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Presunte irregolarità nei confronti di persona invalida al 100%
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Lettera 
21 giugno 2017 0:00
 
Buongiorno, siamo i parenti di una persona ultrasessantacinquenne, disabile al 100% per disabilità psichiatrica e fisica dovuta a cecità dalla nascita all'occhio destro, affetto da glaucoma e uveite cronica all'occhio sinistro, dove la vista è peggiorata, e ha perso l'udito dall'orecchio destro in seguito a un intervento nel 2005 per un neurinoma dell'acustico.
L'intervento è stato molto invasivo per le dimensioni della massa tumorale e ha avuto delle conseguenze sulla deambulazione, lasciandolo incapace di condurre in autonomia la propria vita, che è ciò che in parte era stato possibile nonostante il problema psichiatrico.
Quindi è stato alloggiato in diverse RSA, con trasferimenti disposti dalla ASL, fino ad arrivare alla Residenza Psichiatrica attuale, il Caprifoglio, che è una branca dell'Istituto Chiossone di Genova.
Dal 24 aprile è ricoverato all'Ospedale San Martino di Genova, dove è stata praticata una derivazione peritoneale per idrocefalo, sorto in seguito ad una radiochirurgia Gamma Knife effettuata a settembre del 2016 Al momento si trova ricoverato al reparto di riabilitazione neurologica al Maragliano dell'Ospedale San Martino. Noi parenti siamo stati convocati qualche giorno fa dall'Istituto Caprifoglio dove nostro fratello risiede e la Direttrice ha ipotizzato un suo trasferimento in una Residenza, sempre facente parte dell'Istituto Chiossone, dove sono specializzati nella seguire persone ipovedenti.
Ci è stato consigliato di prendere contatto con la struttura e di procedere ad un ingresso 'privato' quando dimesso dall'Ospedale, e quindi fuori dalla convenzione con la ASL
Di procedere alla richiesta per la Quota Sanitaria presso l'Assistente Sanitario dell'Ospedale San Martino, che secondo loro dovrebbe avere un esito scontato e trasformare il rapporto velocemente da privato a in convenzione.
Inizialmente la retta sarebbe di 2600 euro, mentre quella in convenzione 1660 euro.
Ora i nostri timori sono che le cose possano non andare esattamente così e che in questo modo il nostro parente possa perdere il suo diritto ad una ospitalità, quella presso il Caprifoglio, che ha un costo alto, ma sostenibile, di 1050 euro. Trovandosi poi a doverne spendere 2600 euro, cifra insostenibile,
senza alcuna garanzia di poter poi accedere a quella in quota assistita, che ci è stato preannunciato essere comunque di 1660 euro.
Ci chiediamo anche, come è possibile che, con queste modalità, egli debba uscire da una copertura ASL che gli è già stata riconosciuta, per trovarsi, a fronte di un peggioramento delle proprie condizioni di salute, a dover sostenere una spesa
maggiorata, nella migliore delle ipotesi, di 500 euro al mese, nella peggiore di 1600 euro!
Come è possibile che una persona con una così grave situazione di invalidità, dichiarata al 100 %, che è in un Reparto di riabilitazione perchè la Struttura alla quale versa in convenzione 1050 euro al mese (il Caprifoglio) non è attrezzata per una fisioterapia, debba far fronte a tutto questo.
Giuseppe, da Genova (GE)

Risposta:
concordiamo con i suoi timori. A nostro avviso non è opportuna la dimissione volontaria verso struttura privata. Vi suggeriamo di presentare subito istanza di inserimento definitivo in struttura adeguata sia presso i servizi sociali della Asl che presso quelli comunali.
 
 
 
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