====== ADUC SALUTE ======================== Articoli, documenti, notizie e lettere sulla salute, con particolare attenzione alla libertà di cura e di ricerca scientifica. Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel: 055.290606 Fax: 055.2302452 URL: http://salute.aduc.it NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. 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Niente interruzione volontaria di gravidanza a Trento per donne comunitarie irregolari http://salute.aduc.it/articolo/immigrazione+niente+interruzione+volontaria_18782.php LETTERE - Retta rsa http://salute.aduc.it/lettera/retta+rsa_228716.php - Revisione invalidità civile http://salute.aduc.it/lettera/revisione+invalidita+civile_228698.php - Cordone ombelicale http://salute.aduc.it/lettera/cordone+ombelicale_228679.php NOTIZIE - ITALIA/Giovanardi: test antidroga per tutti i dipendenti pubblici http://salute.aduc.it/notizia/giovanardi+test+antidroga+tutti+dipendenti+pubblici_122160.php - ITALIA/Consumi droghe a Milano. Rapporto Asl http://salute.aduc.it/notizia/consumi+droghe+milano+rapporto+asl_122159.php - ITALIA/Psicosi e dipendenza da alcol e droghe. Ricerca per la campagna Dpa http://salute.aduc.it/notizia/psicosi+dipendenza+alcol+droghe+ricerca+campagna_122158.php - USA/Staminali per osservare l'invecchiamento precoce da progeria, e comprendere i meccanismi tradizionali http://salute.aduc.it/notizia/staminali+osservare+invecchiamento+precoce+progeria_122154.php - CANADA/Staminali per la ricostruzione della cornea. Primi passi http://salute.aduc.it/notizia/staminali+ricostruzione+della+cornea+primi+passi_122153.php - ITALIA/Staminali cordonali. L'esempio di Pinerolo in Piemonte http://salute.aduc.it/notizia/staminali+cordonali+esempio+pinerolo+piemonte_122151.php - USA/Smog provoca piu' infarti che non alcool, caffe', droghe, etc.. Studio http://salute.aduc.it/notizia/smog+provoca+piu+infarti+che+non+alcool+caffe_122146.php - ITALIA/Staminali e atrofia muscolare. Polemiche sui risultati dell'intervento di Trieste http://salute.aduc.it/notizia/staminali+atrofia+muscolare+polemiche+sui+risultati_122148.php - VATICANO/Cordone ombelicale. Pontificia Accademia per la Vita contro il business http://salute.aduc.it/notizia/cordone+ombelicale+pontificia+accademia+vita+contro_122147.php - ITALIA/Morti per overdose droga. Emergenza Torino. Denuncia Radicali http://salute.aduc.it/notizia/morti+overdose+droga+emergenza+torino+denuncia_122145.php - ITALIA/Antidroga. Presentato spot del Governo http://salute.aduc.it/notizia/antidroga+presentato+spot+governo_122144.php - USA/Telefonini. Uso altera attivita' cerebrale. Studio http://salute.aduc.it/notizia/telefonini+uso+altera+attivita+cerebrale+studio_122142.php - /Lotta all'Aids: casse piene, flussi di denaro poco trasparenti http://salute.aduc.it/notizia/lotta+all+aids+casse+piene+flussi+denaro+poco_122140.php - ITALIA/'Chi Ama... Chiama'. I dati delle Marche sulla campagna prevenzione droghe http://salute.aduc.it/notizia/chi+ama+chiama+dati+marche+sulla+campagna_122138.php - SPAGNA/Staminali per la ricostruzione del seno http://salute.aduc.it/notizia/staminali+ricostruzione+seno_122135.php - ITALIA/Antibiotici. Italiani, soprattutto giovani, pooco informati su rischi http://salute.aduc.it/notizia/antibiotici+italiani+soprattutto+giovani+pooco_122134.php - SVEZIA/Staminali contro i danni tumorali da cicatrizzazione delle ferite http://salute.aduc.it/notizia/staminali+contro+danni+tumorali+cicatrizzazione_122131.php - ITALIA/Biotestamento. Saviano attacca legge: vespaio di polemiche http://salute.aduc.it/notizia/biotestamento+saviano+attacca+legge+vespaio_122127.php - SPAGNA/Pronto soccorso. Piu' del 30% dei malati e' curato male http://salute.aduc.it/notizia/pronto+soccorso+piu+30+dei+malati+curato+male_122124.php - USA/Uso amfetamine scatena Parkinson. Studio http://salute.aduc.it/notizia/uso+amfetamine+scatena+parkinson+studio_122123.php - /Restrizioni all'uso di uno stimolante http://salute.aduc.it/notizia/restrizioni+all+uso+stimolante_122121.php - USA/Allattamento al seno. Michelle Obama e un dibattito un po' assurdo http://salute.aduc.it/notizia/allattamento+al+seno+michelle+obama+dibattito+po_122120.php - SVIZZERA/Con la videocamera verso una morte liberamente scelta http://salute.aduc.it/notizia/videocamera+verso+morte+liberamente+scelta_122117.php - ITALIA/Mozzarelle blu. 4 segnalazioni in Val d'Aosta http://salute.aduc.it/notizia/mozzarelle+blu+segnalazioni+val+aosta_122116.php - ITALIA/Alcool e giovani. Relazione ministero Salute http://salute.aduc.it/notizia/alcool+giovani+relazione+ministero+salute_122115.php - AUSTRALIA/Influenza. Testato vaccino unico per ogni tipo http://salute.aduc.it/notizia/influenza+testato+vaccino+unico+ogni+tipo_122114.php - ITALIA/Giovani e comportamenti a rischio. Uno su quattro in Emilia Romagna http://salute.aduc.it/notizia/giovani+comportamenti+rischio+quattro+emilia_122104.php - ITALIA/Alcool, droga e stress. Medici e morbo di burnout http://salute.aduc.it/notizia/alcool+droga+stress+medici+morbo+burnout_122102.php - ITALIA/Test antidroga a medici e infermieri. Radicali contro http://salute.aduc.it/notizia/test+antidroga+medici+infermieri+radicali+contro_122101.php - /Alcool. Oms fotografa il consumo nel mondo: in crescita soprattutto fra i giovani http://salute.aduc.it/notizia/alcool+oms+fotografa+consumo+nel+mondo+crescita_122097.php - USA/Mamma presta utero a figlia per gravidanza http://salute.aduc.it/notizia/mamma+presta+utero+figlia+gravidanza_122096.php - /Stop a sei sostanze tossiche http://salute.aduc.it/notizia/stop+sei+sostanze+tossiche_122094.php ------------------------------------------- COMUNICATI 23-02-2011 08:46 Contaminanti ambientali nei prodotti alimentari  Quanti e quali contaminanti ambientali assorbiamo con la nostra alimentazione? L'Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR) ha calcolato la quantità di cadmio, piombo, mercurio, diossine e bifenili policlorurati (PCB), che i consumatori assorbono con gli alimenti (1). Secondo lo studio, le principali fonti per l'assunzione di cadmio sono ortaggi e cereali, il metilmercurio e' contenuta principalmente nel pesce, mentre i prodotti lattiero-caseari e le carni sono determinanti per le diossine e i PCB. Ovviamente la tossicita' dei contaminanti dipende dalla loro concentrazione negli alimenti. Purtroppo tali inquinanti si accumulano nel nostro organismo che ha una capacita' di eliminazione non proprio rapida e la diffusione ambientale e' tale che e' difficile trovare un posto totalmente incontaminato. Che fare, dunque? Variare l'alimentazione, per esempio non consumare sempre pesci di grandi dimensioni poiche' la catena alimentare (il pesce piu' grande mangia il piu' piccolo) porta ad un accumulo di metilmercurio che poi introduciamo nel nostro organismo.     Primo Mastrantoni 21-02-2011 09:52 Raggi X inutili Circa il 40% degli esami radiologici che si effettuano in Italia sono inutili. Cosi la dichiarazione di Corrado Bibbolino, vice segretario del sindacato radiologi, durante la prima Giornata Europea di Radiologia. Circa il 20% delle analisi mediche, in particolare radiologiche, prescritte negli Stati Uniti sono inutili da un punto di vista clinico ma vengono ordinate dai medici per prevenire possibili cause legali da parte dei pazienti. Questi due dati lasciano perplessi. Si sottopongono i cittadini ad una serie di analisi, in particolare quelle radiologiche, che son sono proprio benefiche per la salute con costi aggiuntivi per le tasche del contribuente. Cosa ne pensa il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che tra l'altro e' un esperto in radioterapia? Intende intervenire affinche' i "pazienti" non vengano soggetti a dosi inutili e dannose di radiazioni?     Primo Mastrantoni 18-02-2011 13:16 Veneto. L'Arpav non informa i cittadini sull'inquinamento atmosferico. Interrogazione parlamentare  Ma l'Arpav, Agenzia regionale per la protezione ambientale del Veneto fa davvero il suo dovere e controlla l'inquinamento atmosferico e quindi la salute dei veneti? La domanda ce la siamo posta perché dall'autunno scorso i dati pubblicati sul sito web dell'agenzia non consentono una immediata lettura della qualità dell'aria. Chi abita a Vicenza, per esempio, da mesi può leggere solo le informazioni di una centralina, e per giunta posta in una zona di basso traffico; le altre dieci, tra città e provincia, mantengono il silenzio. Se andiamo a vedere a Verona, anche lì, solo 5 centraline su 11 danno le informazioni sui livelli degli inquinanti. E così a Venezia, dove troviamo 5 centraline su 10. Noi pensiamo che un ente così importante per il livello notevole di impegno finanziario che assorbe dalle nostre tasse e con tecnici laureati di primo livello, debba avere l'obbligo di fornire ai cittadini un servizio puntuale di informazione dei dati ambientali. Non si capisce, invece, perché il sito web dell'agenzia, dall'autunno scorso, ha sospeso la pubblicazione dei bollettini di previsione meteo che garantiscono alla popolazione, ed in particolare alle fasce sensibili, l'informazione giornaliera relativamente alle concentrazioni di polveri Pm10. E perché, sempre dall'autunno 2010, il sito web dell'Arpav ha sospeso l'accesso ai dati dell'archivio storico delle tabelle dei dati validati. L'Arpav è stata istituita su tre fondamenta: massima autonomia, eccellenza tecnico-scientifica, trasmissione diretta e trasparente dell' informazione ai cittadini. Di diretto e trasparente quest'anno c'è poco. Dall'autunno scorso sono stati sospesi anche i dati relativi alla media annuale del benzo(a)pirene e del Pm10. Eppure in queste giornate i livelli di polveri sottili nell'aria hanno raggiunto picchi di allarme sanitario: 236 mg/m3 Padova, 234 mg/m3 Treviso, 169 mg/m3 Vicenza, 180 mg/m3 Venezia, 156 mg/m3 Verona, 144 mg/m3 Feltre, 126 mg/m3 Rovigo. Tutto il Veneto da settimane è sotto una cappa di smog. Padova ha respirato nel mese di febbraio, per 17 giorni continui, 134mg di polveri per un metro cubo d'aria. La legge fissa la soglia d'allarme a 50mg/m3 al giorno. Nel 2010, nel quartiere Forcellini a Padova, la media annua del Pm10 ha raggiunto i 52 mg/m3. La legge impone il limite a 40 mg/m3. Padova ha già esaurito i 35 giorni di superamento giornaliero del Pm10 concessi dalla Comunità europea per il 2011. Raggiungeranno il primato, a breve, anche le altre città venete. Da ora in poi la nostra regione viene posta in zona di infrazione comunitaria. Con una interrogazione al ministro della Salute, Ferruccio Fazio e al ministro per l'Ambiente, Stefania Prestigiacomo l'onorevole Elisabetta Zamparutti (Radicali) chiede al Governo quali azioni intenda adottare affinché sia assicurato il rispetto della convenzione di Ahrus sulla trasparenza dei dati ambientali in modo tale che alla popolazione siano garantite le informazioni, in modo chiaro e tempestivo, sullo stato dell'inquinamento atmosferico.     Maria Grazia Lucchiari 18-02-2011 09:33 Aspartame. Fa male o no?  L'aspartame fa male o no? Come e' noto l'aspartame e' un dolcificante che ha un notevole potere edulcorante, circa 200 volte quello del comune zucchero. E' stato sottoposto ad una serie di valutazioni, sia negli Usa che in Europa, e dagli studi effettuati risulta che puo' essere considerato sicuro per un apporto giornaliero di 40 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo. In pratica, un adulto che pesa 70 kg ne potrebbe assumere senza rischio 2.800 mg, cioe' 2,8 grammi al giorno, un bambino che pesa 10 kg ne potrebbe assumere 400 mg, pari a 0,4 gr al giorno. Nuovi studi scientifici sono stati pubblicati recentemente sui possibili effetti che potrebbero essere attribuiti a bevande contenenti aspartame o dolcificanti alimentari. C'e' uno studio italiano (1) che analizza il legame tra aspartame e l'incidenza di tumori nei topi e un altro studio danese (2) che esamina il rapporto tra consumo di bevande dolcificate e il rischio di parto prematuro. Entrambi questi studi necessitano di ulteriori approfondimenti. Rimaniamo nel dubbio. Comunque, non fa male diminuire la quantita' di cibi dolcificati nella nostra alimentazione. (1) Soffritti M. et al. L'aspartame induttore di cancro del fegato e del polmone nei topi maschi. Am J Ind. Med:. 