COMMENTI
  (Da 1 a 5 di 5)  
2 agosto 2023 21:46 - Claudio Cappuccino
Anche se questa non è la sede per un dibattito, rispondo ancora una volta a enniusfirst, sperando di essere chiaro e preciso.
1.
prendo atto che a lei non interessano i "danni da droghe" ma il mantenimento dello status quo. Ho già sentito molti come lei, per i quali alcol e tabacco non sono "droghe" come le altre, ma devono essere accettate, nonostante siano più dannose e più tossiche di tutte le droghe "classiche", in particolare oppioidi e Cannabis (la cocaina e le amfetamine fanno eccezione nel senso che l'uso quotidiano ad alte dosi e per un tempo prolungato, può determinare danni irreversibili).
2.
In particolare, il suo concetto di "erbe magiche" è estremamente indefinito e certo non scientifico, per cui ignoro competamente questa definizione.
3.
I centri per il recupero dei t.d. vedono solo persone che sono vittime del proibizionismo e della (da esso dipendente) "cultura della droga", o peggio "dello sballo". Le persone "famose" che ho citato potevano comprarsi le loro "droghe" senza problemi in farmacia, non correvano rischi di "tagli" tossici, impurità o overdosi, e potevano avere, come hanno avuto, una vita perfettamente produttiva e "normale". Oggi questo è reso impossibile dal "proibizionismo" (che peraltro ha reso disponbili centinaia di "droghe", per lo più "non naturali", ovunque, 24/7), e chi per qualsiasi motivo decide di usare "droghe illecite" corre rischi ingiusti, innaturali e imprevedibili.
4.
Sulle 200 pagine di morti citati da Wikipedia. La gran parte dei morti per overdose sono dovuti a eroina o altri oppioidi del MERCATO NERO (ultimamente i preicolodissimi derivati del fentanyl), e gli oppioidi del mercato nero sono sempre PERICOLOSISSIMI (tagli, impurità, dosaggi imprevedibili, per non parlare della mancanza di igiene nelle iniezioni) e determinano sempre un rischio di morte. Ma appunto, questo problema e TUTTI QUESTI MORTI SONO SOLO DOVUTI AL PROIBIZIONISMO, non alle sostanze.
Per chiarire meglio (e da questo punto in poi parlerò solo degli OPPIOIDI, le più "malfamate" fra le "droghe" e quelle che creano più allarme a causa del numero di morti, anche se QUESTI MORTI SONO MOLTO INFERIORI A QUELLI DOVUTI A ALCOL E TABACCO):
- L'oppio è uno dei più antichi farmaci conosciuti, ed è l'UNICO che ha attraversato senza perdere nulla del suo valore 5000 anni di storia della medicina. Il corpo umano, come quello di tutti i mammiferi, produce (in piccola quantità) non solo le famose "endorfine", ma (cosa che forse pochi sanno) anche la stessa morfina dei papaveri (vedi in particolare i molti articoli del gruppo di GB Stefano).
- Gli oppiacei "di farmacia" possono essere usati per decenni senza particolari problemi, a parte la "dipendenza", che come ho detto, in sè non significa nulla.

E concludo con qualche citazione autorevole dalla letteratura scientifica (e ne potrei fare decine, forse centinaia):

- "Sono state scritte più sciocchezze sulla dipendenza da narcotici [=oppioidi] che su ogni altro argomento medico." (R.Melzack e P.D.Wall, The challenge of pain, 2nd ed 1996, p. 203)

- "Gli oppiacei di per sè sono sorprendentemente non-tossici anche quando sono usati quotidianamente a dosaggi significativi per molti anni.” (C.P. O’Brien in: Cecil Textbook of Medicine, 20a ed. 1996, p. 52-3)

- “Gli oppioidi di per sé sono associati con rimarchevolmente poche complicazioni mediche, anche nell’uso a lungo termine.” (D.A. Rastegar - M.L. Fingerhood, Addiction medicine, 2005, p. 97)

- "Si deve sottolineare che l'uso cronico di oppiacei è del tutto differente dall'uso cronico di alcool: l'uso cronico di oppiacei non causa alcuna complicanza medica (a meno che non vi siano complicanze legate a difficoltà nell'iniezione o sovradosaggio non-intenzionale).” [...] "Le complicanze mediche della dipendenza da narcotici sono il risultato della mancata conoscenza della dose iniettata e delle cattive tecniche di iniezione.” (Melmon K.L. - Morrelli H.F. (eds): Clinical pharmacology, 2a ed. 1978. p. 1015)

