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 ITALIA - ITALIA - Finalmente un po' di coraggio! Ordini dei medici: ddl biotestamento è 'pessimo'
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7 dicembre 2009 8:01
 
Il silenzio degli ordini medici sul ddl Calabrò (anche detto ddl 'tortura' perché imporrebbe l'intubazione contro la volontà dei pazienti) era diventato assordante. Finalmente è giunta una presa di posizione, non nettissima, ma è già qualcosa.

'Il testamento biologico cosi' come uscito dal Senato e' un pessimo disegno di legge. E' confuso. Non chiarisce se tratta di stato vegetativo permanente o se di malati terminali per altre patologie. E' insistente su alcuni principi. Scambia l'alimentazione con la nutrizione'. E' stato il commento del presidente della federazione nazionale degli Ordini dei Medici Aldo Pagni a Genova a margine del convegno 'Etica, Medicina ed Economia: Il fenomeno dell'eccesso di prestazioni' organizzato dal Rotary Club.
'C'e' una tendenza della legislazione attuale a invadere la liberta' dei cittadini e l'autonomia del medico - ha detto Pagni - Si parla di alleanza terapeutica. E' chiaro che il caso per caso e' quello che risolve le situazioni. O le dichiarazioni anticipate hanno un senso, attualizzate il piu' possibile, o fatte a tre o a cinque anni di tempo sono attuali relativamente'.
'Quindi il rispetto dell'autonomia del cittadino e dell'indipendenza del medico che condividono una soluzione in una determinata soluzione. E' l'unico modo di risolvere il problema - ha continuato il presidente degli ordini dei medici italiani - Pretendere per legge che le dichiarazioni anticipate siano fatte escludendo l'alimentazione e l'idratazione, come se fosse una cosa semplice mentre si parla di nutrienti forniti per via venosa e sondino nasogastrico. Insomma. Quand'e' accanimento terapeutico? Forse il disegno di legge sul testamento biologico sara' migliorato alla Camera. La radicalizzazione della lotta politica su un tema di questo livello meriterebbe molto piu' equilibrio'.

CONVEGNO CON ENGLARO, MADRE CHIEDE AIUTO -
Un 'fuoriprogramma' di una madre, salita sul palco per chiedere attenzione verso le famiglie con casi di malattie gravi, ha aperto oggi, a Udine, un convegno sul fine vita organizzato dal Comune e al quale ha partecipato Beppino Englaro.
Nadia Scotti, presidente dell'associazione 'Oltre per rivivere' di Gorizia, madre di un ragazzo in coma vegetativo persistente, e' intervenuta a sorpresa. 'Se avessi sentito mio figlio dire 'mamma io cosi' non voglio vivere - ha detto - avrei fatto come Beppino, ma cosi' non e' stato'. La donna ha lanciato quindi un appello al sindaco di Udine, Furio Honsell: 'Si faccia portavoce anche di tutti quei genitori come me, abbandonati a se stessi e senza strutture realmente dedicate non solo ai malati in stato vegetativo, ma a tutte quelle malattie invalidanti come ad esempio - ha concluso - Alzheimer e Parkinson'.
'Non vogliamo proporre una tesi - ha risposto il primo cittadino udinese - ma ragionare in modo pacato su un tema profondamente umano e difficile come quello della morte e del fine vita, spesso rimosso in questa societa'. Anche chi si proclama sostenitore della vita, infatti - ha concluso - spesso tiene nascosto il tema della morte o lo semplifica in maniera esagerata'.
'Sono convinto che sara' solo il tempo a convincere anche certi radicalismi confessionali che le liberta' fondamentali precedono tutto': lo ha detto Beppino Englaro, intervenendo al  convegno.
Il padre di Eluana, che ha aperto il convegno con la sua testimonianza, ha ribadito che la figlia 'e' stata curata fin dall'inizio al massimo livello e sia dal punto di vista clinico, sia giuridico, non c'e' stata alcuna possibilita' di errore, poiche' nulla - ha sottolineato - e' stato lasciato al caso'.
Ha poi ricordato la forte determinazione di sua figlia, 'un autentico purosangue della liberta' - ha ricordato - per cui era impossibile non realizzare la sua volonta', chiaramente espressa a noi genitori'.
All'esterno del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, sede del convegno, alcune persone hanno distribuito volantini di protesta sulla vicenda. A essi, indirettamente, Beppino ha risposto sul palco affermando che 'tutto si e' svolto nella piena trasparenza e nella piu' completa legalita''.
'L'idratazione nella fase terminale della vita e' dannosa, e il ddl Calabro' e' antiscientifico e lesivo dei diritti umani': lo ha sostenuto Gian Domenico Borasio, direttore del centro di Cure palliative della Ludwig Maximilian Universitaet di Monaco di Baviera (Germania). Intervenendo al convegno sul fine vita, Borasio ha spiegato che in fase terminale 'il corpo non puo' piu' assorbire i liquidi, che vanno a finire nei polmoni e provocano soffocamento'.
Parlando della Germania dove opera, Borasio, dichiaratosi credente e praticante, ha sottolineato che 'la discussione in ambito cattolico e' assolutamente pacata e le Chiese hanno fatto un testamento biologico cristiano gia' anni fa'. Per questo riguarda l'Italia, secondo Borasio 'c'e' un'esperienza importante, ma bisogna migliorare la diffusione di cure palliative sul territorio. Spero ancora che nel processo decisionale non si arrivi in Italia a una situazione unica nel mondo, quella di un Paese civile - ha concluso - dove i sondini avrebbero piu' diritti dei malati'.

QUAGLIARIELLO (PDL), NOSTRE POSIZIONI NON DETTATE DA VATICANO - Il dibattito sul testamento biologico deve partire 'dalla reciproca legittimazione delle differenti sensibilita', non possiamo dire che una parte sono politicamente corrette e una parte dettate dal Vaticano. Bisogna finirla di fare guerre di religione'. Lo sostiene il vicecapogruppo del Pdl al Senato Gaetano Quagliariello che proprio su questo tema ha preso parte a un dibattito al salone della giustizia di Rimini. 'Nessuno - ha aggiunto - intende mettere delle barricate. Il testo attualmente al Senato puo' essere migliorato, perche' su questo tema anche lo spostamento di una virgola ha delle conseguenze. Se poi la Camera trovera' soluzioni piu' confacenti, non bisogna fare battaglie integraliste'.
 
 
 
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