53 1197-206, 2010. (2)  T. Halldorsson et al. L'assunzione di bevande edulcorate artificialmente e rischio di parto pretermine: uno studio prospettico in 59.334 donne incinte danesi. Am J Clin. Nutr: 92. 626-33, 2010      Primo Mastrantoni ------------------------------------------- ARTICOLI 23-02-2011 18:01 Immigrazione. Niente interruzione volontaria di gravidanza a Trento per donne comunitarie irregolari Una delibera della Giunta provinciale di Trento vieta agli ospedali di praticare gratuitamente l'interruzione di gravidanza volontaria per le donne comunitarie non in regola con il soggiorno. Il divieto e' contenuto nella Delibera n. 1118 del 13 maggio 2010 con cui la Provincia Autonoma di Trento esclude dalle prestazioni sanitarie urgenti ed essenziali l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) per le donne comunitarie non in regola con il soggiorno, ponendola a totale carico dell’assistita “poiché non è previsto il relativo rimborso nell’ambito della normativa comunitaria vigente”. Una questione di soldi, quindi, e a farne le spese sono questa volta le cittadine comunitarie irregolari, prevalentemente di nazionalita' rumena e bulgara. La delibera crea una inaccettabile discriminazione fondata sulla nazionalita' della donna che richiede l'interruzione di gravidanza: se la donna e' extracomunitaria clandestina potra' infatti richiedere l'interruzione di gravidanza gratuita in virtu' dell’art. 35 del Testo unico in materia di immigrazione (D.Lgs. n. 286/1998). Per le comunitarie il discorso e' diverso. Con l'entrata in vigore del d.lgs. 30/2007 sul diritto di libera circolazione e di soggiorno dei cittadini dell’Unione Europea e dei loro familiari e' stata modificata la disciplina relativa al soggiorno dei cittadini comunitari in Italia in ossequio alla Direttiva comunitaria 2004/38/CE. Il decreto legislativo prevede che il cittadino comunitario stabilmente soggiornante in Italia regolarizzi la propria “posizione sanitaria”, iscrivendosi al Servizio sanitario nazionale (per lavoratori, loro familiari, disoccupati iscritti nelle liste di collocamento o ad un corso di formazione professionale, in possesso di una Attestazione di soggiorno permanente maturata dopo 5 anni di residenza in Italia) o chiedendo uno dei formulari comunitari per le spese mediche (E106, E109, E120, E121). Tutti quei cittadini comunitari che si trovano in Italia da piu' di tre mesi e non rientrano nelle categorie elencate devono pagare le spese mediche, fatta eccezione – al pari degli stranieri clandestini extracomunitari – delle prestazioni sanitarie urgenti o comunque essenziali. Fra queste,ovviamente, l'interruzione volontaria di gravidanza – che pero' la Provincia di Trento ha illegittimamente escluso per motivi di “budget”. Il provvedimento e' illegittimo sotto diversi profili. Prima di tutto si pone in contrasto con il diritto alla salute garantito dall'art. 32 della Costituzione italiana, con la Convenzione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (che vieta ogni forma di discriminazione che si ponga ad ostacolo alla assistenza sanitaria della donna), con l'art. 35 D. Lgs. n. 286/1998 e con la circolare del Ministero della Salute (prot. n. DG RUERI/II/3152 del 19 febbraio 2008) che individua l’interruzione volontaria di gravidanza fra le prestazioni sanitarie che devono essere comunque prestate alla persona straniera, indipendentemente dallo condizione di regolarita' sul territorio italiano o meno. Il provvedimento interviene inoltre in una materia di esclusiva competenza dello Stato posto che la legge 194/78, nella quale si disciplinano le condizioni per l’accesso alle tecniche di interruzione volontaria della gravidanza, individua prestazioni che rientrano nei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, materia che la Costituzione (art. 117 lett. m) riserva alla competenza legislativa esclusiva dello Stato. Una situazione di gravissima violazione del diritto costituzionale alla salute e dei principi di uguaglianza e di non discriminazione. Ci sconvolge la disinvoltura con cui la provincia di Trento ha violato e continua a violare i principi basilari e fondamentali della Costituzione italiana e dell'ordinamento internazionale, negando il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza delle donne comunitarie irregolari – tutto cio' per qualche migliaio di euro. E' la stessa delibera infatti che spiega i motivi della decisione: nel 2008 il Servizio Sanitario Provinciale ha speso complessivamente euro 53.783,00 per prestazioni sanitarie indifferibili ed urgenti erogate a cittadini rumeni e bulgari (si badi bene, non per le interruzioni di gravidanza ma per tutte le prestazioni d'urgenza ed essenziali); nel 2009 la cifra complessiva ammonta ad euro 81.344,06 (per entrambi gli anni non si specifica in quale percentuale incidano le somme spese per interruzioni volontaria di gravidanza). La Giunta chiede dunque che il Ministero della Salute si incarichi delle azioni di recupero dei crediti “degli oneri relativi all’anno 2008 e 2009, in premessa citati, nonché successivi nei confronti degli Stati competenti in sede comunitaria o diplomatica”. Pare una sorta di rappresaglia nei confronti del Ministero della Salute: visto che non provvedi al recupero crediti nei confronti degli Stati di cittadinanza delle donne che hanno praticato l'interruzione volontaria di gravidanza, io smetto di erogare gratuitamente il servizio. Ci sconvolge che un provvedimento simile sia finora passato sotto silenzio (la delibera e' del maggio 2010), ci sconvolge che il Ministero della Salute non abbia preso provvedimenti in merito, consentendo ad una provincia autonoma di risparmiare sulle spalle delle donne comunitarie che non possono permettersi di pagare l'intervento di interruzione di gravidanza. Testo della delibera Per un approfondimento giuridico si consiglia la lettura del documento a questo link     Emmanuela Bertucci ------------------------------------------- LETTERE 21-02-2011 00:00 Retta rsa Persona invalida al 100% con accompagnamento per patologia principalmente psichiatrica, attualmente anche non deambulante, in passato è stato in casa di riposo e in strutture psichiatriche a titolo gratuito, ora è ricoverato in RSA. Ancora non è stata definita la retta. E' tenuto a corrispondere una qualche quota? Ha compiuto 60 anni da c.a. 4 mesi. Ringrazio e saluto Pierluigi, da Pisa Risposta: puo' esser tenuto a corrispondere parte della quota in proporzione ai suoi redditi. Al momento deve attendere la determinazione della eventuale quota. 21-02-2011 00:00 Revisione invalidità civile Salve, mia madre è titolare di doppia indennità di accompagnamento sia quale invalida civile, alzheimer, sia quale cieca ventesimista, ed è stata riconosciuta portatore di handicap in situazione di gravità in base alla legge 104 del 1992, ed è ricoverata presso RSA. Sottoposta a visita di verifica domiciliare, non prevista nel verbale della comm. medica, è stato richiesto un esame per la cecità, chiamato PEV che non può svolgersi presso la struttura. Date le sue condizioni, molto gravi con un certo numero di crisi cardiache e respiratorie, il medico curante ha preparato un certificato di assoluta intrasportabilità che vorrei portare all'INPS insieme a due righe di accompagnamento. Ho visto che mia madre in base alle circolari INPS non rientra tra i soggetti sottoposti a queste verifiche, sia perchè l'alzheimer pur non espressamente nominato rientra tra le patologie irreversibili per le quali è esclusa ogni verifica, sia perchè è nata nel 1942 ed ha anche più di 67 anni e dovrebbe essere esclusa dal piano di verifica, ed in ogni caso non intendo sottoporla a questo ulteriore supplizio. Vorrei cortesemente sapere se è la mossa giusta, quella del certificato, da opporre anche in sede di eventuale revoca dell'indennità per la cecità, ed inoltre secondo Voi posso richiedere l'esonero definitivo da revisioni per entrambe le patologie? Grazie per la disponibilità Giovanni, da Benevento Risposta: non ci occupiamo delle procedure di riconoscimento invalidita' e revisione. Le consigliamo di rivolgersi ad un patronato. 19-02-2011 00:00 Cordone ombelicale Gentile ADUC Vi chiedo un parere riguardo alla volonta' mia e del mio compagno di conservare il cordone ombelicale di nostro figlio che sta' per nascere, in una banca di crioconservazione privata. Quali sono i vantaggi di questa scelta, e sopratutto quali controindicazioni esistono, dato che in italia e' ancora vietata tale pratica? Confidiamo molto in un Vostro consiglio.. Grazie Barbara, da Roma Risposta: qui le necessarie informazioni anche noramtive: http://sosonline.aduc.it/scheda/raccolta+conservazione+staminali+cordonali_8215.php ------------------------------------------- NOTIZIE 24-02-2011 19:42 ITALIA/Giovanardi: test antidroga per tutti i dipendenti pubblici Il test antidroga sara' esteso, progressivamente, a tutti i dipendenti pubblici. Parola del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, che, a margine della presentazione dei dati sul consumo di droghe a Milano, e' tornato sull'argomento. L'intenzione e' di "estendere il test a tutti i dipendenti dello Stato". Dunque, dopo i piloti di aerei, i camionisti, i carrellisti, gli autisti dei pullman, e' in arrivo il test anche per i parlamentari, gli insegnanti e i dipendenti Rai. Su questi ultimi, il sottosegretario ha spiegato: "Poiche' la Rai viene finanziata da chi paga il canone, i signori che vengono pagati centinaia di migliaia di euro devono dimostrare di non finanziare il mercato della droga" 24-02-2011 19:39 ITALIA/Consumi droghe a Milano. Rapporto Asl Non solo spacciatori che vendono droga 'di persona'. Il mercato delle sostanze psicoattive evolve e si aggiorna, di pari passo con la diffusione 'pandemica' di siti Internet e social network, all'insegna dell'approvvigionamento 'alternativo' o addirittura del fai-da-te. Dall'ultimo rapporto dell'Asl di Milano emerge che il 2% dei giovani 'under 24' dichiara di avere acquistato droghe sul web, il 2,9% fa la spesa negli smart shop che propongono le cosiddette 'droghe furbe', e il 4,2% confessa di coltivare cannabis. Percentuali che crescono quando la domanda diventa meno diretta e all'intervistato - circa 3 mila i questionari distribuiti a cittadini 15-64enni, in luoghi comuni di aggregazione tipo i centri commerciali - viene chiesto se conosce persone che hanno comprato droga via Internet, presso smart shop o che hanno coltivato cannabis. Se il quesito e' posto in questa forma, i dati crescono rispettivamente al 10,9% (acquisto online), al 17% (negozi di 'smart drug') e al 36,5% (coltivazione 'domestica'). Gli autori dell'indagine notano comunque che quasi 300 mila milanesi 15-64enni dicono di avere consumato almeno una sostanza illegale nel corso della vita. "Un dato allarmante nella sua macrodimensione - dicono gli esperti - che colloca Milano fra le metropoli con il piu' alto numero di consumatori di sostanze a livello europeo". Anche i cosiddetti 'consumatori problematici', cioe' quelli in cui la dipendenza sfocia in problemi relazionali, psicofisici e legali, "restano su livelli allarmanti con una stima di circa 12 mila persone, di cui 5 mila di eta' inferiore ai 24 anni". In generale "i giovani, specialmente maschi, si confermano come il gruppo in cui i consumi di sostanze psicotrope restano piu' elevati e preoccupanti". L'eta' della 'prima volta' con la droga resta bassa, risulta ancora dal rapporto dell'Asl di Milano. In media oscilla fra i 17 anni per la cannabis e i 22 per la cocaina. Nel campione intervistato, l'uso di cannabinoidi e' iniziato prima di spegnere 18 candeline per il 58%, dato che supera l'80% se si 'zooma' sulla fascia 15-24enni. E "quanto piu' e' precoce l'eta' media d'esordio - e' il monito degli autori dello studio - tanto e' piu' probabile lo sviluppo di un uso problematico delle sostanze". "Anche i consumatori di alcol sono in diminuzione - prosegue l'indagine Asl - sebbene non sia in calo il numero di persone che dichiarano di essersi ubriacate nell'ultimo mese (82 mila circa). Resta stabile anche anche il numero di bicchieri di vino assunti nelle singole occasioni. Il 47% degli intervistati dichiara di berne almeno uno, il 49% da 2 a 5 bicchieri e il 4% oltre 6. Trend analogo per i superalcolici". Relativamente all'alcol, sostiene Giovanardi, "ci vuole una campagna costante contro l'abuso, ma non contro l'uso corretto a pasto, che rientra nella nostra cultura alimentare e che anzi puo' far bene alla salute. Anche in questo caso serve un'opera educativa da una parte e repressiva dall'altra, come del resto abbiamo fatto con le ultime norme varate". 