- "Non ci sono prove che gli oppiacei provochino danni organici al sistema nervoso centrale o ad altri organi, anche dopo anni di uso continuo." (Goth's Medical Pharmacology, 12a ed. 1988, p. 339)

- “La morfina (...) a differenza degli analgesici e sedativi non-narcotici può spesso controllare il dolore grave a dosi che non necessariamente producono marcata sedazione, evidente intossicazione o significative alterazioni della coordinazione motoria, delle funzioni intellettuali, del controllo emotivo e del giudizio.” (Canadian Commission of inquiry into the non-medical use of drugs. Final report. Ottawa 1973, p. 308). "Non ci sono prove di alterazioni permanenti nelle funzioni cognitive e intellettuali dovute all'uso cronico di oppiacei. Né vi è alcuna indicazione di psicosi o altre rilevanti complicazioni psichiatriche causate da queste sostanze. (...) Sembra che pochi danni fisiologici permanenti derivino direttamente dall'uso cronico di oppiacei puri." ((ibidem, p. 309). "Sembra che vi sia consenso fra i medici, le autorità di polizia e i ricercatori, oltre che fra gli stessi consumatori di oppiacei, che pochi - se mai ne esistono - sono i crimini di violenza che direttamente derivano dall'uso di narcotici oppiacei." (ibidem, p. 321)

- "La nozione comune che un soggetto dipendente da morfina sia necessariamente un astuto, codardo, malizioso e degenerato criminale [...] non potrebbe essere più lontana dalla verità. Il "morfinomane" che può ottenere un adeguato rifornimento di droga attraverso canali leciti e ha introiti accettabili, generalmente si veste appropriatamente, mantiene il suo stato di nutrizione ed è capace di assolvere ai suoi compiti sociali e occupazionali con ragionevole efficienza. Generalmente resta in buona salute, soffre pochi disturbi, ed è in generale difficile da distinguere dalle altre persone. [...] Gli esami di laboratorio di persone morfinomani da molti anni non hanno fornito prove significative di danni fisiologici attribuibili al farmaco. Per esempio, Cutting [Stanford Medical Bulletin, 1:39-42, 1942] descrisse il caso di un medico che fu dipendente da morfina per 62 anni e che non mostrò alcun segno di deterioramento fisico o mentale dovuto al farmaco quando fu studiato all'età di 84 anni". (Goodman & Gilman’s Pharmacological basis of therapeutics, 4a ed., 1970, p. 286) "La dipendenza da un farmaco non è necessariamente, di per sè, causa di preoccupazione. [...] Nel soppesare gli effetti dannosi, si devono considerare sia le modalità di uso da parte dell'individuo, sia le alternative disponibili. Per esempio, se l'alternativa più probabile all'uso di oppiacei è l'uso compulsivo di alcool, ci sono molti che sosterrebbero che la dipendenza da oppiacei è di gran lunga meno distruttiva per l'individuo e la società, e che qualche provvedimento andrebbe preso per permettere a quel particolare individuo di usare oppiacei." (Goodman-Gilman’s Pharmacological basis of therapeutics, 7th ed. 1985, p. 533). "L'esperienza con migliaia di pazienti mantenuti ad alti dosaggi giornalieri di metadone per periodi fino a 15 anni non ha mostrato alcun effetto dannoso diretto. Una buona salute e un lavoro produttivo non sono quindi incompatibili con l'uso regolare di oppiacei." (ibidem, p. 542).

- "Sono relativamente scarse le prove che indicano che la somministrazione appropriata di una preparazione pura, lecita di oppiacei sia associata a serie conseguenze dannose da un punto di vista medico. [...] Le prove, piuttosto, stanno a indicare che con l'eccezione del sovradosaggio del farmaco, le complicazioni mediche associate con l'uso dei narcotici sono più in relazione alla loro preparazione illecita e al loro modo di somministrazione che alle proprietà intrinseche della sostanza". [...] "Da un punto di vista medico, è stato mostrato che gli effetti della nicotina sono molto più dannosi di quelli degli oppiacei puri.[...] Tuttavia i produttori di tabacco ancora hanno vendite record, e nessuno parla di rendere illegale questa produzione. [...] E' perciò contraddittorio proibire gli oppiacei mentre si promuovono le vendite di caffeina, tabacco e alcool. [...] Farmacologicamente, l'eroina pura per uso medico non ha più effetti dannosi di qualunque altro oppiaceo". (B. Stimmel (ed): Heroin dependency, 1975, p. 138-9, 224,225,227)

