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Regioni a ticket variabili
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Lettera 
23 marzo 2010 0:00
 
Alla cortese attenzione dell'ADUC
Risiedo a San Dona' di Piave (VE). Ho una sorella di nome Alessandra che vive e lavora a Roma. Sono passati circa dieci anni dal suo trasferimento, ma ciò nonostante non ha mai cambiato medico di famiglia.
In caso di necessità, sono io a fare da tramite tra lei e il nostro dottore, richiedendogli prescrizioni e impegnative da inviarle per posta.
E' capitato anche lunedì scorso. Alessandra ha bisogno di una visita ginecologica, di un pap-test e di una microcolposcopia. Il nostro medico raggruppa le tre visite in un'unica impegnativa, che spedisco prontamente a Roma.
Nella Asl romana alla quale si rivolge mia sorella si rifiutano categoricamente di accettare quell'impegnativa, meravigliandosi dell'incompetenza del medico veneto e affermando che occorrono tre impegnative tre, una per ogni visita.
Torno dal nostro dottore. Mi spiega che in un'impegnativa si possono scrivere finanche sei visite per una stessa specialità (nel nostro caso, ginecologia), pagando però un solo ed unico ticket. Facendone tre, secondo lui, si svolge un servizio truffaldino, piuttosto che pubblico, ai cittadini contribuenti.
Ora ho spedito le tre singole impegnative a Roma, ma mia sorella, a questo punto, non sa più cosa fare...
Cosa ne pensate di questa storia?
Simili incongruenze sono del tutto legittime, magari frutto di leggi regionali in materia di sanità pubblica, oppure c'è qualcosa che non torna?
Vi ringrazio sin d'ora per la preziosa attenzione e la gentilissima disponibilità.
Un cordiale saluto
Elisabetta, da San Donà Di Piave

Risposta:
si e' data la risposta da sola: e' il 'federalismo sanitario'.
 
 
 
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