24-02-2011 19:35 ITALIA/Psicosi e dipendenza da alcol e droghe. Ricerca per la campagna Dpa Psicosi e dipendenza da alcol e droghe: due facce delle stessa medaglia. Due problemi in uno per circa il 4% dei pazienti in cura nei Dipartimenti di salute mentale, che oltre a convivere con un disturbo psichico e' anche schiavo di una sostanza stupefacente o comunque ne abusa. Il dato arriva da uno studio coordinato dall'universita' Bicocca di Milano e finanziato dal Dipartimento politiche antidroga, ed e' stato riferito oggi nel capoluogo lombardo durante la prima tappa della campagna di sensibilizzazione itinerante 'In viaggio: al centro della mente', organizzata da Clinical Forum sotto l'egida della Societa' italiana di psichiatria, con il supporto non condizionato di Janssen Italia. La ricerca, condotta su scala nazionale e battezzata 'Psychiatric an Addictive Dual Disorders in Italy Study', e' coordinata da Massimo Clerici, professore associato di psichiatria alla Bicocca. L'obiettivo era conoscere l'entita' del fenomeno della 'doppia diagnosi' tra disturbi mentali e disturbi da uso di sostanze nei Dipartimenti di salute mentale italiani e nelle comunita' terapeutiche. Ed e' emerso appunto che su una popolazione di 82.064 pazienti, la prevalenza della comorbilita' nei Dipartimenti di salute mentale e' risultata del 3,9%. Dove il dato lombardo e' strettamente in linea con quello emerso in sede nazionale, assicurano gli esperti. "Le categorie diagnostiche piu' rappresentate - spiega Clerici - sono i disturbi della personalita' (39%), le psicosi schizofreniche e gli stati paranoidi (28%). I soggetti che presentano doppia diagnosi per uso di sostanze sono prevalentemente maschi (75%), celibi e di eta' inferiore ai 40 anni. L'alcol e' la sostanza piu' utilizzata, in termini sia di abuso che di dipendenza. Rispetto all'abuso l'alcol (25%) e' seguito da cannabinoidi (11%) e cocaina (9%)", mentre "per quanto riguarda la dipendenza e' seguito da oppioidi (10%) e cocaina (4,4%)". 24-02-2011 11:58 USA/Staminali per osservare l'invecchiamento precoce da progeria, e comprendere i meccanismi tradizionali La progeria e' una malattia ereditaria che accelera in modo atroce la vecchiaia. I bambini colpiti della forma piu' grave di questa malattia (progeria di Hutchinson-Gilford) muoiono vecchi a 13 anni, con tutte le rughe, capelli grigi e perdita degli stessi, cateratte, protuberanze venose, dolori artritici, etc. Il gruppo di ricercatori di Juan Carlos Izpisua, del Salk Institute della California, e il Centro de Medicina Regenerativa di Barcelona, insieme ai bio-ingegneri dell'Universita' della California di San Diego, hanno usato colture di cellule della pelle (fibroblasti) di pazienti colpiti dalla progeria di Hutchinson-Gilford per creare un nuovo tipo di cellule staminali, le cosiddette iPS (cellule pluripotenti indotte), versatili come le staminali embrionali. In questo caso le iPS contengono le mutazioni genetiche che causano la malattia. Il lavoro e' stato pubblicato sulla rivista “Nature”. La progenia e' una malattia rara che colpisce uno ogni 8 milioni di neonati. L'interesse piu' generale del lavoro e' che fa luce sul normale processo di invecchiamento, molto simile a quello di questi malati, con la differenza che in questi ultimi e' decisamente piu' veloce. “Lo studio dei meccanismi cellulari e molecolari dell'invecchiamento ha avuto grandi progressi negli ultimi anni” -dice Izpisua- “ma tutti sono studi eseguiti su modelli animali come mosche, vermi o topi; la nostra ricerca, con cellule iPS, e' fatta su esseri umani e ci puo' servire come modello rispetto ai processi di invecchiamento dell'essere umano”. La progeria si manifesta colpendo una proteina (lamina) essenziale delle membrana nucleare, la barriera che separa il nucleo (sede del genoma) dal resto della cellula. I bimbi colpiti dalla progeria presentano gravi malformazioni nei nuclei delle proprie cellule, causando a loro volta diversi errori nell'attivita' di molti altri geni. Una delle principali analisi degli scienziati e' che, durante il processo di riprogrammazione che trasforma le cellule della pelle dei pazienti in cellule iPS, questa quantita' di problemi sparisce. “Abbiamo verificato che possiamo ringiovanire un nucleo invecchiato a causa della progeria, e questo ci apre le porte allo studio dei meccanismi genetici della vecchiaia in generale”. La seconda verifica essenziale e' che questi problemi sono essenzialmente gli stessi che si manifestano nel normale invecchiamento. La progeria, e le cellule iPS derivate da essa, sembrano pertanto un modello ideale per osservare i processi di invecchiamento, anche se in questo caso sono piu' veloci. Una ricerca che, secondo Izpisua, consentira' di ricavare composti chimici che potrebbero alterare il normale invecchiamento negli esseri umani. 24-02-2011 11:26 CANADA/Staminali per la ricostruzione della cornea. Primi passi Alcuni ricercatori del “The Canada Research Chairs program” sulle cellule staminali e ingegneria tissutale dell'Universita' Laval, per la prima volta al mondo sono riusciti a ricostruire in vitro una cornea composta unicamente di cellule umane. Sono state usate cellule staminali adulte, con l'obiettivo di ridare la vista a chi l'ha persa in seguito a traumi, utilizzando le cellule del medesimo corpo del malato. Un obiettivo che e' ancora lontano. La cornea costruita dai ricercatori servira', per il momento, come primo modello reale per studiare i meccanismi della cicatrizzazione in caso di ferite agli occhi. 24-02-2011 10:53 ITALIA/Staminali cordonali. L'esempio di Pinerolo in Piemonte Grazie al trapianto di cellule staminali, sette bambini, tra cui tre italiani, tre americani e uno francese, sono stati salvati. Le cellule erano provenienti dall'ospedale Agnelli di Pinerolo, una zona del Piemonte dove e' particolarmente alta la sensibilita' delle madri, che donano il proprio cordone ombelicale. A rendere nota la donazione e' stato il Dipartimento materno infantile dell'ospedale pinerolese. Negli ultimi anni, 900 mamme hanno aderito e donato il sangue placentare, che viene raccolto, conservato e catalogato in base alle sue caratteristiche, all'ospedale Regina Margherita. I dati vengono inseriti in un data base internazionale e cosi' e' stato possibile salvare i bambini in questione. 24-02-2011 07:34 USA/Smog provoca piu' infarti che non alcool, caffe', droghe, etc.. Studio L'inquinamento atmosferico provoca la stessa quantita' di attacchi di cuore rispetto ad altri fattori di rischio come l'esercizio fisico, il consumo di alcol e di caffe'. Ma anche la rabbia, le emozioni positive, l'attivita' sessuale, la cocaina o l'uso di marijuana e le infezioni respiratorie possono scatenare infarti in diversa misura. E' quanto rivela uno studio che appare online su 'The Lancet' di questa settimana, a firma di esperti della Hasselt University di Diepenbeek e dell'Universita' Cattolica di Lovanio, in Belgio. Gli autori hanno combinato i dati di 36 ricerche precedenti condotte su persone con un eta' media che andava da 44 a 72 anni, a seconda dell'argomento indagato. Hanno poi calcolato il rischio relativo di infarto legato a ogni singolo fattore e la frazione di popolazione attribuibile (Paf) a ciascuno di essi, cioe' la percentuale di attacchi di cuore totali causata dal singolo fattore. Dai risultati e' emerso che lo smog aumenta il rischio di innescare un attacco di cuore del 5%, mentre la cocaina innalza il pericolo di ben 23 volte, il caffe' di 1,5 volte e l'alcol di 3 volte. Tuttavia, poiche' l'intera popolazione e' esposta all'inquinamento atmosferico, mentre solo una piccola parte (lo 0,02%) utilizza cocaina, gli esperti hanno concluso che lo smog provoca attacchi di cuore molto piu' della droga. La piu' alta Paf e' risultata quella riconducibile all'esposizione al traffico (tempo trascorso sulla strada o sui trasporti pubblici, elementi che espongono al rischio di infarto, 7,4%), seguita da quella dello sforzo fisico (6,2%), dell'alcol (5%), del caffe' (5%), dello smog (4,8%), delle emozioni negative (3,9%), della rabbia (3%), di pasti pesanti (2,7%), delle emozioni positive (2,4 %), dell'attivita' sessuale (2,2%), del consumo di cocaina (0,9%), del fumo di marijuana (0,8%) e delle infezioni respiratorie (0,6%). Gli esperti sottolineano: "Dei fattori studiati, la cocaina e' quella che e' maggiormente in grado di provocare un infarto, ma il traffico 'vanta' la maggiore fetta di popolazione esposta. La Paf, in sintesi, ci da' una misura di quanto gli infarti potrebbero essere evitati se quel fattore di rischio non fosse piu' presente". 23-02-2011 19:41 ITALIA/Staminali e atrofia muscolare. Polemiche sui risultati dell'intervento di Trieste 'Nessun risultato clinico valutabile' e' stato riscontrato nella bambina di sei mesi, afflitta da atrofia muscolare spinale (Sma) e trattata con cellule staminali all'Istituto Burlo Garofolo di Trieste. Lo afferma oggi l'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm), commentando le notizie diffuse in queste ultime settimane sulla sperimentazione, condotta dal dottor Marino Andolina in collaborazione con Stamina foundation onlus, e decisa da un magistrato nell'ambito del cosiddetto 'uso compassionevole' delle cellule staminali. Il presidente nazionale Uildm, Alberto Fontana, definisce 'inaccettabili metodi del genere' e aggiunge che 'le persone adulte, e tanto meno i bambini che fanno riferimento alla nostra associazione, non devono mai diventare oggetti di sperimentazioni condotte e soprattutto pubblicizzate in modo del tutto avventuristico e criticabile, come quella di cui si parla, sulla quale eventualmente - conclude - sara' possibile esprimere valutazioni cliniche solo nei prossimi mesi'. Ma non tutti la pensano cosi'. C'e' un 'rilevante miglioramento' nella bambina di sei mesi afflitta da atrofia muscolare spinale (Sma) e trattata con cellule staminali all'Istituto Burlo Garofolo di Trieste. Lo ha dichiarato all'ANSA il medico Marino Andolina, replicando alla nota dell'Uildm. 