- In particolare, attiro la sua attenzione su quest'ultima citazione, che per molti sarà abbastanza impressionante, anche se è semplicemente la pura "verità": "Fumare sigarette è senza alcun dubbio molto più dannoso all'organismo dell'eroina" (prof. Vincent P. Dole, citato in: E.M. Brecher (ed): Licit and illicit drugs, Little,Brown 1972, p. 25).
(ovviamente, ripeto, si parla di eroina di farmacia, NON di quella del mercato nero).
1 agosto 2023 14:47 - enniusfirst
Mi permetto di rispondere a Cappuccino (Cap).
Cap:
Devo supporre che lei, per coerenza con quanto afferma, proibirebbe subito anche alcol e tabacco, …

Risp.
Non necessariamente, tenuto conto che il mio impegno è rivolto a ridurre il rischio che sul libero mercato circoli, oltre alcol e tabacco presi a pretesto per giustificare la legalizzazione delle erbe magiche, altro ciarpame.

Cap:
sul concetto di schiavitù/dipendenza. E' un concetto quanto mai "scivoloso"….

Risp.
Che sia …scivoloso, ne convengo.
Gli schiavisti giustificavano la schiavitù osservando che agli schiavi veniva assicurato un tetto, vestiario e cibo. Che cosa volevano di più ?

Cap:
con il proibizionismo, non pensi di essere garantito che le persone a cui si affida non siano consumatori di "droghe".

Risp.
È vero. Come non siamo garantiti che la proibizione di uccidere, rubare, truffare ecc. ecc. , ci esenti da simili reati.
Cosa facciamo: dal momento che da millenni simili delitti avvengono, aboliamo il codice penale ?

Cap:
…la lista dei "grandi personaggi" che hanno usato "droghe" senza particolari problemi è infinita.
Qualche esempio?
Per gli oppiacei: Marco Aurelio, il cardinale Richelieu, …

Risp.
Infatti, nei centri di recupero dei tossicodipendenti, ogni mattina si riuniscono rivolgendo parole di gratitudine verso simili personaggi che li hanno resi più liberi … da che cosa ?

P.s. In 'Categoria:Morti per overdose', Wikipedia pubblica 200 pagine di nomi di personaggi appartenenti al mondo dello spettacolo, più o meno famosi, che ci hanno lasciato precocemente in questi ultimi decenni.
31 luglio 2023 14:23 - Claudio Cappuccino
Mi permetto di rispondere a enniusfirst.
1. Devo supporre che lei, per coerenza con quanto afferma, proibirebbe subito anche alcol e tabacco, droghe fra le più tossiche conosciute, e le 2 che fanno in assoluto più malati e morti nel mondo.
2. sul concetto di schiavitù/dipendenza. E' un concetto quanto mai "scivoloso", perché la dipendenza in sè non significa nulla: infatti siamo tutti "dipendenti" da aria, acqua, cibo, calore, relazioni umane, ecc. E siamo anche "dipendenti" dai nostri oppioidi e cannabinoidi endogeni: se venissero a mancare staremmo molto male. Anzi, non è escluso che molti di quelli che diventano facilmente dipendenti da eroina/oppioidi abbiano in partenza una qualche disfuzione non riconosciuta del loro sistema oppioide endogeno.
3. Il punto essenziale è che il proibizionismo sulle "droghe" non ha mai funzionato, e ha da subito creato per TUTTI, consumatori e no, molti più problemi, e molto ma molto più gravi (dalle mafie del narcotraffico ai milioni di morti per overdose o altri problemi legati alle droghe del mercato nero), di quello in fondo banale che si proponeva di risolvere.
4. con il proibizionismo, non pensi di essere garantito che le persone a cui si affida non siano consumatori di "droghe".
Forse i piloti di aerei di linea sono sottoposti a controlli regolari, ma a parte la possibilità ben nota di aggirarli in molti modi, certo non lo sono né i chirurghi né la maggioranza degli altri cittadini.
Del resto, prima della proibizione ma anche dopo, la lista dei "grandi personaggi" che hanno usato "droghe" senza particolari problemi è infinita.
Qualche esempio?
Per gli oppiacei: Marco Aurelio, il cardinale Richelieu, Thomas Sydenham (uno dei padri della medicina moderna), Benjamin Franklin, Thomas Jefferson, Caterina di Russia, Maria Teresa d'Austria, Pietro il Grande, Chopin, Goethe, Darwin, Dickens, Ottone di Bismarck, Goya, Dostoevskij, Tolstoj, Wagner, Andersen, Verne, Voltaire, Pushkin, Picasso, Debussy, William Halsted (grandissimo chirurgo!).
Per la cocaina: Sigmund Freud, Thomas Alva Edison, Paolo Mantegazza, Emile Zola, Gabriele D'Annunzio, e 2 papi (Leone XIII e Pio X) che scrissero lettere entusiastiche all'inventore del Vin Coca Mariani. E non parliamo del fulmineo successo mondiale della Coca Cola, che fino al 1903 conteneva cocaina!
28 luglio 2023 14:17 - enniusfirst
Il proibizionismo lancia un messaggio chiaro a chi lo vuol intendere : abbiamo lottato per migliaia di anni a liberarci dalla schiavitù dell’uomo sull’uomo, proibendolo, e oggigiorno la lotta continua per preservare l’uomo dal servaggio delle cose anche in presenza di … filosofie che scambiano il capriccio, spesso suicida, per diritto.

