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calcolo retta disabile
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Lettera 
23 giugno 2016 0:00
 
Buongiorno sono un vostro sostenitore, vi pongo un quesito sul calcolo che il Comune di Torino ha adottato per determinare il contributo di retta (centri estivi) per mio figlio Disabile e interdetto. Da subito non hanno voluto sentirne della sentenza del Consiglio di Stato circa il calcolo delle Provvidenze derivanti dalle pensioni di disabilita', quindi con il "loro" criterio mi sono trovato a pagare la retta massima perché fuori franchigia. Ho provveduto a far ricalcolare con le dovute modifiche il modello Isee al quale l'INPS non ha piu' calcolato le provvidenze derivanti dalle pensioni. Dal momento che il Giudice di Torino nell'anno 2013 ha dichiarato l'interdizione legale di mio figlio, come di regola obbliga il tutore ad aprire un libretto postale o bancario per far confluire le spettanze INPS con la conseguenza che la cifra rimane sul libretto. Il problema comunque rimane perché il Comune di Torino nel calcolo dei beni mobili calcola anche la cifra derivante dalle pensioni di invalidità, e quindi è facile sforare la franchigia da loro regolata. Ho cercato di far capire al Comune come pocanzi scritto, che è pur vero che mio figlio è titolare di libretto postale, ma che su quel libretto postale sono versati solamente le spettanze INPS, che dal calcolo ISEE sono state escluse, e che se da un lato non mi calcoli detto reddito, lo stesso reddito lo fain entrare dalla finestra, calcolandolo. Il Comune mi risponde che fino a che il libretto è in piedi loro sono "obbligati" a calcolare il reddito, altrimenti l'INPS non emette l'ISEE. Ho scritto all'INPS ma ancora non ho avuto risposta, e sto provvedendo a chiedere per iscritto il ricalcolo al Comune, usando come guida uno dei vostri utilissimi moduli. Voi cosa ne pensate?, piu' si va avanti e piu' mio figlio non otterra piu' nessuno aiuto o agevolazione perché ovviamente ogni anno si incrementa la cifra sul libretto e lui di conseguenza è un possidente ( senza pero' poterne disporre). Un grazie
Giovanbattista, da Torino (TO)

Risposta:
si tratta di uno dei paradossi dell'attuale modalità di computo dell'ISEE. Se si calcola la giacenza su conti correnti e libretti postali è evidente che chi non ha "speso" gli importi della pensione di disabilità se li ritrova computati non fra i redditi ma nel patrimonio mobiliare e rientra dalla finestra quello che era uscito dalla porta.
 
 
 
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