'Negando questo risultato - ha spiegato - si possono bloccare le famiglie. Siamo davanti ad un atto irresponsabile di cui il presidente dell'Uildm dovrebbe rispondere alla propria coscienza oltre alle famiglie dei possibili pazienti. Esiste un atto ufficiale, una cartella clinica e una lettera di dimissione in cui due pediatri hanno firmato una testimonianza del miglioramento e due neurologi, clinicamente e con esami strumentali, hanno constatato il rilevante miglioramento'. La bimba di sei mesi e' stata sottoposta a cure con cellule staminali per la prima volta un mese fa, e la seconda cura e' stata effettuata una settimana fa. 'Oggi - ha detto Andolina - il padre mi ha detto che ha mosso le gambe. La malattia e' stata arrestata, alcune funzioni motorie sicuramente recuperate. Il sogno era quello di curare i bimbi ai primi sintomi, ma lei - ha concluso - apre la strada a questo. La cura le impedira' di morire, la malattia e' stata arrestata'. 23-02-2011 19:36 VATICANO/Cordone ombelicale. Pontificia Accademia per la Vita contro il business Quello di un possibile 'business' sul cordone ombelicale e la placenta, che contengono cellule staminali, non e' 'solo un rischio', ma 'rappresenta una realta''. Lo dice il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, arcivescovo Ignacio Carrasco de Paula, alla vigilia della 17/a assemblea generale dell'organismo vaticano, che da domani a sabato trattera' in particolare due argomenti, la sindrome post-abortiva e le banche per la conservazione del cordone ombelicale. Secondo mons. Carrasco de Paula, la creazione delle banche del cordone ombelicale va tenuta d'occhio non solo da un punto di vista etico. 'Qui c'e' una questione - dice in un'intervista alla Radio Vaticana - molto importante per noi e che riguarda la contrapposizione tra l'utilizzo pubblico e l'utilizzo privato: tra chi vuole conservare questa possibilita' terapeutica soltanto per se' e chi, invece, la vuole mettere a disposizione degli altri. Credo che questa sia una questione di natura strettamente etica e che sia necessario dire qualche parola in proposito'. E alla domanda se ci sia il rischio di un mercato, l'arcivescovo risponde: 'si', su questo non c'e' dubbio'. 23-02-2011 16:38 ITALIA/Morti per overdose droga. Emergenza Torino. Denuncia Radicali Dopo aver appreso dai giornali la notizia del picco di nove morti per overdose nel solo mese di febbraio, Silvio Viale (presidente di Radicali Italiani e candidato alle primarie del centrosinistra di domenica) e Domenico Massano (giunta segreteria Associazione Radicale Adelaide Aglietta) hanno dichiarato: “Nove morti nel solo mese di febbraio – e non è ancora finito - rappresentano un grave lutto per la città di Torino, che deve interrogarsi sull'assordante silenzio e sul colpevole immobilismo che hanno caratterizzato finora le politiche comunali in tema di tossicodipendenze, in particolare sul fronte della riduzione del danno. Le 27 overdosi mortali dell'estate 2009 non hanno portato alla costituzione di un sistema di coordinamento e di allerta rapida per fronteggiare queste situazioni. Allora presentammo una petizione, rimasta inascoltata, per far partire finalmente un’Agenzia comunale per le tossicodipendenze degna di questo nome (istituita sulla carta, grazie al lavoro dei radicali, nel 1996), che dovrebbe rilanciare in città interventi concreti di riduzione del danno. Tra le priorità della prossima amministrazione comunale dovrà esserci la riattivazione dell'Agenzia comunale ed il rafforzamento dei servizi di riduzione del danno per governare responsabilmente il fenomeno, restituendo dignità alle persone e tutelandone la vita. Invitiamo l'assessore Borgione ad uscire dal suo colpevole immobilismo ed a convocare subito un tavolo operativo che coordini SerT, servizi di bassa soglia e forze dell'ordine per una valutazione puntuale di quello che sta accadendo e per definire le misure urgenti di intervento al fine di prevenire ulteriori morti. Una domanda sorge, infine, spontanea: il famoso “sistema di allerta precoce e risposta rapida” del Dipartimento nazionale Antidroga, che il sottosegretario Giovanardi non perde occasione di esaltare, si accorgerà delle ultime overdosi a Torino con mesi di ritardo, come avvenne nel 2009? Ora in Regione c’è Cota e Giovanardi non può più scaricare le responsabilità sulla giunta Bresso, come fece due anni fa ... 23-02-2011 12:44 ITALIA/Antidroga. Presentato spot del Governo "E' una produzione bella e affascinante, con un bel ritmo, e mi sembra ideale per combattere il fenomeno della droga con le stesse armi dei giovani. Fara' certamente bene alla nostra causa. Chiederemo la massima diffusione dello spot, che corrisponde ai principi che richiede l'informazione televisiva di pubblica utilita'". Decisamente soddisfatto, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'editoria Paolo Bonaiuti, del lavoro svolto dal Dipartimento antidroga del senatore Carlo Giovanardi, riguardo alla realizzazione dello spot per la campagna informativa "Non ti fare, fatti la tua vita", che sara' presente su reti televisive nazionali e locali, a partire dai prossimi giorni, e che e' stata presentata oggi a Palazzo Chigi. "La campagna - ha spiegato il Capodipartimento Giovanni Serpelloni - avra' inizio il primo marzo 2011. Lo spot va ad inserirsi in una serie di progetti di prevenzione, che andranno nelle scuole e nei locali di intrattenimento, per un budget di circa 10 milioni di investimento". "Se ci riusciremo - ha aggiunto Giovanardi - lo veicoleremo al festival di Venezia, nell'ambito della sezione dedicata ai corti. Voglio ribadire in questa sede che, dopo 20 anni, in Italia, c'e' un calo del consumo di stupefacenti". Infine, ha preso la parola la "star" della conferenza, il cantante Nek, autore della musica che accompagna lo spot: "La canzone - ha detto - sembra costruita apposta per lo spot, ma e' stata fatta un anno prima. Eravamo gia' in contatto con Giovanardi per la realizzazione di uno spot che sensibilizzasse le coscienze. Sono un padre di famiglia, ho una figlia di 15 anni, che vive quell'eta' in cui si rischia maggiormente il contatto con la droga. Anche per questo ho risposto a questa richiesta. Bisogna continuare a denunciare, a parlarne e a combattere. Il quadro generale - ha concluso l'artista - nonostante i miglioramenti, e' preoccupante, e non bisogna abbassare la guardia" 23-02-2011 11:22 USA/Telefonini. Uso altera attivita' cerebrale. Studio Finora, malgrado i molteplici studi scientifici, era solo un'ipotesi, oggi e' una certezza: l'uso dei telefoni cellulari altera sensibilmente l'attivita' cerebrale dopo 50 minuti al telefono. Lo ha appurato uno studio del National Institutes of Health negli Stati Uniti, pubblicato sul Journal of the American Medical Association. Questo piccolo studio, condotto su 47 persone, ha monitorato l'effetto dei campi magnetici (RF-EMF) provenienti dall'antenna di un telefono cellulare. I telefoni cellulari sono stati accostati ad entrambe le orecchie di ogni partecipante. Un telefono era spento, l'altro era "muto" ma acceso, in modo che i soggetti dello studio non potessero percepire differenze. I loro cervelli sono stati poi analizzati per rilevare i cambiamenti della quantita' di glucosio in circolo, indice di maggiore o minore attivita' cerebrale, scoprendo un aumento del 7% nelle zone del cervello piu' vicine all'antenna del cellulare acceso. I ricercatori concludono che "il cervello umano e' sensibile agli effetti dei campi elettromagnetici RF-EMF da esposizioni acute di cellulare. "Tuttavia - spiegano i ricercatori - i risultati non mostrano alcuna correlazione tra l'uso del telefonino e potenziali effetti cancerogeni, anche se non la escludono. Occorrono nuovi studi". Finora il piu' grande studio su questa materia, condotto su 420.000 utilizzatori di cellulari in Danimarca, non aveva scoperto in via definitiva un legame tra il rischio di cancro e l'uso (o l'abuso) del telefonino, ma non l'aveva neanche escluso. I ricercatori americani hanno deciso di analizzare il problema a monte, partendo da un indicatore valido dell'attivita' cerebrale (il glucosio, appunto) e valutando come e dopo quanto tempo l'uso del telefonino "accenda" aree del cervello in modo analogo in cui in natura avviene quando si attivano funzioni specifiche come il pensiero. Resta da capire, ribadiscono gli scienziati, se questo significa che c'e' qualche rischio effettivo per la salute. 23-02-2011 11:12 /Lotta all'Aids: casse piene, flussi di denaro poco trasparenti Da Bono a Bill Gates a Barack Obama: tutti sostenitori entusiasti del Fondo globale contro Aids tubercolosi e malaria (GFATM), che dal 2002 gestisce in modo efficiente e non burocratico i soldi dei donatori pubblici e privati. Da allora sarebbero stati salvati 6,5 milioni di persone, con GFATM in veste di apripista. Il Fondo ha un bilancio annuale di 3-4 miliardi di euro ed è la seconda organizzazione di aiuti umanitari dopo l'ONU. Tutto bene dunque? Non proprio. Da qualche settimana serpeggia la parola "corruzione". Già a dicembre un'indagine interna ha rilevato che in quattro Stati africani -Mali, Mauritania, Zambia, Djibouti- sono stati stornati medicinali destinati ai poveri per 34 milioni di dollari, ad opera di funzionari corrotti che falsificavano timbri e documenti. Lo ha confermato Christoph Benn, del consiglio direttivo del Fondo, al giornale austriaco Die Presse. E' sicuramente meritorio che lo scandalo sia stato denunciato dallo stesso GFTAM -rivelazione che è già costata il blocco degli aiuti stanziati da Germania e Svezia, ma bisognerà aspettare le conclusioni di una commissione d'inchiesta nel frattempo istituita, che dovrebbe fare luce su tutta la vicenda entro l'estate. 23-02-2011 09:01 ITALIA/'Chi Ama... Chiama'. I dati delle Marche sulla campagna prevenzione droghe Sono stati resi noti i primi dati sull'esito della campagna informativa regionale 'Chi Ama...Chiama' dell'assessorato regionale ai Servizi sociali, legata ai comportamenti d'abuso e consumo di droghe legali e illegali e rivolta, in particolare, ai genitori e alle famiglie di giovani e adolescenti. Nello slogan e' contenuto l'invito a contattare il numero verde gratuito di riferimento 800 01 2277 e a rappresentare dubbi e preoccupazioni. Dal 4 ottobre, giorno di inizio della campagna, al 31 dicembre 2010 sono arrivate, complessivamente, 118 telefonate, a cui sono seguiti 16 invii ai Servizi specialistici territoriali dell'Azienda sanitaria unica regionale. All'elaborazione dei dati, si legge in una nota, ha provveduto l'associazione La Speranza onlus di Sant'Elpidio a Mare (Fermo), che ha mantenuto attivo il servizio. Del primo gruppo di chiamate, quelle che corrispondono al target della campagna, il numero varia leggermente tra ottobre (27) e novembre (20) mentre a dicembre si e' registrato un lieve calo delle telefonate (14). ra le province con il piu' alto numero di chiamate, c'e' Ancona (59), seguono Fermo (32), Pesaro e Urbino (10), Ascoli Piceno (9) e Macerata (6). Sono state registrate anche chiamate da altre province non marchigiane. Dei 55 genitori che hanno chiamato il numero verde, il 40% erano madri, il 60% padri. La classe d'eta' maggiormente rappresentativa per i padri e' quella dei 40-50 anni (38%); le madri hanno, invece, per il 38% un'eta' compresa tra i 40-50 anni e per il 37% tra i 50-60 anni. La maggior parte di questi genitori sono venuti a conoscenza della campagna informativa attraverso la stampa locale. Sia i padri (87%) che le madri (68%) chiamano principalmente per presunti problemi di uso di sostanze da parte dei figli. Il 38% di coloro che hanno telefonato chiede informazioni sulle sostanze pesanti, eroina e cocaina, il 25% sui cannabinoidi, il 15% sull'alcol, il 12% sulla dipendenza da gioco, il 6% sui disturbi alimentari, il 2% sulle anfetamine e il 2% sugli psicofarmaci. Il tipo di approccio usato presenta aspetti positivi perche' va ad intercettare e fa emergere potenziali utenti che difficilmente si presenterebbero a un servizio pubblico. Restano alcune criticita' in relazione alle aspettative che si pongono questi genitori, i quali sono portati a richiedere percorsi brevi o magicamente risolutivi del problema, oppure comportamenti pratici da manuale, non riuscendo, soprattutto, a superare l'incertezza e il senso di vergogna. Il 79% di coloro che hanno chiamato si dichiara, tuttavia, molto soddisfatto del servizio che e' stato reso. Al numero verde di riferimento rispondono operatori appositamente formati: psicologi e counsellor, che effettuano una prima analisi di ciascun quesito ricevuto ed offrono un primo livello di informazioni. In genere, si da' un aiuto cercando di tranquillizzare le ansie, invitando ad adottare comportamenti utili ad affrontare al meglio la situazione. Gli operatori, valutato il caso, possono orientare l'utente verso la rete dei servizi territoriali dell'Azienda sanitaria unica regionale indicando i nominativi di esperti, riferimenti telefonici, orari, modalita' per fissare un appuntamento, sede del colloquio. L'utente puo' prendere un appuntamento con l'esperto, che puo' delineare un percorso di presa in carico, se ritenuto opportuno o necessario. 