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5 agosto 2023 1:10 - Claudio Cappuccino
Solo qualche nota in più, che spero possa interessare a qualcuno (soprattutto per il "piccolo mistero" di cui parlo alla fine e che sarebbe interessante riuscire a approfondire).
1. L'articolo cita il fungo "agarico di mosca", traduzione inappropriata per "Agarico muscario" o "Ovulo malefico" (Amanita muscaria), in Italia tradizionalmente considerato "velenoso" anche se non mortale. E' il famosissimo fungo con alto gambo bianco e cappello rosso ricoperto da piccole "briciole" bianche.
2. A parte la storia delle renne citate da Samorini e altri, vorrei segnalarne l'uso cerimoniale da parte degli sciamani siberiani, descritto da diversi studiosi e analizzato in dettaglio da R.G. Wasson e V. Pavlovna Wasson nel loro splendido e ormai introvabile "Mushroom, Russia, and History" (2 volumi, 1957).
La genesi di questo libro straordinario, scritto da due "dilettanti" della materia è splendida e merita di essere conosciuta. I coniugi Wasson, americano lui e russa lei, scoprirono per caso che i "funghi" erano visti in modo opposto nelle loro rispettive culture: piante schifose e marcescenti per gli americani, tenere piante delle favole, e anche buone da mangiare, per i russi.
Da qui nacque una loro indagine comune sull'atteggiamento verso i funghi nelle varie culture, che si concretizzò in questa opera colossale, e soprattutto culminò con la fondamentale "riscoperta" dei c.d. "funghi magici" messicani (genus Psilocybe), già citati da Bernardino de Sahagun e altri al tempo della "conquista" del Messico nel 1500, ma da allora "persi di vista". La storia di questa "riscoperta", con l'incontro dei Wasson con la curandera mazateca Maria Sabina, a Huautla de Jimenez, fu anche raccontata in un bellissimo articolo sul settimanale "Life" ("Seeking the magic mushroom", 13 maggio 1957).
3. RG Wasson, dopo la scomparsa della moglie, scrisse molti altri libri sugli usi rituali e cerimoniali dei funghi a cui si era così appassionato, tra cui: "Maria Sabina and her magical mushroom velada" (1974), contenente anche la completa registrazione (con trascrizione e traduzione dal mazateco) di una intera "cerimonia" guidata da Maria Sabina; e "The wondrous mushroom. Mycolatry in Mesoamerica" (1980). Inoltre collaborò a 2 bellissimi volumi (1958 e 1967) sui "funghi allucinogeni del Messico" a cura di Roger Heim, pubblicati dal Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi.
4. In seguito, Wasson ha anche ritenuto di identificare nell'Amanita muscaria il misterioso "Soma", pianta allucinogena citata nella letteratura vedica (Rg-Veda) ("Soma: divine mushroom of immortality", 1968); e anche di identificare nella "segale cornuta" (Claviceps purpurea, dal cui componente "acido lisergico" è stato sintetizzato, nel 1938, l'LSD) la base della misteriosa pozione usata nelle cerimonie dei cosiddetti "Misteri di Eleusi" ("Wasson RG - Hofmann A - Ruck CAP. The road to Eleusis. Unveiling the secret of the Mysteries", 1978).
(Personalmente, queste ipotesi non mi sembrano molto convincenti).
6. ED ECCO IL "PICCOLO MISTERO FINALE".
Quando ero ancora un ragazzino e di queste cose non sapevo niente, per qualche anno sono andato in villeggiatura a La Thuile, IN Val d'Aosta. Vicino a noi abitava un gruppo di operai calabresi, che lavoravano per l'estate in una segheria, e avevamo fatto amicizia (io avevo una grande passione per la natura e gli animali e loro mi avevano affascinato con racconti sui boschi della Calabria e soprattutto sugli uccelli come il Picchio nero, che io avevo visto solo sui libri).
Una sera, passando da loro, vidi che avevano sul tavolo una bella quantità di "ovuli malefici", che io sapevo essere terribilmente velenosi. Ovviamente gliel'ho detto per avvertirli del pericolo, ma loro, ridacchiando in modo che - lo ricordo benissimo - mi sembrò strano, mi dissero che non era vero, e che bastava saperli usare. Solo che era una cosa "da grandi" per cui non mi potevano spiegare di più.
Mi sono ricordato di questa storia quando molti anni dopo ho letto, nel libroi dei Wasson, sull'uso dell'Amanita muscaria nelle cerimonie sciamaniche in Siberia.
E mi è venuto il dubbio che forse, anche in Calabria o magari in altri posti, qualcuno usava questi funghi come "droghe".
Purtroppo non ho mai avuto la voglia, il tempo e l'occasione di approfondire direttamente.
Magari qualcuno ne sa qualcosa?
16 luglio 2023 10:15 - enniusfirst
Schiavitù e servaggio, come le droghe e i psichedelici, sono stati una potente combinazione per millenni in tutte le principali civiltà del mondo dai Sumeri, Assiri e Babilonesi, Ittiti , Egitto, India, Cina, Impero Romano ecc. ecc. , contribuendo specialmente allo sviluppo agricolo come gli schiavi in America.

Dopo millenni questa pratica nel mondo è stata proibita e ne rimane qualche scampolo nei paesi più arretrati.

Ma ci dobbiamo chiedere se questo è un bene.

Perché impedire all’uomo, se ne trae godimento, di farsi servo o schiavo di un suo simile ?

