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Informazioni per contributo per casa di cura
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Lettera 
28 aprile 2016 0:00
 
Buongiorno,
vi allego il bonifico appena fatto a vostro nome come sostenitore.
Avrei necessità di avere informazioni dalla vostra associazione circa un eventuale contributo che lo Stato/Regione/Comune potrebbe dare in caso di ricovero di una persona malata di Alzheimer.
Una famiglia a me molto cara, composta da due coniugi e dal padre Franco malato di Alzheimer, con un reddito ISEE2015 (redditi 2014) poco più di 8.000€, avrebbe ormai la necessità di ricoverare quest'ultimo in una struttura in modo definitivo. Purtroppo il Sig Franco è malato da oltre 10 anni e la figlia e suo marito sono impossibilitati a lasciarlo a casa da solo; se entra in cucina mangia continuamente in quanto non ha il senso di sazietà e si è infatti obbligati a chiudere a chiave la porta della cucina. Non avendo ne cibo ne acqua va continuamente in bagno a bere dal rubinetto. Franco è anche diabetico. Franco esce di casa se non si chiude a chiave la porta di ingresso. Si procura lividi alle mani dando pugni al muro di notte quando è a letto.
E' una situazione ormai ingestibile e insostenibile. La famiglia ha fatto più volte richiesta di accompagnamento per potersi permettere di avere una persona al suo fianco e permettere alla figlia e al genero di poter lavorare e farlo in modo continuativo. Purtroppo la richiesta è sempre stata rifiutata dalla ASL di Lodi poiché Franco non è solo in casa, è accudito dai suoi famigliari ed è comunque ritenuto autosufficiente.
Franco ha più di 80 anni e la figlia e il genero hanno poco più di 50 anni e hanno il diritto di poter tornare a fare una vita normale, avere un lavoro, poter andare insieme a fare la spesa, qualunque cosa possa fare una coppia. Considerato che l'unico reddito fisso è quello dato dalla pensione di Franco circa € 750 netti al mese per 13 mesi e solo sino ad un anno fa c'era il reddito di Paola, la figlia, dato da una struttura scolastica per circa € 300 netti/mese quale accompagnatrice su un pullman di studenti, e, considerato che il prossimo ISEE sarà quindi ancora più basso dell'attuale, vi chiedo se e come è possibile avere un aiuto per questa famiglia. Mi chiedo inoltre come è possibile che nei 2/3 mesi all'anno in cui riescono a fare ricoverare gratuitamente Franco in
strutture cliniche, le stesse strutture riuscirebbero subito ad avere l'accompagnamento se venisse ricoverato in modo definitivo mentre se presenta richiesta la figlia le viene negato.
Vi ringrazio per qualunque consiglio, aiuto, o normativa a cui potermi appellare per aiutare questi amici.
Vi saluto cordialmente
Raffaella, da Magenta (MI)

Risposta:
la questione è complessa e necessita dell'aiuto di un assistente sociale competente, o di un legale, oltre che del medico della persona in questione. Le linkiamo intanto una scheda pratica dove potrà trovare qualche riferimento, anche normativo, oltre che pratico:
http://salute.aduc.it/info/rettersa.php
 
 
 
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