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25 novembre 2016 16:38 - savpg8801
Un tormentone dietro l'altro. Quando cominciarono a dire che bisognava avvalersi dei biocarburanti al posto dei fossili, sembrava aver scoperto la pietra filosofale, nell' "uovo folosofale" degli alchimisti, cioè l'oro da piombo o altri elementi vili.
E via a coltivare piante da succo oleico, in testa, ricordo la colza. Forse perchè costava poco e, infatti, quando la gente andava al supermercato per uscirne carica di scatoloni di olio di colza, sembrava di risparmiare (non così per il fisco che considerava ciò un reato fiscale) ma poi quasi per miracolo, il prezzo aumentava sino al pareggio. Miracolo escluso. Ma sembrava il contrario, perchè bio(carburante) evocava altro "bio". Mania che tutto il "bio" sia paradiso e il resto inferno.
Adesso la tv la radio, i mass media spingono e tormentano con gli slogan "senza olio di palma" perchè ci fanno forse morire di cancro, di malattie di vario genere, forse come il fumo o l'alcool o altre sostanze micidiali.
In fonti di informazione varie se ne sentono di ogni specie di commenti.
E', allora, una questione di costi? Una questione di deforestazione, una questione medico-sanitaria, o di semplice emulazione interessata?
Ma tutte queste manovre ricordano anche altri tormenti quali la propaganda di ogni "bio" specie nel campo alimentare, ma ormai, anche nell'edilizia ed in ogni altro tipo di produzione questo andazzo ìmpera.
Scopo di affari, o realtà? Ma la gente, come al solito, abbocca. Un po' come per le polemiche elettorali dove l'unico risultato è non credere più a nulla.
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