Buonasera,
volevo sottoporvi una questione fiscale che riguarda mia mamma di anni 82.
In particolare, mia mamma:
- è titolare di pensione INPS e prende 670 euro;
- è stata riconosciuta invalida civile al 100% ed è titolare di indennità di accompagnamento;
- da febbraio 2015 è ricoverata in una RSA.
La retta della RSA (circa 2000 euro al mese) è pagata utilizzando interamente la sua pensione e l'indennità di accompagnamento e per la differenza (circa 800 euro al mese) utilizzando i suoi risparmi. Il bonifico viene effettuato direttamente dal suo conto corrente e le fatture sono intestate a lei.
In base alla normativa fiscale, la retta della RSA è deducibile solo per la parte relativa alle spese mediche di assistenza specifica risultante da apposita certificazione rilasciata una volta l'anno dalla struttura. Inoltre, essendo invalida è possibile portare in deduzione invece che in detrazione la spesa della RSA.
La domanda è questa: essendo il reddito di mia mamma insufficiente per usufruire del beneficio fiscale (il reddito assoggettato all'IRPEF è molto basso in quanto supera di poco la no tax area), posso portare tale ammontare in deduzione (o eventualmente in detrazione) dal mio reddito?
Nel caso in cui fosse possibile, quali sono i riferimenti normativi o eventualmente le circolari dell'agenzia delle entrate? Se invece non fosse possibile, mia mamma perde il beneficio fiscale?
Vi ringrazio per l'attenzione.
Cordiali saluti.
Fabrizio, da Pavia (PV)

Risposta:
Se sua madre e' a suo carico, può detrarre nella propria dichiarazione dei redditi le spese mediche sostenute personalmente o da sua madre per la RSA.
Se cosi' non e', puo' alternativamente: 
– far rientrare le spese sanitarie tra quelle sostenute nell’interesse di persone affette da patologie che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria (il riferimento normativo e' al d.m. 329/1999).
 – indicarle come spese di assistenza personale prestate al familiare “non autosufficiente” ricoverato presso una RSA (detraibilita' fino a 2.100 euro).
Questi i riferimenti normativi: circolare Agenzia delle Entrate N. 2/E-2005; Art. 15, comma 1 lettera i-septies), D.P.R. n.917/1986; circolare Agenzia delle Entrate 10/E-2005 e 39/E-2010.