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8 dicembre 2016 20:11 - Pignaric
Rimango sempre sconcertato da come i comuni italiani pretendano di ridurre il disabile in totale povertà vendendogli la casa e pretendendo la pensione quasi in toto per dargli una forma di assistenza comunque obbligatoria. Io ritengo che ridurre una persona disabile in condizione di povertà assoluta sia una forma grave di discriminazione. A me sembrerebbe un reato da punire penalmente se non fosse che sembra che tutti facciano quel che fanno rispettando la legge. Ma che legge è se viola i diritti dei più deboli ed indifesi? Come pure ridurre anche i famigliari in miseria per lo stesso motivo. Tanto più che i costi di questi servizi sociali sono liberamente concordati fra comuni ed enti gestori senza alcun obbligo di rendicontazione né all'utente né alla società civile con la pubblicazione obbligatoria dei bilanci. I costi sono spesso e volentieri esagerati rispetto alla qualità dei servizi e gli stessi servizi sono spesso strutturati più per la comodità di chi ci lavora o li dirige che per il benessere degli utenti.
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