La legalizzazione delle erbe magiche va respinta in quanto al cittadino va garantita la massima sicurezza, ad esempio, sia quando sale su di un aereo o necessita di un intervento chirurgico al fine di evitare che un pilota o un medico giustifichino il loro stato di drogati essendo la cosa legale.
28 luglio 2023 12:20 - Claudio Cappuccino
Questa è l'ennesima dimostrazione della follia del "proibizionismo".
Solo negli ultimi vent'anni, sono state inventate e immesse sul mercato nero centinaia di "nuove droghe", nella maggior parte mai studiate da nessuno sotto il profilo farmaco-tossicologico e quindi potenzialmente ad alto rischio.
Ora abbiamo anche l'invenzione dei profarmaci. Domani chissà.
Vorrei ricordare che in origine, la proibizione era stata inventata (in USA) pensando prima all'alcol (Prohibition Party, 1869, Women's Christian Temperance Union, 1874, Anti-Saloon League, 1893) e quasi contemporaneamente all'oppio (molto usato dai cinesi immigrati in USA). Gli USA, anche considerando il problema della diffusione dell'oppio nell'allora poverissima Cina, problema denunciato, soprattutto dai missionari cristiani, dopo le 2 scandalose "guerre dell'oppio" (1839 e 1856) scatenate dall'Inghilterra, riuscirono a coinvolgere tutti i principali paesi e nella Conferenza dell'Aja (1912) si decise di "proibire" 4 sostanze (oppio, morfina, eroina, cocaina) fino ad allora in libera vendita.
Gli USA e pochi altri paesi proibirono anche l'alcol.
Ben presto ci si accorse che il probizionismo aveva portato a danni molto maggiori e più diffusi delle sostanze proibite (nascita della grande criminalità organizzata) e il proibizionismo sull'alcol fu cancellato.
Invece, per motivi che non si possono analizzare in poche righe, fu mantenuta la proibizione delle altre sostanze. E non solo, fu aggiunta prima la Cannabis (anni '940), poi l'LSD (1966), poi le amfetamine (1971, prima in quasi tutto il mondo erano in libera vendita!). E poi si continuò su questa strada con tutte le "nuove droghe" che man mano entravano in commercio.
Il risultato è quello che abbiamo visto, soprattutto dopo la II Guerra Mondiale.
L'uso di droghe si è diffuso in tutto il mondo, coinvolgendo soprattutto giovani e giovanissimi (che prima della proibizione non si sognavano nemmeno di comprare oppio o morfina come facevano i "vecchi" più o meno malati) e facendo milioni di morti e danni incalcolabili (corruzione, mafie, ecc.) a consumatori e no.
Centinaia di nuove droghe sono state inventate, e le leggi di proibizione hanno fatto fatica a stargli dietro.
Con il risultato finale che tutte le droghe "proibite" sono in libera vendita ovunque, 24/7.
Che sono in genere sostanze impure, a volte infette, pericolose per definizione e molto spesso dannose e anche mortali.
Basti pensare ai 100.000 morti/anno fatti oggi in USA dai derivati del fentanyl, un oppioide che si deve dosare a milionesimi di grammo, e se si sbaglia dose, come qualunque altro oppioide, uccide. E pensate che 1 chilo di fentanyl equivale in termini di "dosi efficaci" a quasi 100 kg di eroina, e non ha bisogno di oppio per essere prodotto (serve 1 tonnellata di oppio x fare 100 kg di eroina). Pensate voi quali vantaggi offre una sostanza come questa per il contrabbando: contrabbandare 1 kg di sostanza invece di 100!!!
E mi fermo qui.
Se il proibizionismo "anti-droga" non è la più colossale follia di tutta la storia umana, datemi un esempio migliore.
  COMMENTI
  (Da 1 a 5 di 5)  
  COMMENTI
  (Da 1 a 5 di 5)  
2 agosto 2023 21:46 - Claudio Cappuccino
Anche se questa non è la sede per un dibattito, rispondo ancora una volta a enniusfirst, sperando di essere chiaro e preciso.
1.
prendo atto che a lei non interessano i "danni da droghe" ma il mantenimento dello status quo. Ho già sentito molti come lei, per i quali alcol e tabacco non sono "droghe" come le altre, ma devono essere accettate, nonostante siano più dannose e più tossiche di tutte le droghe "classiche", in particolare oppioidi e Cannabis (la cocaina e le amfetamine fanno eccezione nel senso che l'uso quotidiano ad alte dosi e per un tempo prolungato, può determinare danni irreversibili).
2.
In particolare, il suo concetto di "erbe magiche" è estremamente indefinito e certo non scientifico, per cui ignoro competamente questa definizione.
3.
I centri per il recupero dei t.d. vedono solo persone che sono vittime del proibizionismo e della (da esso dipendente) "cultura della droga", o peggio "dello sballo". Le persone "famose" che ho citato potevano comprarsi le loro "droghe" senza problemi in farmacia, non correvano rischi di "tagli" tossici, impurità o overdosi, e potevano avere, come hanno avuto, una vita perfettamente produttiva e "normale". Oggi questo è reso impossibile dal "proibizionismo" (che peraltro ha reso disponbili centinaia di "droghe", per lo più "non naturali", ovunque, 24/7), e chi per qualsiasi motivo decide di usare "droghe illecite" corre rischi ingiusti, innaturali e imprevedibili.
4.
Sulle 200 pagine di morti citati da Wikipedia. La gran parte dei morti per overdose sono dovuti a eroina o altri oppioidi del MERCATO NERO (ultimamente i preicolodissimi derivati del fentanyl), e gli oppioidi del mercato nero sono sempre PERICOLOSISSIMI (tagli, impurità, dosaggi imprevedibili, per non parlare della mancanza di igiene nelle iniezioni) e determinano sempre un rischio di morte. Ma appunto, questo problema e TUTTI QUESTI MORTI SONO SOLO DOVUTI AL PROIBIZIONISMO, non alle sostanze.
Per chiarire meglio (e da questo punto in poi parlerò solo degli OPPIOIDI, le più "malfamate" fra le "droghe" e quelle che creano più allarme a causa del numero di morti, anche se QUESTI MORTI SONO MOLTO INFERIORI A QUELLI DOVUTI A ALCOL E TABACCO):
- L'oppio è uno dei più antichi farmaci conosciuti, ed è l'UNICO che ha attraversato senza perdere nulla del suo valore 5000 anni di storia della medicina. Il corpo umano, come quello di tutti i mammiferi, produce (in piccola quantità) non solo le famose "endorfine", ma (cosa che forse pochi sanno) anche la stessa morfina dei papaveri (vedi in particolare i molti articoli del gruppo di GB Stefano).
- Gli oppiacei "di farmacia" possono essere usati per decenni senza particolari problemi, a parte la "dipendenza", che come ho detto, in sè non significa nulla.

