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 ITALIA - ITALIA - Malato terminale in eutanasia vuole farsi plastinare
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Notizia 
17 novembre 2016 17:47
 
Un'associazione che offre consulenze in Svizzera nel settore della morte assistita ha contattato la direzione della mostra 'Real Bodies, scopri il corpo umano' di Milano, www.realbodies.it, per ottenere informazioni sulle liste d'attesa per la plastinazione. La richiesta di informazioni è scaturita dalle ultime volontà di un malato terminale originario di Torino, ora cittadino svizzero, che si prepara a diventare ospite di una clinica elvetica. L'uomo, fra le ultime sue volontà formalizzate in un'integrazione al suo testamento biologico, avrebbe espresso il desiderio di donare il suo corpo, o almeno una parte, alla scienza con il preciso intento di farlo plastinare per mostrare a più persone possibili i danni che la malattia incurabile ha causato negli ultimi anni della sua vita. L'obiettivo dichiarato dal cittadino svizzero di origine italiana sarebbe sensibilizzare la società civile spronandola a investire più risorse nella ricerca scientifica della cura alla particolare malattia che lo ha colpito. L'associazione ha voluto fornire anche dei dati, considerato che le cliniche svizzere non rilasciano stime sulle cifre di chi richiede la morte assistita, dai quali traspare una crescita del numero di chi sceglie di raggiungere la Svizzera per programmare l'ultimo viaggio. Una pratica che oltre confine è legale con alcune centinaia di suicidi assistiti all'anno, di cui molti di origine straniera. "Secondo l'associazione - riferiscono da Real Bodies - sarebbero fino a 200 gli italiani che ogni anno ne fanno richiesta, disposti a pagare cifre che superano anche i 10 mila euro, ma le domande di prenotazione coperte da assoluta privacy vanno a buon fine solamente per una minima parte. Circa la metà degli aspiranti infatti ci ripensa" dopo colloqui con medici e psicologi, ma soprattutto per ogni richiedente che viene autorizzato ve ne sono altre decine che non ricevono l'avvallo delle autorità mediche svizzere per il percorso di auto soppressione consapevole.
"Anche ammesso che vengano autorizzati a concludere i loro giorni in una clinica" per la dolce morte, commenta l'anatomopatologo curatore della mostra, Antonello Cirnelli, "il procedimento chimico della plastinazione o polimerizzazione della salma, ideato nel 1977 originariamente per finalità di analisi scientifica o di comparazione forense, allo stato attuale è lungo e molto costoso. La metodologia, che costa decine di migliaia di euro, richiede lavorazioni sulla salma che durano fino a due anni, durante i quali si sostituiscono progressivamente i fluidi biologici con polimeri che ne rispettano la morfologia in tutto e per tutto restituendo, alla fine del procedimento, l'anatomia del soggetto con la differenza di essere però inodore e duratura nel tempo". "Una volontà di prolungare il mantenimento della propria forma corporea nel futuro - aggiunge - espressa in vita da tutti i 165 donatori spontanei dei corpi e degli organi esposti nella mostra 'Real Bodies, scopri il corpo umano' affinché altri potessero studiare come è fatto il corpo umano o diventare diventare più consapevoli dell'importanza della prevenzione e del mantenimento della salute". Dalla Svizzera "volevano informazioni sul percorso burocratico da seguire, ma abbiamo chiarito subito che attualmente non esiste alcuna lista d'attesa istituzionale per la plastinazione di cui siamo a conoscenza", spiega il patron della mostra, promoter mondiale di 'Real Bodies', Mauro Rigoni.
"La polimerizzazione non è infatti una pratica utilizzata dopo la morte come la cremazione largamente diffusa nel nostro paese ed in altri. Nonostante ciò l'associazione ci ha contattato per conto di una persona realmente determinata a donare, se non tutto il corpo, sicuramente l'organo colpito dal male, e la sua volontà meriterebbe una previsione specifica fra le possibilità previste dalla legge". "Nel concreto delle volontà testamentarie invece, in un mese e mezzo di esposizione a Milano - conclude Rigoni - le richieste su come formalizzare questa volontà di farsi plastinare sono state altre due, una in Lombardia e l'altra in Val d'Aosta, ma questa è la prima volta in cui a esprimere il desiderio è un malato terminale pronto a entrare in una clinica svizzera per concludere i suoi giorni".  
 
 
 
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