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La libera ricerca e' un vantaggio per i consumatori e gli utenti: l'alternativa e' il monopolio di chi sa sempre qu
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Comunicato 
11 febbraio 2001 18:52
 
Nel confronto che si e' sviluppato sull'appello dei 1500 scienziati per la liberta' di ricerca, interviene anche l'Aduc.
Era ora che qualche voce autorevole si facesse sentire e facesse pesare la potenzialita' dei benefici delle sue conoscenze li' dove, nel potere politico e religioso, si mettono i blocchi allo sviluppo.
Finora c'erano due categorie di scienziati: quelli che per lavorare si mettevano a disposizione con quel che passava il convento, e quelli che se ne andavano in altri Paesi per non frustare le proprie capacita' e potenzialita'.
Forse con questo appello qualcosa potra' cambiare. E lo auspichiamo, perche' la liberta' di ricerca non puo' che portare a maggiori liberta' per chi consuma prodotti e usa servizi.
Gli integralismi conniventi (come quello del partito dei Verdi e dei partiti e delle associazioni di osservanza apostolica romana) con le politiche di quei Governi che negli anni passati mettevano veti per impedire l'applicazione delle disposizioni comunitarie in tema di prevenzione Bse, hanno gia' dimostrato la loro inefficacia e il loro pericolo: tutti i ritrovati della scienza e della tecnica sono frutto di rotture con schemi che li volevano bloccare all'origine. E' quello che sta succedendo nella ricerca sugli Organismi Geneticamente Modificati (Ogm) e nell'impiego degli embrioni ai fini della ricerca per la produzione di cellule staminali.
Noi non sappiamo cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, perche' partiamo dal presupposto che ognuno e' adulto e possa decidere da se', e che, quindi, consentendo ad ognuno di mettere a tesoro le proprie conoscenze senza danneggiare gli altri, e' bene che ognuno possa farne uso con cognizione di causa ed effetti: il compito dell'istituzione non deve essere quello di dire cosa sia giusto o cosa sia sbagliato, ma di mettere tutti in condizione di scegliere dopo essere stati informati. E i paletti alla ricerca scientifica sono l'ostacolo piu' grosso che si possa concepire.
Sappiamo che fra qualche anno, con la ricerca all'avanguardia cosi' come sta procedendo in Gran Bretagna e negli Usa, non ci restera' che accodarci, ma forse questa volta si puo' evitare che i nostri cervelli e la nostra intelligenza continuino ad essere frustrati. L'appello dei 1500 scienziati ne e' occasione. Per questo vi abbiamo gia' aderito nei giorni scorsi, anche per dar miglior corpo ad una petizione che, dall'agosto scorso, stiamo perorando in Internet sul nostro sito sullo specifico argomento della produzione delle cellule staminali.
 
 
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