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Testamento biologico. Un plauso al Comune di Firenze e la Curia non si sostituisca al giudice amministrativo
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Comunicato di Pietro Yates Moretti
6 ottobre 2009 11:39
 
Un plauso al Consiglio comunale di Firenze per l'istituzione di un registro dei testamenti biologici. In attesa che il Parlamento approvi una legge sull'argomento, lo Stato-comunità ha il diritto-dovere di garantire e rimuovere gli ostacoli per l'esercizio di diritti fondamentali e costituzionali, come quello dell'autodeterminazione e della libertà terapeutica.
La reazione impetuosa e scomposta dell'arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori che, vestendo i panni di giudice amministrativo definisce la delibera un "atto illegittimo", dimostra –se ce ne fosse bisogno- che le gerarchie della Chiesa cattolica sono contrarie a che il cittadino eserciti liberamente i propri diritti nel fine vita. Non a caso la Chiesa è coautrice e grande sponsor del disegno di legge oggi all'esame del Parlamento, in gran parte dominato da forze clericali e di cui rivendica l'esclusiva competenza in materia di testamento biologico. Il disegno di legge Calabrò, scritto insieme all'Opus dei, porrebbe tali limitazioni alla libertà dell'individuo da trasformarsi in una legge contro il testamento biologico.
Fino a quando il Parlamento non approverà quel ddl, la Curia fiorentina dovrà rassegnarsi all'esercizio diffuso delle libertà individuali non mediate o filtrate dalla Chiesa. Ma è questione di poco: presto il Parlamento farà penitenza per i peccati di politici cattolici approvando il ddl targato Opus dei.

 
 
 
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