Oh no …. ?
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5 agosto 2023 1:10 - Claudio Cappuccino
Solo qualche nota in più, che spero possa interessare a qualcuno (soprattutto per il "piccolo mistero" di cui parlo alla fine e che sarebbe interessante riuscire a approfondire).
1. L'articolo cita il fungo "agarico di mosca", traduzione inappropriata per "Agarico muscario" o "Ovulo malefico" (Amanita muscaria), in Italia tradizionalmente considerato "velenoso" anche se non mortale. E' il famosissimo fungo con alto gambo bianco e cappello rosso ricoperto da piccole "briciole" bianche.
2. A parte la storia delle renne citate da Samorini e altri, vorrei segnalarne l'uso cerimoniale da parte degli sciamani siberiani, descritto da diversi studiosi e analizzato in dettaglio da R.G. Wasson e V. Pavlovna Wasson nel loro splendido e ormai introvabile "Mushroom, Russia, and History" (2 volumi, 1957).
La genesi di questo libro straordinario, scritto da due "dilettanti" della materia è splendida e merita di essere conosciuta. I coniugi Wasson, americano lui e russa lei, scoprirono per caso che i "funghi" erano visti in modo opposto nelle loro rispettive culture: piante schifose e marcescenti per gli americani, tenere piante delle favole, e anche buone da mangiare, per i russi.
Da qui nacque una loro indagine comune sull'atteggiamento verso i funghi nelle varie culture, che si concretizzò in questa opera colossale, e soprattutto culminò con la fondamentale "riscoperta" dei c.d. "funghi magici" messicani (genus Psilocybe), già citati da Bernardino de Sahagun e altri al tempo della "conquista" del Messico nel 1500, ma da allora "persi di vista". La storia di questa "riscoperta", con l'incontro dei Wasson con la curandera mazateca Maria Sabina, a Huautla de Jimenez, fu anche raccontata in un bellissimo articolo sul settimanale "Life" ("Seeking the magic mushroom", 13 maggio 1957).
3. RG Wasson, dopo la scomparsa della moglie, scrisse molti altri libri sugli usi rituali e cerimoniali dei funghi a cui si era così appassionato, tra cui: "Maria Sabina and her magical mushroom velada" (1974), contenente anche la completa registrazione (con trascrizione e traduzione dal mazateco) di una intera "cerimonia" guidata da Maria Sabina; e "The wondrous mushroom. Mycolatry in Mesoamerica" (1980). Inoltre collaborò a 2 bellissimi volumi (1958 e 1967) sui "funghi allucinogeni del Messico" a cura di Roger Heim, pubblicati dal Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi.
4. In seguito, Wasson ha anche ritenuto di identificare nell'Amanita muscaria il misterioso "Soma", pianta allucinogena citata nella letteratura vedica (Rg-Veda) ("Soma: divine mushroom of immortality", 1968); e anche di identificare nella "segale cornuta" (Claviceps purpurea, dal cui componente "acido lisergico" è stato sintetizzato, nel 1938, l'LSD) la base della misteriosa pozione usata nelle cerimonie dei cosiddetti "Misteri di Eleusi" ("Wasson RG - Hofmann A - Ruck CAP. The road to Eleusis. Unveiling the secret of the Mysteries", 1978).
(Personalmente, queste ipotesi non mi sembrano molto convincenti).
6. ED ECCO IL "PICCOLO MISTERO FINALE".
Quando ero ancora un ragazzino e di queste cose non sapevo niente, per qualche anno sono andato in villeggiatura a La Thuile, IN Val d'Aosta. Vicino a noi abitava un gruppo di operai calabresi, che lavoravano per l'estate in una segheria, e avevamo fatto amicizia (io avevo una grande passione per la natura e gli animali e loro mi avevano affascinato con racconti sui boschi della Calabria e soprattutto sugli uccelli come il Picchio nero, che io avevo visto solo sui libri).
Una sera, passando da loro, vidi che avevano sul tavolo una bella quantità di "ovuli malefici", che io sapevo essere terribilmente velenosi. Ovviamente gliel'ho detto per avvertirli del pericolo, ma loro, ridacchiando in modo che - lo ricordo benissimo - mi sembrò strano, mi dissero che non era vero, e che bastava saperli usare. Solo che era una cosa "da grandi" per cui non mi potevano spiegare di più.
Mi sono ricordato di questa storia quando molti anni dopo ho letto, nel libroi dei Wasson, sull'uso dell'Amanita muscaria nelle cerimonie sciamaniche in Siberia.
E mi è venuto il dubbio che forse, anche in Calabria o magari in altri posti, qualcuno usava questi funghi come "droghe".
Purtroppo non ho mai avuto la voglia, il tempo e l'occasione di approfondire direttamente.
Magari qualcuno ne sa qualcosa?
16 luglio 2023 10:15 - enniusfirst
Schiavitù e servaggio, come le droghe e i psichedelici, sono stati una potente combinazione per millenni in tutte le principali civiltà del mondo dai Sumeri, Assiri e Babilonesi, Ittiti , Egitto, India, Cina, Impero Romano ecc. ecc. , contribuendo specialmente allo sviluppo agricolo come gli schiavi in America.

Dopo millenni questa pratica nel mondo è stata proibita e ne rimane qualche scampolo nei paesi più arretrati.

Ma ci dobbiamo chiedere se questo è un bene.

Perché impedire all’uomo, se ne trae godimento, di farsi servo o schiavo di un suo simile ?

Oh no …. ?
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