E concludo con qualche citazione autorevole dalla letteratura scientifica (e ne potrei fare decine, forse centinaia):

- "Sono state scritte più sciocchezze sulla dipendenza da narcotici [=oppioidi] che su ogni altro argomento medico." (R.Melzack e P.D.Wall, The challenge of pain, 2nd ed 1996, p. 203)

- "Gli oppiacei di per sè sono sorprendentemente non-tossici anche quando sono usati quotidianamente a dosaggi significativi per molti anni.” (C.P. O’Brien in: Cecil Textbook of Medicine, 20a ed. 1996, p. 52-3)

- “Gli oppioidi di per sé sono associati con rimarchevolmente poche complicazioni mediche, anche nell’uso a lungo termine.” (D.A. Rastegar - M.L. Fingerhood, Addiction medicine, 2005, p. 97)

- "Si deve sottolineare che l'uso cronico di oppiacei è del tutto differente dall'uso cronico di alcool: l'uso cronico di oppiacei non causa alcuna complicanza medica (a meno che non vi siano complicanze legate a difficoltà nell'iniezione o sovradosaggio non-intenzionale).” [...] "Le complicanze mediche della dipendenza da narcotici sono il risultato della mancata conoscenza della dose iniettata e delle cattive tecniche di iniezione.” (Melmon K.L. - Morrelli H.F. (eds): Clinical pharmacology, 2a ed. 1978. p. 1015)

