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 ITALIA - ITALIA - 'Nelle tue mani - medicina, etica e diritti' di Ignazio Marino
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Notizia 
4 settembre 2009 9:44
 
'Durante l'estate del 2008 partecipai a molti incontri con cittadini, intellettuali, parlamentari, c'erano le Feste dell'Unita' o Democratiche, come si chiamano adesso, c'erano i festival, le rassegne, gli incontri nelle piazze. Dopo un po', mi resi conto di un problema che diventava sempre piu' pressante e risiedeva nello scollamento marcato tra la base storica, i simpatizzanti democratici e i vertici di un partito che, nell'esigenza di conciliare gli opposti, rischiava di snaturarsi e soprattutto di apparire ambiguo, perdendo di credibilita'': e' l'analisi di Ignazio Marino, chirurgo e senatore del Partito Democratico, ora in corsa per la leadership del Pd, contenuta nel libro 'Nelle tue mani - medicina, etica, e diritti' (Einaudi), sugli scaffali dall'8 settembre. Il volume affronta la questione del testamento biologico, delle decisioni sui trapianti, dei progressi tecnologici e della durata della vita, ricordando i casi di Eluana Englaro e di Piergiorgio Welby.
'Mi auguro che una legge mal fatta, fondata sull'ideologia e sull'onda emotiva - scrive Marino - possa essere migliorata. I cittadini chiedono una cosa sola: poter lasciare delle indicazioni sulle cure che vorranno e su quelle che non vorranno, se un giorno perderanno la coscienza e con essa la possibilita' di esprimere il consenso alle terapie. Chiedono, in parole semplici, la liberta' di decidere'.
'Mi sono interrogato a lungo in questo periodo e vorrei che tutti si ponessero la mia stessa domanda: ma che paese e' - si chiede - un paese che limita la liberta' dei cittadini rispetto all'invasione del proprio corpo da parte della tecnologia medica? Che paese e' un paese dove i medici sono costretti a nutrire e idratare artificialmente i pazienti perche' lo prevede la legge? un paese che ha perso il suo umanesimo e forse anche il buon senso'. Secondo Marino, c'e' un'altra considerazione da fare: 'In nessun altro Paese al mondo si e' riusciti a scrivere in una legge che idratazione e nutrizione artificiali non sono trattamenti sanitari, perche' nessuno ha avuto l'arroganza di affermazioni cosi' contrarie alla conoscenza scientifica'.
'Nella maggior parte dei casi - sottolinea- le leggi sono state scritte chiedendo aiuto alle persone che conoscono la scienza e possono essere di conforto per evitare di produrre l'obbrobrio legislativo a cui siamo arrivati. Purtroppo questa legge cosi' dibattuta non servira' a nulla. una legge contro: contro la liberta' di scelta, contro i medici, contro i malati e i familiari, contro chi si confronta con la malattia che avanza inesorabilmente e si interroga sulla fine della vita'.
E, tuttavia, non si tratta solo di una singola legge: 'La questione e' piu' complessa e riguarda l'approccio della societa' italiana ai temi eticamente sensibili, o meglio ai diritti civili: avra' un atteggiamento laico, sapra' ascoltare le ragioni della scienza e sapra' tradurle in soluzioni nell'interesse di tutti, soprattutto dei piu' deboli, oppure si pieghera' sottomettendosi all'ideologia degli schieramenti e alla logica dell'uno contro l'altro?'.
 
 
 
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