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Invalidità civile
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Lettera 
12 febbraio 2014 0:00
 
A seguito di domanda inoltrata all’INPS in data 5/11/2013 mia figlia, disoccupata ed invalida civile al 50%, è stata in data odierna invitata presso la Commissione Speciale Invalidi per valutare la sua idoneità ad essere iscritta nelle liste protette ai sensi della legge 68/99. La documentazione richiesta è la stessa di quella esibita al momento del riconoscimento dell’invalidità rilasciata in data 16/01/2006. In modo informale ho appreso che è stata negata a mia figlia l’iscrizione alla lista protetta ed è stata ridimensionato il grado di invalidità posseduto ( da 50 a 35).La decisione non è stata presa all’unanimità ma a maggioranza (ad un iniziale 2 no all’iscrizione e 3 si alla iscrizione il Presidente è riuscito a capovolgere il risultato 4 no e 1 si). A questo mi punto mi sorgono dei dubbi:
-Il Presidente poteva di sua iniziativa, palesemente imposta agli altri componenti,variare un verbale di invalidità definitivo (con esibizione della stessa documentazione che ne aveva determinato il grado ed il rilascio) in occasione di visita richiesta con altra motivazione e togliendo quindi il diritto a mia figlia di farsi assistere da un medico di fiducia.
- a parte il ricorso possibile a ricezione del nuovo verbale,il Presidente della Commissione potrebbe essere perseguito per abuso di potere e per l’ illegittimità del documento emesso?
Ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.
Antonio, da Catanzaro (CZ)

Risposta:
in tutta franchezza non ravvisiamo alcuna ipotesi di reato in quanto ci descrive. Riteniamo che possa percorrere le vie civilistiche previste, previo esperimento del tentativo di conciliazione previsto nello specifico dalla normativa, che prevede nel caso di specie, un accertamento tecnico preventivo sullo stato di invalidità. le consigliamo di rivolgersi immediatamente ad un legale esperto in materia.
 
 
 
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