Serve una legge sul testamento biologico, che sia 'essenziale e con pochi articoli', e che non rischi di finire poi sotto la scure della Corte Costituzionale come già successo per la legge 40. Lo ha affermato il presidente del Comitato Nazionale di Bioetica Lorenzo D'Avack nel corso di una audizione sul tema in commissione Affari Sociali alla Camera. "Quanto ho visto accadere a fronte di una assoluta assenza di normativa, e quindi della inevitabilità del conflitto, e la possibilità che hanno avuto i giudici di spaziare nelle più diverse letture delle leggi esistenti, per me è stato molto insoddisfacente - ha affermato D'Avack - da qui la raccomandazione che o prima o dopo si venga a una regolamentazione giuridica". Secondo D'Avack i progetti di legge che non prevedono la possibilità di rifiutare idratazione o alimentazione rischiano di finire davanti alla Corte Costituzionale. "Su questo devo dire che il cnb è diviso,il parere a maggioranza era che è un trattamenti assistenziale, mentre sia l'Oms che la Società d nutrizione clinica lo riconoscono come sanitario, ma vorrei uscire dalla polemica per ricordarvi che siamo nell'abito di interventi invasivi sulla persona. Noi viviamo con delle vecchie tradizioni, che possiamo trovare nell'articolo 13 della Costituzione, e quindi nessuno può subire interventi invasivi. Se avessimo la normativa che proibisse la sospensione e la nutrizione ci troveremmo il giorno dopo davanti alla Corte Costituzionale". Secondo D'Avack è il momento di dotarsi di una legge. "Mi auguro che il mondo politico riesca a farla una legge chiara, fatta bene - ha affermato D'Avack -, la immaginerei con una norma essenziale con pochi articoli".