'Con questa campagna -spiega l'assessore regionale ai Servizi sociali e alla Famiglia, Luca Marconi-, abbiamo voluto rafforzare e potenziare i fattori protettivi che contrastano l'uso di sostanze psicoattive e che concorrono al contenimento e alla riduzione della richiesta di droghe da parte dei giovani. La famiglia gioca un ruolo fondamentale. L'attenzione e la disponibilita' dei genitori all'ascolto, alla ricerca di una comunicazione che si mantenga aperta, anche negli anni difficili dell'adolescenza e della giovinezza, rappresentano fattori protettivi. Per questo, la campagna mass-mediatica si rivolge prevalentemente al mondo adulto per stimolarne atteggiamenti e comportamenti che possano meglio aiutare i ragazzi nella loro crescita e renderli piu' responsabili nelle loro scelte'. Gli obiettivi della campagna sono, infatti, sensibilizzare i genitori, e gli adulti in generale, alla necessita' di un'informazione approfondita sul fenomeno del consumo di droghe in eta' giovanile e sulle caratteristiche delle sostanze psicoattive legali ed illegali, allo scopo di acquisire la capacita' di rapportarsi correttamente a tali problematiche oltre a soddisfare il bisogno d'informazioni elementari o approfondite da parte dei genitori di giovani e adolescenti. Gli altri scopi sono quelli di promuovere l'ascolto, il dialogo e la ricerca di una comunicazione familiare aperta e di indurre a considerare, tra le priorita' educative, lo sviluppo della capacita' di 'saper accettare' i propri limiti. 22-02-2011 18:45 SPAGNA/Staminali per la ricostruzione del seno Una nuova tecnica per la ricostruzione del seno di tessuto irradiato, che si basa su iniezioni di cellule staminali e che consente un impianto senza nuove cicatrici, e' stata presentata dal dr Josep María Serra Renom, del servizio di chirurgia plastica dell'Hospital Quirón di Malaga. La tecnica, di cui ne hanno gia' beneficiato piu' di cento donne in due anni, e' indicata nei casi in cui non e' possibile un intervento chirurgico che conservi il seno e si deve eseguire una mastectomia con successiva chemioterapia e radioterapia, che e' quanto accade in quasi l'80% dei casi di questo tipo di cancro. Il dr Serra Renom ha fatto sapere che la tecnica che ha sviluppato ha avuto riconoscimenti a livello internazionale ed e' stata oggetto di una pubblicazione sulla rivista Plastic and Reconstructive Surgery. Inoltre, chirurghi di molti Paesi hanno mostrato interesse per questa nuova tecnica. Per la ricostruzione del seno, fino ad ora, si usavano tessuti di altre parti del corpo della medesima donna, come l'addome o la spalla, con pelli molto diverse dal seno, e questo comportava di dover lasciare diverse cicatrici, oltre ad operazioni lunghe e complesse per estrarre il tessuto da impiantare nel torace, col risultato che questo tessuto impiantato non aveva sensibilita'. La nuova tecnica prevede la rigenerazione tissutale, si' da avere una sorta di lettino dietro cui impiantare il seno attraverso la stessa cicatrice della mastectomia, e quindi il tessuto che si rigenera e' uguale a quello della zona trattata della paziente e mantiene la medesima sensibilita' ed elasticita'. Per rigenerare i tessuti si usa grasso del tessuto adiposo dell'addome della paziente, ma non attraverso una liposuzione perche' in questo modo si romperebbe il grasso e non servirebbe, ma mediante aspirazione negativa, con una pressione di un quarto di atmosfera, in modo che il grasso rimanga vivo e quindi, una volta trasformato in una centrifuga e ottenute le cellule staminali, puo' attecchire come un innesto. Una volta ottenute le cellule staminali, si passano in un siringa e si iniettano attraverso dei tunnel o cammini filiformi nella zona del tessuto irradiato che si intende rigenerare. In questo modo, secondo Serra Renom, si ha una rivascolarizzazione della zona ed un ingrossamento del tessuto adiposo di circa 1,5 centimetri, e si avra' tessuto con sensibilita', colore e una buona qualita' della pelle. Quindi, quando si colloca la protesi mammaria, la paziente ritrova la propria immagine corporale senza piu' cicatrici e con le medesime sensibilita' e caratteristiche dell'altra mammella. 22-02-2011 14:24 ITALIA/Antibiotici. Italiani, soprattutto giovani, pooco informati su rischi Gli italiani sono tra i piu' grandi consumatori di antibiotici in Europa, eppure molti di loro sono male informati sui rischi che possono derivare da un uso errato e dall'insorgere di antibiotico-resistenze. In particolare sono soprattutto i giovani a risultare meno consapevoli e a commettere piu' errori. A rilevarlo e' l'Istituto superiore di sanita' (Iss), che con l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e il ministero della Salute ha avviato una campagna sull'uso responsabile di questi farmaci. Da un'indagine condotta dall'Iss su un campione di 2.200 persone, risulta che l'uso degli antibiotici in Italia e' migliorato globalmente per alcuni aspetti, come per esempio quello che riguarda l'associazione tra la prescrizione del farmaco e il suo utilizzo, in particolare in ambito pediatrico (ormai piu' dell'80% della popolazione lo associa alla prescrizione medica), mentre rimane critica, soprattutto nei giovani, la conoscenza del fenomeno dell'antibioticoresistenza e dei suoi rischi, e si e' ancora lontani da un approccio consapevole e corretto all'uso di questi farmaci. Tra i giovani, infatti, solo poco piu' del 30% ha sentito parlare di antibioticoresistenza, contro circa il 70% degli adulti e il 47% degli anziani. Inoltre oltre il 40% dei ragazzi crede di poter acquistare gli antibiotici autonomamente. Il rapporto con questi farmaci e' stato complicato anche dall'ondata influenzale del nuovo virus pandemico A, su cui c'e' molta incertezza rispetto al ruolo terapeutico di questi farmaci. Nell'influenza stagionale almeno la meta' degli italiani sa che l'antibiotico deve essere somministrato solo in caso di complicanze, mentre solo il 30% sa che la stessa regola vale anche per l'influenza A, e un altro 30% e' indeciso su cosa fare degli antibiotici in caso di pandemia. 22-02-2011 11:36 SVEZIA/Staminali contro i danni tumorali da cicatrizzazione delle ferite Uno studio dell'Istituto Karolinska mostra che i processi attivi messi in opera per cicatrizzare le ferite possono far crescere il numero e la dimensione dei tumori della pelle. Il carcinoma basocellulare BCC) della pelle e' il cancro piu' comune. Studi anteriori hanno gia' descritto un maggiore rischio di BCC associato alle ferite croniche e acute. Questo nuovo studio del Karolinska Institut descrive per la prima volta, a livello cellulare, il meccanismo sottostante. “Noi crediamo che l'esposizione ai raggi UV del sole, associato ad un processo di rigenerazione tissutale attivo e' una combinazione pericolosa che fa aumentare il rischio di sviluppare un carcinoma basocellulare”, dice Run Toftgarde, professore al Karolinska e autore principale dello studio. Lo scienziato sottolinea che esistono prove epidemiologiche che danno fortemente credito all'ipotesi secondo cui i colpi di sole gravi -sufficientemente gravi per danneggiare i tessuti- costituiscono un fattore di rischio in piu' per lo sviluppo del BCC. Un sistema di tracciamento e' stato utilizzato nello studio per determinare dove e in quale cellula ha inizio la formazione delle cellule tumorali. Questo tracciamento consente di seguire questa cellula e l'insieme delle cellule figlie. Nel contempo i ricercatori hanno constatato che le cellule staminali dei folicoli dei capelli contribuiscono attivamente alla guarigione delle ferite e che queste cellule staminali, e/o le staminali delle loro cellule figlie, migrano dal folicolo del capello per favorire la cicatrizzazione delle ferite. Dopo la cicatrizzazione della ferita, le cellule staminali del folicolo dei capelli e delle loro cellule figlie presenti nella parte non-foliculare della pelle, acquisiscono la capacita' di avviare la formazione del tumore li' dove esse si trovano. Inoltre, lo studio mostra che tutti i tipi di ferite possono aumentare la formazione dei tumori. “Si puo' supporre che la combinazione dei danni ai tessuti causati da gravi colpi di sole, cosi' come i danni al DNA o le mutazioni causate dai raggi UV, abbiano un effetto simile”, spiega Toftgard. 22-02-2011 08:58 ITALIA/Biotestamento. Saviano attacca legge: vespaio di polemiche L'intervento dello scrittore Roberto Saviano, che ha attaccato duramente il ddl, e' stato ieri al centro di polemiche. 'Sembra un ddl liberale - ha affermato Saviano - ma non lo e': complica le cose, burocratizza e non va nella direzione della libera scelta'. Questa, ha proseguito, "‚ una battaglia che riguarda la vita, la costruzione della democrazia, è un passo verso la libertà perch‚ è un passo verso la scelta", e quella fatta da Beppino Englaro per la figlia Eluana, ha aggiunto, e' "una battaglia di democrazia". Le parole di Saviano, cui ha fatto eco il presidente di Sinistra ecologia liberta', Nichi Vendola ("c'e' bisogno di una battaglia di civilta'" per 'garantire i diritti di ciascuno di noi') hanno creato un vespaio di polemiche. "Saviano, illiberale sara' lei!', risponde allo scrittore il vice-presidente del Senato Domenico Nania (Pdl). Non si puo' definire illiberale un ddl, come il testo Calabró, che è il risultato di un confronto serrato che si è svolto secondo le regole e dentro il luogo in cui vive la democrazia". Parla di 'malafede' di Saviano, Cesare Giardina, presidente dei Giovani del Pdl: "definire 'burocrazia' l'alimentazione - osserva - e l'idratazione di un malato è una bugia; definire 'imposizione' l'offerta di cure ed assistenza a delle persone che ne hanno bisogno è una bugia; definire una battaglia di libertà la volontà di sopprimere dei malati è una bugia'. In difesa del ddl il cui esame riprendera' a marzo (e' ancora atteso il parere della commissione Giustizia della Camera) il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella ricorda che "il testo oggi da' a tutti la possibilita' di scegliere a quali terapie sottoporsi quando non si sia piu' in condizione di esprimere la propria volonta'. La verità è che non si vuole affermare la libertà di scelta delle cure ma si chiede l'eutanasia". Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl, invita invece i cattolici a riflettere sul laicismo del Pd. Contro il ddl sul biotestamento ieri l'associazione Luca Coscioni, insieme al coordinamento laico nazionale, che raggruppa una quarantina di associazioni in tutta Italia, ha organizzato un sit-in davanti a Montecitorio. Per protestare contro l'approvazione del provvedimento e dire 'no' alla "tortura di stato". 