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Padova una città dal respiro affannoso, le polveri sottili hanno già consumato 17 giorni dei 35 concessi in un anno. Continua la violazione del diritto comunitario e nazionale
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Comunicato di Maria Grazia Lucchiari
27 gennaio 2016 12:57
 
 Se percepite una leggera tosse e un pesante respiro sappiate che l'aria di Padova contiene in questi giorni un livello di polveri che tocca punte di 201mg (supera più di 4 volte volte il limite sanitario di 50mg). Da otto giorni consecutivi la città è immersa nel grigiore dell'inquinamento (1). Al sindaco e alla Uls locale, che dovrebbero prevenire e tutelare la salute pubblica, non sembra interessare granchè, dato che non c'è nessun comunicato per raccomandare i comportamenti da tenere. Addirittura l'amministrazione comunale convoca la consueta corsa podistica del giovedi sera, peraltro in un orario in cui è ancora più alto il livello delle polveri. In questi giorni semmai vanno limitate le attività ricreative, sportive e di gioco all'aria aperta, devono essere tenuti al riparo i bambini, gli anziani e chi è affetto da patologie respiratorie e cardiovascolari. Addirittura nel portale web della Uls, alla ricerca delle parole pm10, ozono, aria, polveri sottili non esce nessun testo. Eppure l'inquinamento dell'aria sta procurando ripercussioni gravissime sulla salute umana. Dal primo gennaio a Padova le polveri oltre il limite sanitario hanno già sporcato l'aria per 17 giorni, dei 35 concessi in un anno. Che fare? Di sicuro sappiamo ciò che l'amministrazione comunale non fa, da anni. E continua a non fare ovvero dotarsi di uno strumento obbligatorio previsto da direttive comunitarie e leggi nazionali: un Piano strategico di risanamento dell'aria (Vas), così violando i diritti della popolazione in materia di salute, di partecipazione, di informazione. LaCorte di Giustizia europea, che 2012 ha emesso una sentenza di condanna all'Italia e al Veneto per il mancato rispetto dei limiti sanitari delle polveri sottili per il periodo 2006-2007 afferma che “non attuano e non adottano le misure necessarie per assicurare il rispetto dei valori limite". E sugli amministratori locali pende una nuova procedura di infrazione dalla Commissione europea con messa in mora per la cattiva applicazione della direttiva relativa alla qualità dell’aria ambiente. Dal 2005 al 2015 a Padova e in Veneto i limiti sanitari sono superati sistematicamente. 


 
 
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