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Spese casa di riposo privata
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Lettera 
22 dicembre 2016 0:00
 
Buongiorno,
Avrei bisogno di un consiglio relativamente a questa problematica. Siamo in tre fratelli. Nostra madre ottantenne con demenza senile, un mese fa ha avuto un ictus. Adesso non cammina, deve essere imboccata, lavata, deve essere spostata da due infermieri, non parla (risponde solo sì o no e poche altre parole). E' in lista d'attesa per RSA ma il comune ci ha già detto che non è ritenuta abbastanza grave da essere tra i primi della lista. Pertanto ci dobbiamo arrangiare e provvedere personalmente alle sue cure. Il comune ci ha permesso di tenerla 30 giorni in RSA ma verrà dimessa la prossima settimana e mio fratello (senza sentire il parere degli altri due) ha accettato le dimissioni e la vuole ricoverare in una casa di cura privata dicendo che gli altri due fratelli saranno obbligati a sborsare mensilmente circa 300 euro al mese per coprire la retta di questa casa di cura privata. Premetto che il contratto con la casa di cura privata sarà firmato da mio fratello. Lui non ha valutato nessun altra possibilità (badante, ecc). Mia madre percepisce la sua pensione. la reversibilità di mio padre, l'assegno di accompagnamento. E' anche proprietaria di un appartamento che non produce reddito in quanto mio fratello non vuole nè venderlo, nè affittarlo. Mio fratello gestisce anche il c/o di mia madre, prelevando, senza informarci di nulla. Premetto che lui NON è il tutore ma decide tutto lui senza permettere agli altri di fare nulla.
La domanda è: quando lui ricovererà nostra madre in questa casa di cura PRIVATA, noi fratelli saremo obbligati a versare l'ingente importo che lui ci chiede? Oppure con il fatto che il contratto lo firma lui, è lui responsabile delle sue azioni?
Anna, da Bologna (BO)

Risposta:
non siete tenuti. Chi si obbliga al pagamento è chi firma il contratto. Solo sua madre (o il suo amministratore di sostegno, se e quando nominato) può chiedere ai figli, in quanto obbligati agli alimenti, un esborso economico che nel caso non riesca a far fronte alle proprie necessità. Nel suo caso, prima di attivare l'obbligo alimentare, sua madre ha comunque un proprio patrimonio personale (la casa) che per proprie esigenze può liquidare. Ad ogni buon conto, consideri che i tenuti agli alimenti sono obbligati alla corresponsione di un aiuto economico in proporzione alle proprie possibilità. Da quanto ci dice forse è il caso di valutare l'opportunità di richiedere la nomina di un amministratore di sostegno, che sia un familiare o un estraneo.
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Ha risposto Emmanuela Bertucci: http://sosonline.aduc.it/info/bertucci.php
 
 
 
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