22-02-2011 07:25 SPAGNA/Pronto soccorso. Piu' del 30% dei malati e' curato male  Uno ogni tre pazienti che usufruisce dei servizi d'urgenza di un oepsdale ha problemi derivati dai farmaci che sta gia' assimilando. In seguito alla infettivita' del trattamento, si manifesta una grave reazione a causa del proprio farmaco o dalla interazione che quest'ultimo ha con altri che il malato sta assumendo. L'80% di questi casi potrebbero essere evitati. Uno studio dell'Universita' di Granada rivela come l'automedicazione, il tabagismo o l'aver utulizzato ricette di medici differenti incrementano in modo considerevole questa situazione. Quello che gli esperti chiamano "risultati negativi associati al trattamento" provoca tra 15 e 20 mila morti all'anno, secodo vari studi medici. E non e' solo una questione di salute pubblica perche' questo problema provoca perdite di diversi milioni per la sanita' pubblica. Il costo medio di un paziente che si rivolge al pronto soccorso per questi problemi (e che non ha bisogno di essere ricoverato in ospedale) e' di 130 euro. Non e' una piccola cifra. Nei tre mesi che e' durato lo studio, i problemi connessi alla medicazione, neigli ospedali presi a campione, sono costati piu' di un miione di euro, con piu' di 130 professionisti che hanno raccolto dati di 4.611 pazienti. 21-02-2011 19:46 USA/Uso amfetamine scatena Parkinson. Studio Secondo uno studio presentato durante il congresso annuale dei neurologi americani le amfetamine possono favorire l'insorgenza del Parkinson. E' quanto si legge in una ricerca condotta su oltre 66.000 persone che ha constatato un aumento dei casi di circa il 60% tra gli assuntori di sostanze come benzedrina e dexedrina rispetto a chi non ha mai usato i farmaci. Questa classe di molecole viene spesso usata con diverse indicazioni: per aumentare lo stato di veglia e attenzione nei soggetti con disturbo da deficit di attenzione o narcolessia oppure per ridurre la fame e perdere peso, spesso anche al di fuori del controllo medico. Il meccanismo sul quale agiscono e' il rilascio e la captazione della dopamina, neurotrasmettitore coinvolto nello sviluppo del Parkinson. Saranno necessari ulteriori studi per precisare la relazione tra i due fattori, ma se i dati confermassero questo legame, spiega uno dei ricercatori, Van Den Eeden del Kaiser Permanente Northern California di Oakland (Usa), 'l'uso di queste sostanze dovrebbe essere considerato con attenzione da parte dei medici prima di ogni prescrizione', monitorando anche gli usi illeciti. 21-02-2011 19:33 /Restrizioni all'uso di uno stimolante Molti studenti usano stimolanti che contengono il principio attivo Modafinil per reggere alle notti di concentrazione prima di un esame. Ma non lo potranno più fare. L'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha concluso le sue valutazioni su quel prodotto e ha deciso che potrà essere prescritto solo nel trattamento della sonnolenza associata a narcolessia. Dovrà essere invece escluso in caso di eccessiva sonnolenza unita alla sindrome delle apnee ostruttive del sonno, nella cura dei disturbi del sonno di chi cambia il turno di lavoro e naturalmente dalla modalità off-label (al di fuori delle indicazioni ufficiali). La revisione del farmaco, autorizzato in 21 Stati europei, deriva dalle segnalazioni di problemi di sicurezza connessi a disordini di tipo psichiatrico, reazioni cutanee e ai tessuti sottocutanei. La conclusione degli esperti è che il farmaco offre più benefici che rischi nei pazienti affetti da narcolessia, mentre nelle altre indicazioni i rischi superano i benefici. 21-02-2011 18:14 USA/Allattamento al seno. Michelle Obama e un dibattito un po' assurdo Non spetterebbe a ciascuna donna decidere se allattare al seno oppure no? Troppo facile. E' bastato che la first lady statunitense sostenesse che l'allattamento naturale è un buon antidoto contro il sovrappeso per innescare una ridda di reazioni. La tesi di Michelle Obama non è condivisa da tutti, ma a dare fuoco alle polveri è stata la riduzione dell'imposta sulla pompa tiralatte quasi in contemporanea con l'opinione espressa dalla moglie del presidente a una tavola rotonda. E subito è partita l'accusa d'indottrinamento. Perché della riduzione devono avvantaggiarsi le mamme con un lavoro esterno cui fa comodo la pompa tiralatte, e non quelle che restano a casa ad allattare o chi opta per il latte in polvere? E poi, chi l'ha detto che l'allattamento al seno sia davvero migliore? Secondo il Washington Post, per la deputata repubblicana Michelle Bachmann c'è stato un indebito condizionamento da parte dello Stato. E Sarah Palin, ex Governatrice dell'Alaska, candidata alle presidenziali del 2012 e cinque volte madre, sostiene che Michelle Obama vuole frenare l'aumento del prezzo del latte. Poi ci sono le lobby che portano l'acqua al proprio mulino. Marsha Walker, direttrice della National Alliance for Breastfeeding Advocacy (più o meno Associazione nazionale per la tutela dell'allattamento) sostiene che le esponenti dell'opposizione strumentalizzano il tema. Così, se all'inizio si è trattato di una semplice frase, alla fine la portavoce di Michelle Obama ha dovuto faticare non poco per darle un senso politicamente corretto. "Allattare è un fatto molto personale per ogni donna. Noi cerchiamo solo di agevolare le donne che già avevano deciso in quel modo." Il "noi" si riferisce al Governo, non alla first lady. 21-02-2011 15:06 SVIZZERA/Con la videocamera verso una morte liberamente scelta La sera del 17 febbraio, la Televisione Svizzera ha trasmesso un documento che ha creato scalpore prima ancora della sua messa in onda. Il filmato racconta di un medico di 56 anni affetto da sindrome maniacodepressiva dagli anni novanta, che sceglie di morire aiutato dall'associazione d'assistenza al suicidio Exit e si fa riprendere dalla tv nelle sue ultime settimane di vita. Il servizio intendeva mostrare "il crinale su cui si muove l'aiuto al suicidio".  Può fare impressione sapere che qualcuno accetti di rendere pubblica una situazione esistenziale così intima, di sicuro la tv in veste d'intermediario non è sfuggita all'accusa di sensazionalismo. In realtà, il documento non è "urlato". Mostra un uomo intelligente deciso a morire. L'autore, Hanspeter Baeni, accompagna colui che è stato un medico e un imprenditore di successo a congedarsi dai suoi amici. E lo segue durante l'ultimo giorno mentre si reca in un bel ristorante con il suo migliore amico, visita una mostra di Picasso, e si fa accompagnare in taxi nel luogo dove morirà assistito da Exit. La scena della morte non si vede, solo dopo la bara caricata sull'autofunebre. Nel filmato l'autore dà voce anche a chi contesta l'assistenza al suicidio per i malati psichici, interroga gli amici, intervista una rappresentante di Exit, e dunque inquadra il tema in una cornice complessa. Né gli si può rimproverare di voler indurre (involontariamente) all'emulazione, sebbene una simile conseguenza non la si possa mai escludere. Il filmato non si sofferma né sul vissuto né sulla malattia del protagonista. 21-02-2011 13:50 ITALIA/Mozzarelle blu. 4 segnalazioni in Val d'Aosta Alcune confezioni di mozzarelle blu sono state segnalate oggi in quattro negozi valdostani dal sistema di allerta alimentare regionale. Sono in corso, in queste ore, le operazioni di ritiro da parte dell'Azienda Usl della Valle d'Aosta. Il lotto di formaggi ('Mozzarelle fior di latte in poker' prodotte dal Caseificio pugliese, con scadenza il 18 febbraio) presenta - secondo quanto pubblicato sul sito della Regione - un 'rischio microbiologico' con una 'possibile concomitanza di agenti patogeni in concomitanza con colorazione blu'. 'L'esito dei ritiri - ha spiegato Carlo Bandirola, direttore del servizio igiene degli alimenti di origine animale dell'Azienda Usl - si conosceranno in serata, e' possibile che i prodotti siano gia' stati venduti'. 21-02-2011 13:26 ITALIA/Alcool e giovani. Relazione ministero Salute Alcol e giovani, una relazione pericolosa e sempre piu' precoce. In Italia il consumo a rischio riguarda circa mezzo milione di ragazzi e ragazze minorenni, sempre piu' attratti dal fenomeno del binge drinking, ossia il bere grandi quantita' di alcol nel giro di poche ore, apposta per ubriacarsi. Un vizio che si inizia a scoprire troppo presto, gia' a 11 anni. E' quanto emerge dalla settima Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati in materia di alcol, inviata dal ministero della Salute ai presidenti di Camera e Senato, e pubblicata sul sito del dicastero di Lungotevere Ripa. In generale il consumo a rischio riguarda il 15,8% degli italiani al di sopra degli 11 anni, per un totale di quasi 8 milioni e mezzo di persone. Tanti, tra chi alza troppo il gomito, i minori - circa 475 mila (il 18,5% dei ragazzi e il 15,5% delle ragazze al di sotto dei 16 anni) - mentre in questa fascia il consumo dovrebbe essere pari a zero. Circa 3 milioni gli anziani (il 44,7% dei maschi e l'11,3% delle femmine di oltre 65 anni), per i quali il consumo a rischio coincide prevalentemente con il consumo giornaliero non moderato, soprattutto durante i pasti. Un dato allarmante riguarda pero' il consumo di alcol lontano dai pasti. Una pratica che, secondo il rapporto del ministero, negli ultimi 10 anni sta sempre piu' prendendo piede, soprattutto tra le donne. Il binge drinking, modo di bere che ha origini nordeuropee, ha riguardato nel 2009 il 12,4% degli uomini e il 3,1% delle donne ed e' ormai abitudine stabilmente diffusa, soprattutto nella popolazione maschile di 18-24 anni (21% circa) e di 25-44 anni (17,4%). Pratica il binge drinking anche una buona percentuale di donne fra i 18 e i 24 anni  (7,9%) e fra le giovanissime di 11-15 anni il fenomeno appare piu' diffuso che fra i coetanei maschi. Il consumo a rischio fuori pasto ha riguardato nel 2009 il 34,4% dei maschi e il 22,8% delle donne di eta' compresa fra gli 11 e i 25 anni. Gia' a 18-19 anni la quota dei consumatori e' vicina a quella media della popolazione e la percezione della disponibilita' di bevande alcoliche e' tra i giovani italiani fra le piu' alte in Europa. Secondo il rapporto del ministero, quasi la meta' (45,4%) delle diagnosi ospedaliere per patologia totalmente legata al consumo di alcol riguarda persone di oltre 55 anni, ma da alcuni anni la percentuale di diagnosi alcol-correlate appare in aumento nella classe di eta' 36-55 anni, mentre continua a diminuire nella fascia di eta' 15-35 anni. La percentuale di diagnosi ospedaliere per cirrosi epatica alcolica si presenta in crescita da qualche anno in rapporto alle altre diagnosi di ricovero alcolcorrelato, passando tra il 2000 e il 2008 dal 26,30% al 35%. Gli alcol-dipendenti in trattamento nei servizi pubblici sono in costante aumento dal 1996 e nel 2008 ne sono stati rilevati 66.548. Fra questi, la percentuale dei giovani al di sotto dei 30 anni rappresenta il 10,2% del totale, con un valore in crescita rispetto a quello della precedente rilevazione (10%). Nonostante la quota importante di popolazione esposta a una vasta gamma di rischi legati all'alcol - si legge nella nota pubblicata sul sito del ministero della Salute - i dati della Relazione segnalano anche qualche positiva tendenza nell'evoluzione di alcuni indicatori di rischio, in relazione sia alla popolazione piu' giovane (diminuzione dei consumi fuori pasto tra i maschi di 14-17 anni, diminuzione degli atteggiamenti di tolleranza nei confronti dell'ubriachezza tra da i giovani studenti di 15-19 anni, diminuzione della quota di giovani studenti che si ubriacano) che a quella anziana di oltre 65 anni (lieve diminuzione del consumo a rischio in entrambi i sessi). Inoltre, si presentano in costante calo il tasso nazionale di mortalita' per cirrosi epatica e quello di ricovero ospedaliero per patologie totalmente alcolcorrelate. E ancora, appare in lieve calo da qualche anno la percentuale dei nuovi utenti al di sotto dei 20 anni in trattamento nei servizi alcologici. Resta ferma infine la minore diffusione tra i giovani, rispetto ai coetanei europei, di consumi a rischio quali i consumi frequenti, il binge drinking e le ubriacature. 