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retta RSA
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Lettera 
5 febbraio 2016 0:00
 
Gentile consulente ADUC,
avrei necessità di una consulenza/assistenza per un problema di retta per i genitori in Residenza Sanitaria Assistita.
Ho letto gli articoli pubblicati sul vostro sito e anche dell’attesa sentenza del Consiglio di Stato. Purtroppo il tempo, in questo caso, non è amico e vorrei tentare una soluzione (se possibile) in attesa del pronunciamento.
Cercherò in sintesi di elencare i fatti:
Nucleo famigliare ristretto: padre e madre,
reddito mensile padre: 650 € mensili
reddito mensile madre: 360 € (pensione sociale) + 508 € (indennità di accompagnamento)
residenza in affitto, nessuna proprietà immobiliare ne beni mobili
Nucleo famigliare allargato: padre, madre, due figli (molto maggiorenni)
ISEE complessivo calcolato a maggio 2015 tramite CAF 21.000 €.
Dopo una degenza ospedaliera mia madre (89 anni compiuti) non deambulante è stata ospitata a maggio 2015 in una RSA previa sottoscrizione da parte mia di subentro nel pagamento della retta a carico dell’assistito (58€ al giorno).
Da gennaio 2016 anche mio padre (90 anni compiuti) per demenza senile è stato ospitato nella stessa RSA previa sottoscrizione di mio fratello del solito subentro pecuniario. Sempre per la stessa quota a carico dell’assistito (58€ al giorno)
Come si può immaginare, molto presto non saremmo più in grado di supportare la spesa e l’esperienza, già provata, di accudire entrambi in casa non è risultata praticabile.
A questo punto vorremmo, io e mio fratello, intentare una procedura amministrativa che ci permetta di salvaguardare il prosieguo dell’assistenza riducendo o annullando le spese di cui ci stiamo facendo carico.
Ho letto le vostre indicazioni nel merito ma non vorrei operare senza un’assistenza diretta che possa seguire nel tempo l’evoluzione del caso.
In attesa di un vostro consiglio e nel caso del referente esperto da contattare
Grazie e saluti cordiali
Luciano, da Roma (RM)

Risposta:
intentare un procedimento giudiziale prima della sentenza del Consiglio di Stato pare veramente molto rischioso.
Sin da subito pero' potete fare due cose:
- richiedere all'amministrazione comunale che la quota sociale venga per entrambi rideterminata con effetto immediato, stante il mutato quadro di fatto (due degenze e non una);
- revocare il vostro personale impegno al pagamento, con una raccomandata con ricevuta di ritorno indirizzata sia al Comune che alla RSA, segendo le indicazioni che trova qui: http://avvertenze.aduc.it/osservatorio/rette+residenze+sanitarie+assistenziali+nuovo+isee_22158.php
Per questa seconda operazione pero'occorre valutare che tipo di inserimento e' in atto adesso. Se e' un inserimento temporaneo - per pochi mesi - si rischia l'effetto boomerang, cioe' l'inserimento potrebbe essere non rinnovato.
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Ha risposto Emmanuela Bertucci: http://sosonline.aduc.it/info/bertucci.php
 
 
 
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