Rimango sempre sconcertato da come i comuni italiani
pretendano di ridurre il disabile in totale povertà
vendendogli la casa e pretendendo la pensione quasi in toto
per dargli una forma di assistenza comunque obbligatoria. Io
ritengo che ridurre una persona disabile in condizione di
povertà assoluta sia una forma grave di discriminazione. A
me sembrerebbe un reato da punire penalmente se non fosse
che sembra che tutti facciano quel che fanno rispettando la
legge. Ma che legge è se viola i diritti dei più deboli ed
indifesi? Come pure ridurre anche i famigliari in miseria
per lo stesso motivo. Tanto più che i costi di questi
servizi sociali sono liberamente concordati fra comuni ed
enti gestori senza alcun obbligo di rendicontazione né
all'utente né alla società civile con la pubblicazione
obbligatoria dei bilanci. I costi sono spesso e volentieri
esagerati rispetto alla qualità dei servizi e gli stessi
servizi sono spesso strutturati più per la comodità di chi
ci lavora o li dirige che per il benessere degli utenti.