- "Non ci sono prove che gli oppiacei provochino danni organici al sistema nervoso centrale o ad altri organi, anche dopo anni di uso continuo." (Goth's Medical Pharmacology, 12a ed. 1988, p. 339)

- “La morfina (...) a differenza degli analgesici e sedativi non-narcotici può spesso controllare il dolore grave a dosi che non necessariamente producono marcata sedazione, evidente intossicazione o significative alterazioni della coordinazione motoria, delle funzioni intellettuali, del controllo emotivo e del giudizio.” (Canadian Commission of inquiry into the non-medical use of drugs. Final report. Ottawa 1973, p. 308). "Non ci sono prove di alterazioni permanenti nelle funzioni cognitive e intellettuali dovute all'uso cronico di oppiacei. Né vi è alcuna indicazione di psicosi o altre rilevanti complicazioni psichiatriche causate da queste sostanze. (...) Sembra che pochi danni fisiologici permanenti derivino direttamente dall'uso cronico di oppiacei puri." ((ibidem, p. 309). "Sembra che vi sia consenso fra i medici, le autorità di polizia e i ricercatori, oltre che fra gli stessi consumatori di oppiacei, che pochi - se mai ne esistono - sono i crimini di violenza che direttamente derivano dall'uso di narcotici oppiacei." (ibidem, p. 321)

- "La nozione comune che un soggetto dipendente da morfina sia necessariamente un astuto, codardo, malizioso e degenerato criminale [...] non potrebbe essere più lontana dalla verità. Il "morfinomane" che può ottenere un adeguato rifornimento di droga attraverso canali leciti e ha introiti accettabili, generalmente si veste appropriatamente, mantiene il suo stato di nutrizione ed è capace di assolvere ai suoi compiti sociali e occupazionali con ragionevole efficienza. Generalmente resta in buona salute, soffre pochi disturbi, ed è in generale difficile da distinguere dalle altre persone. [...] Gli esami di laboratorio di persone morfinomani da molti anni non hanno fornito prove significative di danni fisiologici attribuibili al farmaco. Per esempio, Cutting [Stanford Medical Bulletin, 1:39-42, 1942] descrisse il caso di un medico che fu dipendente da morfina per 62 anni e che non mostrò alcun segno di deterioramento fisico o mentale dovuto al farmaco quando fu studiato all'età di 84 anni". (Goodman & Gilman’s Pharmacological basis of therapeutics, 4a ed., 1970, p. 286) "La dipendenza da un farmaco non è necessariamente, di per sè, causa di preoccupazione. [...] Nel soppesare gli effetti dannosi, si devono considerare sia le modalità di uso da parte dell'individuo, sia le alternative disponibili. Per esempio, se l'alternativa più probabile all'uso di oppiacei è l'uso compulsivo di alcool, ci sono molti che sosterrebbero che la dipendenza da oppiacei è di gran lunga meno distruttiva per l'individuo e la società, e che qualche provvedimento andrebbe preso per permettere a quel particolare individuo di usare oppiacei." (Goodman-Gilman’s Pharmacological basis of therapeutics, 7th ed. 1985, p. 533). "L'esperienza con migliaia di pazienti mantenuti ad alti dosaggi giornalieri di metadone per periodi fino a 15 anni non ha mostrato alcun effetto dannoso diretto. Una buona salute e un lavoro produttivo non sono quindi incompatibili con l'uso regolare di oppiacei." (ibidem, p. 542).

- "Sono relativamente scarse le prove che indicano che la somministrazione appropriata di una preparazione pura, lecita di oppiacei sia associata a serie conseguenze dannose da un punto di vista medico. [...] Le prove, piuttosto, stanno a indicare che con l'eccezione del sovradosaggio del farmaco, le complicazioni mediche associate con l'uso dei narcotici sono più in relazione alla loro preparazione illecita e al loro modo di somministrazione che alle proprietà intrinseche della sostanza". [...] "Da un punto di vista medico, è stato mostrato che gli effetti della nicotina sono molto più dannosi di quelli degli oppiacei puri.[...] Tuttavia i produttori di tabacco ancora hanno vendite record, e nessuno parla di rendere illegale questa produzione. [...] E' perciò contraddittorio proibire gli oppiacei mentre si promuovono le vendite di caffeina, tabacco e alcool. [...] Farmacologicamente, l'eroina pura per uso medico non ha più effetti dannosi di qualunque altro oppiaceo". (B. Stimmel (ed): Heroin dependency, 1975, p. 138-9, 224,225,227)

