Salve. Una famiglia di profughi afghani, assolutamente in regola con permessi di soggiorno etc, di cui io mi occupo come volontaria del centro di accoglienza in cui loro sono stati fino a giugno scorso per 4 anni, ha fatto richiesta della carta SIA. La famiglia è composta da 8 persone: padre invalido civile al 100%,
madre e 6 figli tutti minorenni e regolarmente frequentanti la scuola.
Il loro reddito UNICO sono gli 800€ della pensione di invalidità + accompagno del padre. La richiesta della carta gli è stata rifiutata perché ricevono più di 600 € al mese da enti pubblici. Ma se il modulo chiede se c'è un invalido nel nucleo famigliare (=5 punti) e se l'invalido non è autosufficiente (=10 punti), come è possibile che non sia accettata un'invalidità con accompagno?
Anche l'accompagno, già definito non-reddito a livello Isee, deve essere calcolato per la carta sia? Non riesco a trovare chiarimenti da nessuna parte.
potete aiutarmi?
grazie.
p.s. ho già inviato una volta un contributo per la vostra sussistenza. lo rifarò prossimamente :)
Gloria, da Castelnuovo Di Porto (RM)

Risposta:
il rifiuto è corretto perchè il decreto interministeriale esclude chi riceve "trattamenti economici, anche fiscalmente esenti, di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale, a qualunque titolo concessi dallo Stato o da altre pubbliche amministrazioni a componenti il nucleo familiare, il valore complessivo per il nucleo familiare dei medesimi trattamenti percepiti nel mese antecedente
la richiesta o le erogazioni deve essere inferiore a 600 euro mensili". Quindi, se nel nucleo familiare è presente persona invalida che percepisce l'accompagnamento, il cumulo dei due emolumenti esclude dalla possibilità di accedere al SIA. Giustamente contesta lei che proprio questa evenienza aumenta il punteggio e quindi la probabilità di ottenere il SIA, come conciliare i due aspetti? Danno il SIA solo se quella persona invalida non percepisce (e come mai dovrebbe non percepirla) alcuna indennità, o ne percepisce per importi inferiori ai 600 euro. E' quindi questione di "scelta politica" operata dal decreto.
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Ha risposto Emmanuela Bertucci: http://sosonline.aduc.it/info/bertucci.php