, il servizio dovrebbe esser coperto integralmente dalle istituzioni sanitarie. Tuttavia la materia è complessa e le consigliamo di procedere con l'aiuto di un legale di fiducia esperto e con un medico che aiuti quest'ultimo nell'eventuale contestazione alle Amministrazioni procedenti.
Questo un approfondimento:
http://salute.aduc.it/info/rettersa.php
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Ha risposto Claudia Moretti:
http://sosonline.aduc.it/info/claudiamoretti.php