- In particolare, attiro la sua attenzione su quest'ultima citazione, che per molti sarà abbastanza impressionante, anche se è semplicemente la pura "verità": "Fumare sigarette è senza alcun dubbio molto più dannoso all'organismo dell'eroina" (prof. Vincent P. Dole, citato in: E.M. Brecher (ed): Licit and illicit drugs, Little,Brown 1972, p. 25).
(ovviamente, ripeto, si parla di eroina di farmacia, NON di quella del mercato nero).
1 agosto 2023 14:47 - enniusfirst
Mi permetto di rispondere a Cappuccino (Cap).
Cap:
Devo supporre che lei, per coerenza con quanto afferma, proibirebbe subito anche alcol e tabacco, …

Risp.
Non necessariamente, tenuto conto che il mio impegno è rivolto a ridurre il rischio che sul libero mercato circoli, oltre alcol e tabacco presi a pretesto per giustificare la legalizzazione delle erbe magiche, altro ciarpame.

Cap:
sul concetto di schiavitù/dipendenza. E' un concetto quanto mai "scivoloso"….

Risp.
Che sia …scivoloso, ne convengo.
Gli schiavisti giustificavano la schiavitù osservando che agli schiavi veniva assicurato un tetto, vestiario e cibo. Che cosa volevano di più ?

Cap:
con il proibizionismo, non pensi di essere garantito che le persone a cui si affida non siano consumatori di "droghe".

Risp.
È vero. Come non siamo garantiti che la proibizione di uccidere, rubare, truffare ecc. ecc. , ci esenti da simili reati.
Cosa facciamo: dal momento che da millenni simili delitti avvengono, aboliamo il codice penale ?

Cap:
…la lista dei "grandi personaggi" che hanno usato "droghe" senza particolari problemi è infinita.
Qualche esempio?
Per gli oppiacei: Marco Aurelio, il cardinale Richelieu, …

Risp.
Infatti, nei centri di recupero dei tossicodipendenti, ogni mattina si riuniscono rivolgendo parole di gratitudine verso simili personaggi che li hanno resi più liberi … da che cosa ?

P.s. In 'Categoria:Morti per overdose', Wikipedia pubblica 200 pagine di nomi di personaggi appartenenti al mondo dello spettacolo, più o meno famosi, che ci hanno lasciato precocemente in questi ultimi decenni.
31 luglio 2023 14:23 - Claudio Cappuccino
Mi permetto di rispondere a enniusfirst.
1. Devo supporre che lei, per coerenza con quanto afferma, proibirebbe subito anche alcol e tabacco, droghe fra le più tossiche conosciute, e le 2 che fanno in assoluto più malati e morti nel mondo.
2. sul concetto di schiavitù/dipendenza. E' un concetto quanto mai "scivoloso", perché la dipendenza in sè non significa nulla: infatti siamo tutti "dipendenti" da aria, acqua, cibo, calore, relazioni umane, ecc. E siamo anche "dipendenti" dai nostri oppioidi e cannabinoidi endogeni: se venissero a mancare staremmo molto male. Anzi, non è escluso che molti di quelli che diventano facilmente dipendenti da eroina/oppioidi abbiano in partenza una qualche disfuzione non riconosciuta del loro sistema oppioide endogeno.
3. Il punto essenziale è che il proibizionismo sulle "droghe" non ha mai funzionato, e ha da subito creato per TUTTI, consumatori e no, molti più problemi, e molto ma molto più gravi (dalle mafie del narcotraffico ai milioni di morti per overdose o altri problemi legati alle droghe del mercato nero), di quello in fondo banale che si proponeva di risolvere.
4. con il proibizionismo, non pensi di essere garantito che le persone a cui si affida non siano consumatori di "droghe".
Forse i piloti di aerei di linea sono sottoposti a controlli regolari, ma a parte la possibilità ben nota di aggirarli in molti modi, certo non lo sono né i chirurghi né la maggioranza degli altri cittadini.
Del resto, prima della proibizione ma anche dopo, la lista dei "grandi personaggi" che hanno usato "droghe" senza particolari problemi è infinita.
Qualche esempio?
Per gli oppiacei: Marco Aurelio, il cardinale Richelieu, Thomas Sydenham (uno dei padri della medicina moderna), Benjamin Franklin, Thomas Jefferson, Caterina di Russia, Maria Teresa d'Austria, Pietro il Grande, Chopin, Goethe, Darwin, Dickens, Ottone di Bismarck, Goya, Dostoevskij, Tolstoj, Wagner, Andersen, Verne, Voltaire, Pushkin, Picasso, Debussy, William Halsted (grandissimo chirurgo!).
Per la cocaina: Sigmund Freud, Thomas Alva Edison, Paolo Mantegazza, Emile Zola, Gabriele D'Annunzio, e 2 papi (Leone XIII e Pio X) che scrissero lettere entusiastiche all'inventore del Vin Coca Mariani. E non parliamo del fulmineo successo mondiale della Coca Cola, che fino al 1903 conteneva cocaina!
28 luglio 2023 14:17 - enniusfirst
Il proibizionismo lancia un messaggio chiaro a chi lo vuol intendere : abbiamo lottato per migliaia di anni a liberarci dalla schiavitù dell’uomo sull’uomo, proibendolo, e oggigiorno la lotta continua per preservare l’uomo dal servaggio delle cose anche in presenza di … filosofie che scambiano il capriccio, spesso suicida, per diritto.