21-02-2011 13:00 AUSTRALIA/Influenza. Testato vaccino unico per ogni tipo Basta uno spruzzo nel naso per proteggere contro tutti i tipi di influenza stagionale e non solo. Ricercatori australiani hanno testato con successo in laboratorio un vaccino sintetico che immunizza in un solo colpo contro molti ceppi di influenza, incluso l'H5N1, il virus dell'influenza aviaria, raggiungendo in questo caso i livelli di protezione degli antivirali piu' efficaci in circolazione. Lo studio guidato da Darren Millen, virologo dell'Universita' di Adelaide, e' pubblicato sul Journal of General Virology. I test di laboratorio dimostrano che il prototipo e' efficace nel 100% dei casi. 'Il vaccino viene somministrato con una nebulizzazione nel naso', spiega Millen, evitando cosi' iniezioni non gradite a molti. E' anche a prova di allergia, in quanto di produzione sintetica, quindi non coltivato nelle uova come avviene per i sieri tradizionali, sconsigliati a chi e' allergico alle proteine dell'alimento. Infine non sara' necessario attendere ogni anno i nuovi ceppi di influenza per avviare la 'coltivazione' degli anticorpi specifici, in quanto il super-vaccino attacca i peptidi del virus anche quando questi sono differenti o mutano. 18-02-2011 18:54 ITALIA/Giovani e comportamenti a rischio. Uno su quattro in Emilia Romagna Piu' di un adolescente su quattro, in Emilia-Romagna, presenta comportamenti a rischio e considera non soddisfacente la propria condizione psicofisica. E' quanto emerge dall'indagine internazionale 'Health Behaviour in School-aged Children (HBSC)', condotta su un campione di 3.319 ragazzi emiliano-romagnoli di 11, 13 e 15 anni. I risultati sono stati presentati a Forli' nel congresso 'Beneficio psicofisico e comportamenti a rischio in adolescenza', organizzato dal Dipartimento di Sanita' Pubblica dell'Ausl di Forli'. Lo studio ha affrontato innanzitutto l'aspetto della 'Qualita' della relazione nei contesti di vita degli adolescenti', ovvero famiglia e scuola. Sotto il primo aspetto, l'indagine mostra come al crescere dell'eta' aumenti la quota di ragazzi che ritengono problematico parlare coi propri genitori. A 11 anni il dialogo con la figura paterna risulta facile o molto facile nel 67% dei casi, percentuale che arriva all'85% per quello con la madre, mentre a 15 anni oltre la meta' degli intervistati ritiene difficile il rapporto col padre, e uno su tre quello con la madre. Anche a quest'eta', quindi, risulta piu' facile relazionarsi con la madre (68%) rispetto che col padre (44%). Le femmine hanno maggiori problemi a parlare col padre rispetto ai maschi, e la forbice si allarga all'aumentare dell'eta': la differenza e' intorno al 12% a 11 anni e balza al 22% a 15 anni. Non e' cosi', invece, nei rapporti con la madre, come testimonia lo scarto di appena il 2%. Passando alla scuola, anche in questo caso il rapporto tende a peggiorare con l'eta'. Il dato che piu' colpisce e' l'elevata percentuale di chi dichiara che la scuola 'non gli piace tanto' o 'non gli piace per nulla': ha espresso questo giudizio oltre il 44% dei tredicenni e il 43% dei quindicenni. Per quanto riguarda il bullismo, il fenomeno sembra decrescere col progredire dell'eta', tuttavia il 14% degli undicenni, quasi il 10% dei tredicenni e il 6% dei quindecenni dichiara di essersi dovuto confrontare con questa esperienza. Per quanto riguarda la percezione che gli adolescenti hanno della propria salute, mediamente il dato e' positivo, visto che la considera buona o eccellente il 91% degli undicenni, il 90% dei tredicenni e l'86% dei quindicenni, tuttavia la maggioranza del campione (dal 72% degli undicenni all'83% dei quindicenni) denuncia di avvertire sintomi di malessere (mal di testa, mal di stomaco, mal di schiena), da una volta al giorno a una alla settimana, in contraddizione, quindi, con la percezione positiva prima indicata. Elevata anche la percentuale di ragazzi che dichiarano di aver assunto farmaci nell'ultimo mese, pari al 65% (57% dei maschi, 72% delle femmine). La propensione all'uso di medicinali che alterino o ripristino un equilibrio alterato e' vista come indicatore di una piu' generale ricerca di soluzioni 'miracolose' al disagio. Proprio con riferimento al capitolo sostanze, durante il congresso si e' affrontato il nodo dell'atteggiamento degli adolescenti verso fumo, cannabis, e alcol. L'abitudine tabagica tende a crescere con l'eta', passando dall'11% dei ragazzi di 11 anni al 23% di quelli di 15 anni. L'iniziazione al fumo avviene a 13 anni, e i motivi che spingono ad accendere la sigaretta sono in larga maggioranza la volonta' di sentirsi 'piu' grande' o di far parte di un gruppo. Per quanto riguarda l'alcol, il consumo cresce dal 33,47% degli undicenni al 79,11% dei quindicenni; fra questi il 6,28% dichiara di bere ogni giorno, il 25,88% ogni settimana. Il 13,58% dei quindicenni inoltre ammette di essersi ubriacato almeno due volte nella vita, contro l'1,2% degli undicenni e l'1,93% dei tredicenni. Sempre i 15enni sono particolarmente esposti a una delle modalita' di consumo piu' a rischio, il cosidetto 'binge', ovvero il consumo di sei o piu' bevande alcoliche in un'unica occasione: un comportamento, secondo l'indagine, che riguarderebbe il 38% dei maschi e il 24% delle femmine. Tuttavia, il fatto che in Italia il primo contatto con l'alcol avvenga in famiglia, in occasioni di festa, rappresenta un fattore di protezione in quanto, dopo l'adolescenza, si torna di solito a livelli di consumo normali. Spesso collegata all'assunzione di alcol e' l'assunzione di cannabis, ammessa pero' solo dal 12,6% dei quindicenni, con una minore propensione fra le femmine: il 5,84% ne ha fatto uso occasionalmente, il 3,24% in modo piu' continuativo. Tanto per la cannabis quanto per l'alcol, le ragioni che spingono a provare sono la noia, il desiderio di giocare col rischio, di provocare gli adulti, di seguire gli amici, o di lenire sofferenza. L'indagine ha affrontato anche il discorso della sessualita', limitandosi in questo caso ad un campione di 1.086 ragazzi di 15 anni, equamente divisi fra maschi e femmine. Il 18,8% di questi ha dichiarato di aver gia' avuto rapporti sessuali completi. L'eta' del primo rapporto si attesta a 14 anni per le ragazze e a 15 per i ragazzi, mentre sul fronte della prevenzione l'80% dei maschi dichiara di aver utilizzato il preservativo, percentuale che scende al 70% fra le femmine. A questo proposito, studi internazionali dimostrano che i giovani tendono a riportare una frequenza maggiore di comportamenti protettivi, come appunto l'uso del preservativo, rispetto a quelli realmente adottati. Le informazioni in ambito sessuale vengono ricercate soprattutto consultando amici, genitori o internet; tuttavia in Emilia-Romagna ben 40.000 adolescenti frequentano gli spazi giovani. 18-02-2011 18:40 ITALIA/Alcool, droga e stress. Medici e morbo di burnout Test antidroga obbligatori per medici, infermieri e ostetriche. E' questa la proposta messa a punto dal Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, che presto dovrebbe arrivare sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni. Un'iniziativa che assume particolare rilievo dopo l'episodio accaduto a Napoli, dove un ginecologo avrebbe esercitato la professione sotto effetto di cocaina. E non si tratta, purtroppo, di un caso unico. Sono infatti almeno 5 mila i medici italiani che, smarriti e sotto stress, si rifugiano in alcol e droghe, soprattutto cocaina. Un numero che fa impressione, se si pensa che si tratta di professionisti che si occupano della salute dei cittadini. E' l'ultima fotografia sui medici italiani colpiti da burnout (dipendenza patologica professionale), una malattia pericolosa che, se non curata, puo' portare anche a soluzioni estreme. A scattarla e' Beniamino Palmieri, professore di chirurgia dell'Universita' degli Studi di Modena e Reggio Emilia e coordinatore del progetto 'Medico cura te stesso', network che ha, tra gli obiettivi, proprio la tutela dei camici bianchi che si ammalano o che vengono colpiti da bornout. Il fenomeno riguarda in Italia il 30% dei medici over 50. Praticamente 1 su 3. Lo scenario - illustrato in anteprima all'Adnkronos Salute - verra' presentato dettagliatamente nel corso del II convegno nazionale del network coordinato da Palmieri, in programma il 4 e 5 marzo a Milano. "I medici - spiega Palmieri - nonostante abbiano dei livelli di mortalita' inferiori rispetto alla media della popolazione, hanno pero', un rischio maggiore d'essere affetti da alcuni problemi di natura fisica e psicologica. Chi esercita questa professione, rispetto alla media della popolazione, e' maggiormente interessato da una o piu' delle tre 'd': drugs, drink and depression, vale a dire farmaci, alcolismo e depressione, compreso il suicidio". Non e' un caso che, in tutto il mondo, il tasso di suicidi tra i camici bianchi e' due volte superiore a quello della popolazione generale tra gli uomini e addirittura quattro volte tra le donne. Numeri da brividi, che hanno origine proprio dalle dipendenze legate alla professione. "Il burnout - spiega Palmieri - e' una sindrome caratterizzata da stress lavorativo, esaurimento (tensione emotiva, ansieta', irritabilita' ovvero noia, apatia, disinteresse), conclusione difensiva (distacco emotivo dal paziente assistito, cinismo, rigidita')". A rimanerne colpiti, tra i medici, sono in tanti: "Si stima - sottolinea l'esperto - un 30% dei camici bianchi con piu' di 50 anni". A farne le spese sono soprattutto anestesisti, chirurghi, ginecologi e medici del pronto soccorso, in maggioranza uomini (nell'80% dei casi). "Tutti medici - spiega Palmieri - sottoposti a grande stress. Molti lavorano 50-60 ore a settimana, ma il sovraccarico non e' solo di fatica: c'e' quello emozionale e, sempre di piu', c'e' il peso della burocrazia e dei conflitti tra colleghi. A tutto cio' si sommano fattori culturali che rendono piu' difficile per i dottori chiedere aiuto". E infatti sono davvero pochi quelli che lanciano una sorta di Sos. Si contano sulle dita di una mano. "Circa il 99% dei camici bianchi in difficolta' - sottolinea l'esperto - non vuole o non sa a chi rivolgersi. Di questi - aggiunge - il 45% si autocura". E resta al lavoro. "La quasi totalita', anche tra quelli che fanno uso di droga, soprattutto cocaina, e alcol, trova una coesistenza tra professione e abusi". A finire nel tunnel della dipendenza sono soprattutto i medici piu' bravi e stacanovisti. "A cadere nella trappola - spiega Palmieri - sono proprio i camici bianchi che dedicano tutta la lora vita al lavoro. Sempre pronti a correre in ospedale e sostenere turni massacranti". Professionisti 'scoppiati' che iniziano a essere depressi e a rifugiarsi nell'alcol o nella droga o in entrambi. Svariate le forme depressive. "Ci sono - spiega l'esperto - quelle che si manifestano con rabbia e irritabilita'. E ancora, casi in cui prevalgono mal di testa, nausea, disturbi del sonno". Le conseguenze di questo quadro clinico non possono non riflettersi anche sull'attivita' medica. "Aumenta ad esempio - afferma Palmieri - il rischio di ferirsi con un bisturi, o di pungersi con una siringa". A rimetterci e' anche il rapporto con il paziente. "Studi scientifici - hanno infatti dimostrato che un medico stressato non solo e' meno disponibile al dialogo, ma