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ISEE per disabili
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Lettera 
12 settembre 2015 0:00
 
Osservazioni sul nuovo calcolo dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)
La modifica della normativa sull'ISEE, prevista già dal 2011 nella legge “Salva-Italia” n. 214 del 22 dicembre 2011, poi confermata con il DPCM 159/2013 e successive ridefinizioni, entrata in vigore nel mese di gennaio 2015, ha introdotto modifiche radicali per la determinazione dell'ISEE necessario per il ricovero nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), per le persone non autosufficienti anche anziane, che non possono essere assistite nel proprio domicilio, creando una disciplina sicuramente peggiorativa per l’utente rispetto alle previsioni precedenti, ed economicamente molto gravosa per chi necessita di questo tipo di assistenza, per le loro famiglie e per i nuclei familiari ad essi collegati.
In base alla normativa regionale vigente (D.G.R. 98/2007, D.G.R. 173/2008, D.G.R. 933/2014), la diaria giornaliera per l’ospitalità in R.S.A. è ripartita nel modo seguente:
• 50% a carico del Fondo Sanitario Nazionale
• 50% a carico dell’assistito, con la eventuale compartecipazione del Comune di residenza, per chi ne ha diritto.
Accesso al contributo di integrazione della retta per l’utente. Hanno diritto al contributo comunale gli utenti R.S.A. che hanno un reddito annuale I.S.E.E. (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) pari a un importo non superiore a € 13.000,00, calcolato secondo quanto stabilito dall'art. 6 del D.P.C.M. 159/2013, sulle prestazioni socio-sanitarie.
- Questo accade a Marco, ma tantissime altre famiglie si trovano nella stessa situazione.
Marco, oggi 47enne invalidità al 100%, indennità d’accompagno e benefici della legge 104, con il riconoscimento di una pensione complessiva di 788,00 euro mensile, residente nella casa materna, ed inserito nel nucleo familiare con la madre, ma proprietario di un piccolo appartamento (50 mq) nel comune di Albano Laziale (RM), che quindi non risulta abitazione principale, e qualche migliaio di euro depositati in banca, provenienti dalla pensione e dagli arretrati di questa, gelosamente custoditi dalla mamma, che se ne è presa cura finché è riuscita a gestirlo.
La mamma, ormai anziana, ricovera Marco in un istituto di riabilitazione (regime di mantenimento) con parte della quota a carico dell’utente dove, in base al reddito lordo annuo estrapolato dal vecchio modello ISEE, l’intera pensione riusciva appena a coprire la retta, senza che restasse una “quota di salvaguardia” anche minima della pensione, necessaria per il pagamento di farmaci ed esami diagnostici non dispensati dal SSR, servizio di lavanderia, barberia, il podologo, acquisto di indumenti personali ecc. Tale ricovero è inserito in programmi riabilitativi limitati nel tempo, poi o si torna a casa o si passa ad altro setting assistenziale.
- L’entrata in vigore della nuova regolamentazione è una vera e propria iattura per chi ha questi problemi.
Il fratello di Marco
Roberto, da Albano Laziale (RM)

Risposta:
pubblichiamo le sue riflessioni e la storia di suo fratello a beneficio dei nostri lettori.
 
 
 
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