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Emergenza idrica a Roma
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Lettera 
18 giugno 2017 0:00
 
Spett. ADUC, mi rivolgo a voi per uno sfogo. Abito a Roma, in via dei Mille 41/a, siamo nel primo Municipio (zona importante anche per il turismo). Da più di un mese e mezzo non riceviamo più la fornitura idrica da parte dell’Acea. Non è possibile parlare con un responsabile e, dagli indirizzi e-mail forniti, non giunge risposta. Ho scritto anche alla Sindaca di Roma, senza ugualmente ricevere risposta. L’Amministratrice del nostro stabile ha esposto denuncia ai Carabinieri, ma anche questa azione non ha sortito effetto. L’Acea risponde che c’è un’emergenze idrica, provocata dalla siccità e che non c’è acqua sufficiente per la richiesta di tutta la città. Posso capire l’emergenza siccità ma, se questo è il vero motivo, dovrebbe riguardare tutta la zona e non soltanto pochi palazzi, sparsi nella zona. Inoltre, dopo un mese e mezzo, non è possibile che l’Acea non abbia fornito una turnazione per il rifornimento. I palazzi accanto al nostro (cioè tutta la via) riceve un regolare rifornimento. A noi viene richiesto di munirci di cisterna di accumulo. Ci stiamo muovendo anche con questa installazione, ma l’acqua nei nostri rubinetti non c’è. L’emergenza può essere un problema relativo ad un giorno, due, o al massimo tre. Ora è tempo di organizzare la distribuzione. Noi ci laviamo alla fontanella, non possiamo pulire i nostri appartamenti, usufruire dei servizi igienici, cucinare, lavare le stoviglie o azionare la lavatrice. I campi rom vengono sostenuti con l’autocisterna, i profughi ospitati in strutture igienicamente idonee, E noi cittadini? L’Acea non risponde, ma le nostre case non possono più definirsi abitabili. E senza acqua non possiamo neanche venderle. Chiedo disperatamente il vostro aiuto, cortesemente. La situazione è davvero disperata. Perdonate lo sfogo. Distinti saluti.
Fabio, da Roma (RM)

Risposta:
come lei immagina, non abbiamo soluzioni per il suo quesito che lei ha definito "uno sfogo". La situazione e' grave e bisogna fare "gran cassa" il piu' possibile, coinvolgendo eletti ed istituzioni, anche e soprattutto attraverso i media e le assemblee elettive (interrogazioni e, non escluse, manifestazioni anche durante il loro svolgimento). Una cosa da fare subito e' chiedere l'intervento del Prefetto, visto che l'amministrazione comunale, gia' sollecitata, non si e' ancora decisa ad intervenire.
Poi, alla fine, dovra' muoversi con la richiesta dei danni che, in corso d'opera, sara' sua cura raccogliere e documentare per poi usarli come supporto alle richieste.
 
 
 
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