La legalizzazione delle erbe magiche va respinta in quanto al cittadino va garantita la massima sicurezza, ad esempio, sia quando sale su di un aereo o necessita di un intervento chirurgico al fine di evitare che un pilota o un medico giustifichino il loro stato di drogati essendo la cosa legale.
28 luglio 2023 12:20 - Claudio Cappuccino
Questa è l'ennesima dimostrazione della follia del "proibizionismo".
Solo negli ultimi vent'anni, sono state inventate e immesse sul mercato nero centinaia di "nuove droghe", nella maggior parte mai studiate da nessuno sotto il profilo farmaco-tossicologico e quindi potenzialmente ad alto rischio.
Ora abbiamo anche l'invenzione dei profarmaci. Domani chissà.
Vorrei ricordare che in origine, la proibizione era stata inventata (in USA) pensando prima all'alcol (Prohibition Party, 1869, Women's Christian Temperance Union, 1874, Anti-Saloon League, 1893) e quasi contemporaneamente all'oppio (molto usato dai cinesi immigrati in USA). Gli USA, anche considerando il problema della diffusione dell'oppio nell'allora poverissima Cina, problema denunciato, soprattutto dai missionari cristiani, dopo le 2 scandalose "guerre dell'oppio" (1839 e 1856) scatenate dall'Inghilterra, riuscirono a coinvolgere tutti i principali paesi e nella Conferenza dell'Aja (1912) si decise di "proibire" 4 sostanze (oppio, morfina, eroina, cocaina) fino ad allora in libera vendita.
Gli USA e pochi altri paesi proibirono anche l'alcol.
Ben presto ci si accorse che il probizionismo aveva portato a danni molto maggiori e più diffusi delle sostanze proibite (nascita della grande criminalità organizzata) e il proibizionismo sull'alcol fu cancellato.
Invece, per motivi che non si possono analizzare in poche righe, fu mantenuta la proibizione delle altre sostanze. E non solo, fu aggiunta prima la Cannabis (anni '940), poi l'LSD (1966), poi le amfetamine (1971, prima in quasi tutto il mondo erano in libera vendita!). E poi si continuò su questa strada con tutte le "nuove droghe" che man mano entravano in commercio.
Il risultato è quello che abbiamo visto, soprattutto dopo la II Guerra Mondiale.
L'uso di droghe si è diffuso in tutto il mondo, coinvolgendo soprattutto giovani e giovanissimi (che prima della proibizione non si sognavano nemmeno di comprare oppio o morfina come facevano i "vecchi" più o meno malati) e facendo milioni di morti e danni incalcolabili (corruzione, mafie, ecc.) a consumatori e no.
Centinaia di nuove droghe sono state inventate, e le leggi di proibizione hanno fatto fatica a stargli dietro.
Con il risultato finale che tutte le droghe "proibite" sono in libera vendita ovunque, 24/7.
Che sono in genere sostanze impure, a volte infette, pericolose per definizione e molto spesso dannose e anche mortali.
Basti pensare ai 100.000 morti/anno fatti oggi in USA dai derivati del fentanyl, un oppioide che si deve dosare a milionesimi di grammo, e se si sbaglia dose, come qualunque altro oppioide, uccide. E pensate che 1 chilo di fentanyl equivale in termini di "dosi efficaci" a quasi 100 kg di eroina, e non ha bisogno di oppio per essere prodotto (serve 1 tonnellata di oppio x fare 100 kg di eroina). Pensate voi quali vantaggi offre una sostanza come questa per il contrabbando: contrabbandare 1 kg di sostanza invece di 100!!!
E mi fermo qui.
Se il proibizionismo "anti-droga" non è la più colossale follia di tutta la storia umana, datemi un esempio migliore.
  COMMENTI
  (Da 1 a 5 di 5)