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Richiesta ISEE dall'USL
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Lettera 
27 novembre 2015 0:00
 
Buongiorno, espongo il mio problema: ho Mamma (99 anni, invalida al 100%) ricoverata in RSA da 5 anni. Per 2 anni abbiamo pagato una quota di €.800 oltre ai 1100 che Mamma prende fra pensione e accompagnamento.
(Dico abbiamo perchè ho altri fratelli tutti come me con pensioni da fame) Circa 3 anni fa abbiamo smesso di pagare la nostra quota (non quella di Mamma che continua a versare) per problemi economici e di vecchiaia, siamo fra i 67 e gli 83 anni di età. Dietro Vs. consiglio mandammo una racc.ta di disdetta inerente al pagamento delle nostre quote al Comune, alla USL e alla Cooperativa che gestisce la RSA.
Questo mese, la USL mi ha telefonato per dirmi di fargli avere l'ISEE di Mamma e dei figli per valutare la corresponsione di quota sociale dovuta per l'anziana vista l'insolvenza accumulata. Ho parlato di persona con colei che mi aveva telefonato e gli ho detto di farci avere una richiesta scritta, la quale è arrivata ieri 23/11 tramite raccomandata AR.
Vi chiedo: 1° Dobbiamo esaudire tale richiesta o possiamo esimerci?
2° Possiamo non farlo in forza del DL. 109/1998 e DL: 130/2000?
3° Possono farci un decreto ingiuntivo?
Comunque a prescindere dalle suddette domande potete darci un consiglio che allievi le nostre pene?
Confidando nella vs. preziosa collaborazione e nel vs. costante lavoro a tutela dei cittadini Vi ringrazio anche per il tempo che dedicherete alla mia-nostra richiesta. Saluti
Pasqualino, da Portoferraio (LI)

Risposta:
La struttura potrebbe effettuare un decreto ingiuntivo fondato sugli accordi tra voi direttamente presi al momento dell'ingresso nella rsa. Tuttavia, avendo lei inviato la raccomandata, nell'opporsi a detta ingiunzione, potrà vantare delle ragioni per non pagare dopo il ricevimento della raccomandata di revoca della fideiussione stessa. Quanto alle nuove richieste isee dell'Asl, riteniamo siano legittime e che sua madre possa procedere a effettuare l'isee sociosanitario nella speranza di una compartecipazione del comune alla quota sociale. Ad ogni modo, è un diritto non presentarlo, ma comporta la non debenza del beneficio.
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Ha risposto Claudia Moretti: http://sosonline.aduc.it/info/claudiamoretti.php
 
 
 
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