Gentile redazione,
Vi contattiamo in merito all’articolo da Voi recentemente
pubblicato che fa riferimento al recente studio, ripreso da
JAMA, dal titolo: Associazione tra il consumo di bevande
zuccherate ed il rischio di mortalità negli adulti in US.
Un’analisi secondaria dei dati dello studio REGARDS.
A tal riguardo riteniamo necessarie alcune precisazioni
riportando un commento del Dottor Giorgio Donegani,
Tecnologo Alimentare Consigliere OTALL (Ordine dei Tecnologi
Alimentari Lombardia e Liguria):
“Analizzando lo studio americano pubblicato da JAMA, è
evidente come le conclusioni cui perviene debbano essere
interpretate come possibili stimoli di approfondimento e non
come realtà sufficientemente provate.
Entrando nel merito dello studio è da rilevare il fatto che
il campione coinvolto è costituito per oltre il 70% da
persone obese o in sovrappeso (dato che per fortuna non
risponde alla nostra realtà).
Riguardo poi ai limiti metodologici, evidenziati anche dagli
stessi autori e nel commentary di Jama, va rilevato che la
stima dei consumi è stata fatta sulla base di questionari
autocompilati e non attraverso controlli, verifiche e
misurazioni dirette.
Un dato essenziale nel valutare i risultati dello studio
americano riguarda le quantità considerate, enormemente
superiori negli USA rispetto all’Europa. La porzione
standard di succo considerata in America è di 12 once,
corrispondenti a circa 360 g, una quantità che non ha
riscontro da noi, se si tiene conto che il consumo medio
giornaliero di succhi 100% in Europa è di soli 31 ml,
cioè circa 30 g, e che la porzione standard nella maggior
parte dei paesi europei varia tra i 150 e i 200 ml.
I risultati dello studio European Prospective Investigation
Into Cancer and Nutrition-Netherlands study (Feb 2019)
hanno dimostrato che il consumo moderato di succhi di frutta
al 100% (?7 bicchieri da 150 ml a settimana) era associato a
un ridotto rischio di incidenti cardiovascolari del 17% e a
un rischio di ictus inferiore del 24%.”
Sottolineiamo inoltre che, come commentato nel 2018 NFI
(Nutrition Foundation of Italy), nel documento "Succhi 100%
frutta: questo il parere degli esperti italiani" che
include anche la valutazione di un dossier sul tema
elaborato dalla società di nutrizione umana (SINU) , un
consumo moderato di tali succhi, inserito in una dieta varia
e corretta, sembra esercitare alcuni effetti favorevoli sul
profilo lipidico e sulla pressione arteriosa. Non ci sono,
invece, evidenze circa l’associazione tra un consumo
moderato di succhi di frutta 100% e un rischio di obesità o
diabete di tipo 2.
Ringraziamo per l’attenzione.
Il Presidente del Gruppo Succhi e Nettari di Frutta
Dott. Danilo Iorio