rischia piu' facilmente di commettere errori, anche fatali". Per far fronte a questo tipo di problemi ci si dovrebbe rivolgere a strutture assistenziali pubbliche, ma non e' cosi' semplice. "Il piu' delle volte - spiega Palmieri - il medico non chiede aiuto, perche' ha paura di essere riconosciuto e di avere ripercussioni sulla carriera". C'e' poi un altro fattore che non facilita la risoluzione del problema. Non tutti i medici colpiti da burnout sanno davvero di trovarsi in difficolta'. "C'e' un 15% di camici bianchi che ignora di esserne colpito. E circa il 18% convive con uno stato cronico di depressione". Intanto, a fronte di dottori inconsapevoli e di una rete di assistenza debole, il fenomeno cresce. "Negli ultimi cinque anni - spiega l'esperto - il burnout nel nostro Paese e' aumentato ogni anno dell'1%". Un trend che sembra trovare conferma in alcuni episodi balzati di recente alle cronache, con medici protagonisti di strane storie. L'ultimo caso in ordine di tempo e' quello di una guardia medica di 58 anni che, a Roma, beveva durante il servizio. Avrebbe dovuto rispondere al telefono dell'ambulatorio e all'occorrenza curare i malati, di persona oppure dando indicazioni via cavo. Invece era spesso ubriaco. Oppure non c'era, avendo l'abitudine di anticipare di parecchio il suo orario di fine turno. Fatto sta che si e' ritrovato imputato in un'aula del tribunale di Roma, con l'accusa di interruzione di servizio di pubblica utilita' e minacce nei confronti dei suoi colleghi che, dopo mesi di sopportazione, lo avevano denunciato provocandone la sospensione. E lui, per vendicarsi, aveva cominciato a telefonare a tutte le ore, sulle linee riservate alle emergenze sanitarie, per riempirli di minacce e di improperi. Un altro camice bianco finito recentemente sulle pagine dei giornali per motivi tutt'altro che medici e' quello che, in servizio in un pronto soccorso del napoletano, e' stato sorpreso dai Carabinieri a comprare cocaina. Ma in fatto di droghe l'episodio che ha fatto piu' scalpore si e' registrato a dicembre a Galatina, in provincia di Lecce, dove il direttore sanitario dell'ospedale 'Santa Maria Caterina Novella' ha addirittura inviato una circolare interna per ammonire il personale medico e gli infermieri a non fare uso di cocaina durante l'orario di servizio. L'invito era stato rivolto dopo alcune segnalazioni anonime giunte alla direzione sanitaria del nosocomio salentino. A pagarne il conto e' stato pero' proprio il direttore sanitario, che e' stato sospeso dalla direzione generale dell'Azienda sanitaria. Naturalmente il problema e' internazionale e varca i confini italiani. Anche se negli altri Paesi sembra esserci una maggiore attenzione al fenomeno. "In Italia, da questo punto di vista siamo indietro", sottolinea Palmieri. "Manca un monitoraggio attento del fenomeno. Il ministero della Salute del Galles - aggiunge - sta ad esempio compilando un registro dei medici e studenti di medicina che hanno avuto esperienza di malattie psichiatriche o di abuso di sostanze, in modo da stabilire come queste persone possano continuare a lavorare o studiare proteggendo l'interesse pubblico". Nel corso del II congresso del network 'Medico cura te stesso', verranno presentati anche altri studi internazionali sulla materia. "E' stato svolto - spiega Palmieri - uno screening sui medici australiani e neozelandesi attraverso un questionario di valutazione dell'ansia e della depressione, che ha evidenziato come i piu' alti livelli di stress si potessero riscontrare fra i medici di famiglia, rispetto alla media della popolazione. Conclusioni simili sono risultate da uno studio condotto in Gran Bretagna in cui si ricercava una correlazione tra la personalita' e l'attivita' lavorativa, mediante un questionario relativo ad ansia e depressione nei medici di base". I risultati dell'indagine sono eloquenti: "Si e' notato - spiega l'esperto - che i casi di depressione (10% non grave e 16% borderline) erano statisticamente associati alla mancanza di tempo libero a causa del lavoro stressante per le continue richieste dei pazienti, alla quantita' ingente di telefonate, a una vita frenetica, all'essere single e senza figli, all'abuso di alcol, all'obesita', a una carriera insoddisfacente e a lavorare in ambienti poco stimolanti". Per il presidente nazionale della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), Amedeo Bianco, "in Italia si fa ancora troppo poco per contrastare il fenomeno dei medici colpiti da burnout. Servono politiche attive e l'istituzioni di un osservatorio ad hoc". Per il numero uno della Fnomceo, "quella del medico e' un'attivita' con grosse responsabilita', soggetta a forte stress. Negli Stati Uniti - aggiunge - e' considerata una professione ad alto rischio sociale". E da noi? "Nel nostro Paese, purtroppo - sottolinea Bianco - non si fa molto in materia. La prima cosa da fare sarebbe quella di iniziare a rilevare il fenomeno, ad esempio istituendo un osservatorio ad hoc. Insomma - conclude il presidente della Fnomceo - se si vuole affrontare il problema sono necessarie politiche di contrasto attive". 18-02-2011 18:31 ITALIA/Test antidroga a medici e infermieri. Radicali contro 'Sarà la Conferenza Stato-Regioni a doversi esprimere sulla proposta di test obbligatorio anti-droga ai medici. Si tratta di una misura da regime neototalitario che vuole imporre con violenza e imbecillità una pratica invasiva sul corpo di centinaia di migliaia di cittadini. Ci auguriamo che i presidenti delle Regioni vogliano almeno in questa occasione opporsi a una misura buona solo per la propaganda ideologica di regime'. A sostenerlo e' Marco Cappato, segretario dell'associazione Luca Coscioni. 'Come Radicali prenderemo ogni iniziativa utile ad opporci in sede politica e giudiziaria al test fascista sulla droga', conclude Cappato. 18-02-2011 10:42 /Alcool. Oms fotografa il consumo nel mondo: in crescita soprattutto fra i giovani Il consumo medio mondiale di alcool e' di 6,13 litri per abitante da piu' di 15 anni (calcolato su una media tra il 2003 e il 2005), secondo il rapporto Oms pubblicato lo scorso 11 febbraio. Per l'Organizzazione Mondiale della sanita' il 4% dei morti in tutto il mondo e' legato all'alcool, percentuale che diventa del 9% tra i giovani 15/29enni. Circa il 30% dell'alcool e' prodotto illegalmente. I Paesi che ne consumano di piu' sono Russia, Gran Bretagna, Francia, Germania ed Europa dell'est con piu' di 12,5 litri a testa per ogni anno. A seguire si trova il resto d'Europa, Argentina ed Australia con piu' di 10 llitri. L'Oms nota che il consumo e' stabile dall'inizio degli anni 90 nei Paesi ricchi, ma che e' in forte aumento nei Paesi in via di sviluppo, in Asia e in Africa. L'80% dei Paesi registra la crescita essenzialmente presso i giovani. I consumi minori sono in Medio Oriente, Maghreb e l'Africa in generale. Ma siccome buona parte della produzione non e' legale, i dati sono relativi. Birra, vino e superalcolici La birra domina nelle Americhe, in Oceania e nella maggior parte dei Paesi d'Europa. I francesi, gli italiani e gli argentini preferiscono il vino, cosi' come l'Europa dell'est, la Russa e l'Asia sono bevitori di superalcolici In che modo si beve I russi e gli ucraini hanno modi di consumo tra i piu' pericolosi per la salute, seguiti da Kazakshtan, Messico e Africa del Sud. I modi di consumo meno pericolosi, invece, si trovano nell'Europa dell'Ovest (Italia, Francia, Spagna, etc). Un'alta mortalita' I Paesi dell'ex-Urss sono i piu' colpiti dalla mortalita', tra il 10 e 14% della popolazione. Seguiti dall'America del Sud e centrale (5-10%). L'Europa (sistema sanitario e modi di consumo), l'Africa dell'Ovest e i Paesi Arabi (bassi consumi) sono i meno toccati dalla mortalita'. Qui il rapporto completo Qui il profilo per l'Italia 18-02-2011 10:14 USA/Mamma presta utero a figlia per gravidanza  Kristine Casey, 61enne americana della Virginia, ha portato in grembo il suo nipotino, perchè la figlia non riusciva a rimanere incinta. La donna -racconta il Chicago Tribune- ha dato alla luce un maschietto sano, Finnean, in una clinica di Chicago, Illinois, con taglio cesareo e senza complicazioni. Per Kristine Casey è stata una felicità enorme: "I tre più bei momenti della mia vita sono stati la nascita delle mie tre figlie. Volevo riviverlo e allo stesso tempo fare qualcosa di speciale per una persona cara", ha spiegato la neo-nonna. La figlia 35enne, Sara Connell, tentava da anni di avere un figlio e nel 2004 si era sottoposta a una fecondazione in vitro, ma ha rinunciato dopo due aborti. E' stata la mamma-nonna a proporsi, nonostante fosse già in menopausa da una decina di anni. Nessun problema: la 61enne si è sottoposta a dosi massicce di ormoni prima di farsi impiantare l'ovulo della figlia. Il capo del reparto di medicina riproduttiva della clinica universitaria di Chicago, David Cohen, ha spiegato che "i rischi di una gravidanza a questa età sono molto alti" e le pazienti "vanno avvertite". Le condizioni fisiche di Casey, secondo il medico, tuttavia, erano molto buone: "Molte 49enni non sono così in forma come questa 61enne", ha dichiarato. Nel frattempo Kristine si sta riprendendo nella clinica di Chicago, ma presto tornerà in Virginia per dedicarsi al suo ruolo di nonna, tanto più che Finnean è il suo primo nipotino. 18-02-2011 09:58 /Stop a sei sostanze tossiche La Commissione europea ha deciso di mettere al bando gradualmente in tutta l'Ue, entro i prossimi tre-cinque anni, sei sostanze chimiche cancerogene, tossiche per la riproduzione, persistenti o bioaccumulative che sono largamente usate in prodotti di consumo quali i deodoranti per ambienti, detersivi e detergenti, ammorbidenti per bucato, vernici, materiali sostitutivi del cuoio e della pelle per borse, scarpe e libri, colle e adesivi, materiali tessili, gomma, inchiostro per stampanti, nonché tappezzerie per case e automobili, mobili, pavimenti e tetti, materiali edilizi isolanti e ritardanti di fiamma, tubi e cavi. Il divieto riguarda gli ftalati Dehp (di-2-etilesil), Bbp (ftalato benzilico butilico) e Dbp (ftalato dibutilico), più altre tre sostanze: musk xylene (5-ter-butyl-2,4,6-trinitro-m-xylene), Mda (4,4'-diamminodifenilmetano), Hbccd (esabromociclododecano). La decisione è stata presa, per la prima volta, secondo il regolamento Reach (Registrazione, valutazione, autorizzazione delle sostanze chimiche), adottato nel 2006, e sulla base del lavoro affettuato dalla nuova Agenzia europea per le sostanze chimiche di Helsinki (Echa). Le sei sostanze chimiche saranno proibite per qualunque uso (tranne che come sostanze intermediarie nei processi di fabbricazione, o per l'utilizzo negli apparati medicali), a meno che la Commissione europea non le autorizzi espressamente su richiesta degli operatori, che dovranno dimostrare di poter controllare adeguatamente i rischi, e che i vantaggi per l'economia sono superiori ai rischi stessi ('inversione dell'onere della prova'). Inoltre, le sostanze in questione dovranno essere sostituite secondo uno scadenzario preciso con altre sostanze o metodi di fabbricazione alternativi, se sono disponbili sul mercato e fattibili tecnicamente ('principio di sostituzione'). L'Agenzia Echa sta effettuando la valutazione di altre 40 sostanze 'ad alto rischio' ('very high concern'), oltre a queste sei per cui ha già deciso la messa al bando. Echa e la Commissione europea mirano a concludere la valutazione per le prime 136 sostanze considerate più ad alto rischio entro il 2012, su circa 800 che si stimava fossero sul mercato all'epoca dell'entrata in vigore di Reach. ------------------------------------------- NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. 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